Famiglia, vigneti e Calabria I capisaldi di Librandi
Nata come attività di imbottigliamento nel 1953, l’azienda agricola Librandi, con sede a Cirò Marina (Kr), ha mantenuto la vocazione delle origini. La gestione è sempre nelle mani della famiglia
13 febbraio 2019 | 14:07
di Gabriele Ancona
Il mercato interno (55%) è rappresentato dall’universo Horeca e sta dando segnali interessanti anche fuori dalla Calabria. «Vantiamo vini di sostanza e immagine, come il Cirò Doc nelle sue declinazioni rosso (uva Gaglioppo) e bianco (Greco Bianco in purezza). E poi il Gravello Val di Neto Rosso Igt, che lo scorso anno ha celebrato il trentennale dalla prima vendemmia. Ma è anche la Calabria, la nostra terra, che si sta rivelando un polo di attrazione».
Raffaele Librandi
Il legame dei Librandi con il territorio è infatti profondo e radicato. La qualità inizia in vigna, dove sono stati selezionati quattro vitigni autoctoni a cui ne sono stati affiancati altrettanti internazionali, inediti per la Calabria, come il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, lo Chardonnay e il Sauvignon Blanc. «Per quanto riguarda le varietà autoctone - puntualizza Raffaele Librandi - valorizziamo le uve Gaglioppo, Greco Bianco, Magliocco e Mantonico. A monte, un imponente lavoro di ricerca e di recupero. Nella tenuta di Rosaneti si trova il nostro giardino varietale, una collezione di vitigni autoctoni che al momento accoglie circa 200 varietà recuperate sul territorio e disposte, con ripetizione di 10 piante per tipo, in un vigneto a forma di spirale. Il “giardino”, oltre ad essere un efficace strumento di comunicazione e promozione della Calabria enologica, sta producendo ottimi risultati in merito alla selezione dei cloni».
Investire nel territorio significa anche investire in cantina. Non a caso, dal 1997 l’enologo è Donato Lanati. La produzione si articola nei vini Cirò Doc, Melissa Doc e Val di Neto Igt. Un totale di 12 etichette a cui si aggiungono un bianco frizzante da tavola e due Brut Metodo Classico, uno bianco (100% Chardonnay) e l’altro rosato (100% Gaglioppo).
«La Calabria è un’ottima terra di bianchi - ricorda Librandi - anche di grande ricchezza e longevità, come l’Efeso Val di Neto Igt ottenuto da uve Mantonico in purezza. Sui mercati si sta rivelando un prodotto molto apprezzato il Rosaneti Brut Metodo Classico ottenuto da uve Gaglioppo».
Una pietra miliare del percorso intrapreso dai Librandi e un po’ il simbolo dell’evoluzione della viticoltura della regione è il festeggiato del 2018, il “trentenne” Gravello Val di Neto Rosso Igt. Nasce nelle tenute Critone e Rosaneti da uve Gaglioppo (60%) e Cabernet Sauvignon (40%) su terreni con esposizione a est a un’altitudine di 150 metri. La vinificazione prevede una fermentazione in acciaio a temperatura controllata con macerazione di 15 giorni e affinamento in legno per 12 mesi in barrique di Allier e 6 mesi in bottiglia. Un “Super Brutium”.
Per informazioni: www.librandi.it
© Riproduzione riservata
• Leggi CHECK-IN: Ristoranti, Hotel e Viaggi
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini