Il “Giro del mondo con il Lambrusco” incontra la cucina cinese a Milano

Il "Giro del mondo con il Lambrusco" fa tappa a Milano, al Ba Restaurant, abbinando il Lambrusco a piatti della cucina cinese per promuovere l'internazionalizzazione del vino emiliano-romagnolo

26 ottobre 2024 | 08:30
di Mauro Taino

Il “Giro del mondo con il Lambrusco ha fatto tappa a Milano, al Ba Restaurant, un simbolo della cucina cinese di eccellenza del capoluogo lombardo. Inserita all’interno di una strategia più ampia del Consorzio tutela Lambrusco Doc che vuole lasciarsi alle spalle il legame esclusivo con i piatti della propria terra. E se l’abbinamento con i piatti emiliano-romagnoli continua ad essere un valore per il Lambrusco, quello con la cucina etnica è più di un semplice gioco, come già in occasione della serata al ristorante giapponese Okasan di Roma.

Consorzio Lambrusco, la sfida dell’internazionalizzazione

Sei denominazioni diverse, divise tra due province, Reggio Emilia e Modena, 12 varietà, quindi più che di Lambrusco bisognerebbe parlare della famiglia del Lambrusco, con tutto ciò che comporta in termini di opportunità, ma anche di rischi. Comunicare questa unità pur tra le varietà è senz’altro una delle sfide principali che si trova di fronte il Consorzio nella sua opera di rilancio di questo vino. È  finita, secondo il direttore del Consorzio Giacomo Savorini l'era per il Lambrusco di «legarsi a una propria cucina territoriale».  «Sarebbe - ha aggiunto - un errore straordinario e molto grave legarsi ad una sola cucina. I Lambruschi sono tanti: andiamo dal bianco a rosso scuro ed è un vino esteticamente bellissimo. I dati mondiali ci dicono che può percorrere una gara che altri vini non potranno percorrere nei prossimi vent'anni».

Quindi Savorini ha continuato: «Pochi vini italiani hanno questa diffusione in tutto il mondo e quindi spesso si dice che è un vino popolare. Allora ci dobbiamo intendere su cosa vuol dire popolare, perché per noi popolare significa che i popoli lo bevono, non significa che debba essere un vino a basso costo, anche perché, a giudizio del Consorzio, il vino deve avere il suo prezzo». «Paradossalmente - ha concluso - andiamo nei Paesi dove la frode è ai primi posti per dire: “Provate tanti Lambruschi, questo è il vero Lambrusco italiano, dell’Emilia-Romagna”, consapevoli che quando usciamo dai confini nazionali non rappresentiamo solo Modena, Reggio Emilia o l'Emilia Romagna, ma rappresentiamo un vino italiano».

Giro del mondo con il Lambrusco, i produttori presenti

Sei le cantine presenti al Ba Restaurant di Milano. Ognuno di loro ha portato la propria visione sul Lambrusco e una testimonianza della propria attività tra chi punta maggiormente sul Sorbara e chi su Salamino e Grasparossa. Scelte e stili derivanti da un lato dalla collocazione geografica, a seconda che si agisca più su Modena o su Reggio Emilia, ma anche della tradizione e della mano di ciascuna Cantina. Ogni azienda ha potuto mettere in mostra due etichette nella doppia carta proposta. Una studiata con cura dal ristorante in abbinamento ai piatti proposti in menu e un’altra, la “Carta dei Lambruschi”, che era possibile degustare a richiesta durante la serata, anche grazie al servizio impeccabile del personale di sala del locale.

Nella "Carta dei Lambruschi" figuravano:

  • “Brut Rosso" Lambrusco di Sorbara Doc della Francesco Bellei & C.
  • "Omaggio a Gino Friedmann" Lambrusco di Sorbara Doc di Cantina di Carpi e Sorbara
  •  "Pietrarossa" Lambrusco di Sorbara Doc di Pezzuoli
  • "Cadelvento Rosé" Lambrusco Reggiano Doc di Venturini Baldini
  • "L'Amabile" Lambrusco Reggiano Doc della Cantina Sociale di Gualtieri
  • "Bollino Rosso" di Ca’ de Medici

Giro del mondo con il Lambrusco, il menu

La degustazione è iniziata con un Abalone a lunga cottura, riduzione di brodo tradizionale (a base di pollo, capesante e ossa di maiale), caviale Kaluga Amur proposto in abbinamento al "Remigio 101" Lambrusco di Sorbara Doc di Ca' De' Medici, di un colore rosa brillante, che è riuscito ad accompagnare bene una portata ricca di sapore, anche grazie alla propria rotondità. Quindi è stata la volta dell’"Ancestrale" (un Lambrusco di Sorbara Doc di Bellei), proposto insieme a ravioli di barbabietola rossa e capesante Hokkaido, cavolo viola e astice, spinaci e verdure, black cod e tartufo nero, anatra piccante e ciuffi di porro. Proseguendo nella degustazione, il menu ha rappresentato una sfida sempre più importante per i Lambruschi proposti in virtù di sapori sempre più decisi - ma comunque equilibrati - della cucina di Ba Restaurant. È il caso delle Trofie di riso, lardo di Colonnata, cipolla rossa, gamberi tritati e soia scura che è stato proposto insieme al "Dedicato ad Alfredo Molinari" (un Lambrusco Salamino di Santa Croce Doc di Cantina di Carpi e Sorbara) che ha accompagnato bene un piatto complesso.

A seguire sono stati serviti dei Gamberi fritti alla spicy mayo, saporiti ed equilibrati, che sono stati esaltati sia dal “SuDiGiri” , un Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Doc di Pezzuoli di Maranello (Mo) il cui nome è chiaramente ispirato dalla Ferrari e che era stato proposto come abbinamento dal ristorante, che dall’“Omaggio a Gino Friedmann” di Carpi e Sorbara. La sfida forse più delicata l’ha però avuta il “Ligabue”, un Lambrusco Reggiano Doc della Cantina Sociale di Gualtieri, che ha accompagnato il Merluzzo nero d'Alaska al forno marinato con hoisin e champagne servito con edamame e zha cai. Con una portata così elaborata, il Ligabue si è difeso piuttosto bene, mentre il "Rubino del Cerro" (Lambrusco Reggiano Doc di Venturini Baldini) ha accompagnato il Maiale Dong Po (pancetta di maiale adulo a lunga cottura accompagnata da pane soffice cinese). Con il dolce - una Mousse al litchi, cialda al lampone, cremoso al karkadè, sorbetto al cocco, meringa croccante e salsa al lampone - non era previsto alcun abbinamento, ma la scommessa con “L’Amabile” di Cantina Sociale Gualtieri non è risultata troppo azzardata.

Consorzio tutela Lambrusco
Viale Virgilio 55 - 41123 Modena
Tel 0592 08610

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Policy | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024