Fernet Branca, l’elisir di lunga vita 27 spezie in una ricetta ancora segreta
Credo che una bottiglia sia presente in tutti gli alberghi, bar e ristoranti italiani, e in buona parte di quelli esteri. Si tratta di quello che possiamo definire il re dei dopo pasto: sua maestà il Fernet Branca
09 febbraio 2019 | 12:02
di Carmine Lamorte
Tutto parte dall’oriundo milanese Bernardino Branca (Pallanza, 14 agosto 1802 - Milano 29 gennaio 1886), la famiglia era originaria di Cannobio (Vb). Bernardino venne a vivere sulle sponde del lago Maggiore dopo una gioventù intraprendente passata a Milano. Essendo benestante acquistò la Casa Franzi sul lungo lago di Pallanza (Vb), ancora esistente oggi, per impiantarvi quello che chiamò il Caffè del Portichetto. Bernardino era geniale, un autodidatta dell’arte farmaceutica senza aver mai frequentato la scuola degli “speziali”, e tra alambicchi e storte elaborava gli elisir per conservare lungamente la vita. Le formule galeniche erano la sua passione.
Un giorno ebbe la visita di un “Regio verificatore del re”, (1844-1845, una sorta di funzionario statale attuale) cosa da spaventare un commerciante normale, ma non Bernardino Branca che, anzi, cercava la discussione con i chimici patentati, tanto che lo prese così in simpatia da dettargli dal suo taccuino personale la ricetta di un elisir. Era la ricetta del futuro e famoso Fernet. Esaminata e verificata, Bernardino si rese subito conto delle proprietà medicamentose tanto che ne iniziò la gelosa produzione a solo esclusivo uso di sé e della sua famiglia, quando venivano assaliti da dolori viscerali.
Decise di far ritorno a Milano, e dopo un paio di anni dal suo arrivo ricomparve il colera, lo stesso del 1837 con gli ospedali e i lazzaretti stracolmi. Nella sua fabbrichetta con l’aiuto dei figli produceva liquori e sciroppi, lo spavento per la terribile malattia gli fece ricordare dell’elisir Fernet che preparava a Pallanza. Ne produsse subito un primo quantitativo e ne diede un campione da provare a padre Nappi, direttore dell’ospedale Fatebenefratelli, con l’intento di contribuire al debellamento del colera, elisir che venne sperimentato immediatamente sui colerosi. Il risultato fu ritenuto subito eccellente, tanto che i muri della città furono tappezzati da migliaia di esemplari di certificati elogiativi di padre Nappi. Da quel giorno l’astro nascente del Fernet Branca non è mai più tramontato. All’estero e particolarmente in Argentina vi arrivò a bordo delle navi che effettuavano la traversata transoceanica in quanto pare fosse molto efficace contro il mal di mare.
All’origine, si diffuse la notizia che esso derivasse dal nome del famoso dottore Svedese Fernet (Vernet o Vermet) vissuto fino all’età di 104 anni grazie alle virtù di questo elisir. Nella realtà dei fatti, pare che l’origine sia di natura più semplice, Fernet deriverebbe dalla locuzione milanese fer net, cioè ferro pulito, dalla piastra di ferro rovente che si usava per mescolare l’infuso, nella preparazione del liquore.
La ricetta è custodita gelosamente da Niccolò Branca, sesta generazione e presidente attuale dell’azienda, utilizzando le spezie e le erbe provenienti da 4 continenti. Alcune sono: cannella, aloe, rabarbaro, camomilla, cinchona, zedoaria, galanga, tiglio, scorza di arancia amara, iris, zafferano, mirra (in totale 27) in una base di alcool di vite (distillato di vino), fatto maturare per un anno in botti di legno.
Il Fernet può anche essere un ottimo ingrediente nei cocktail, come ad esempio quello proposto da decenni all’Hotel Savoy di Londra ed inventato da una delle più celebri barlady: Ada Coleman.
“Hanky Panky” Aperitivo
Ingredienti: 30 ml di Vermouth rosso italiano, 30 ml di Dry Gin, 2 spruzzi di Fernet Branca
Procedimento: shakerato con ghiaccio, servito in bicchiere tumbler basso con ghiaccio e scorza di arancio
Un'altra ricetta molto famosa in sud America è il “Fernandito”.Dissetante e rinfrescante.
Ingredienti: 40 ml di Fernet Branca; 1 bottiglietta di Coca Cola; ghiaccio in un grande tumbler
Ottimo anche come sollievo, in quello che al ristorante è comunemente chiamato “Armageddon” Digestivo.
Ingredienti: 15 ml di Fernet Branca e 15 ml di Chartreuse Verde
Procedimento: in uno shoot su un piattino versare in sequenza il Fernet Branca e il Chartreuse Verde. Fiammeggiare la superficie per alcuni secondi. Coprire con un boston fino a spegnere la fiamma. Levare velocemente il boston e coprirlo con un tovagliolino di carta imprigionandovi i vapori. Con una cannuccia bere dallo shoot e con la stessa cannuccia forare il tovagliolo ed aspirare i vapori, si creerà un effetto shooking.
“Canarino Concio”, digestivo
Ingredienti: una spirale di buccia di limone bio; 1 tazza di acqua bollente; 10 ml di Fernet Branca
Per informazioni: www.fernetbranca.com
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