Siamo ad Aquileia, in Friuli Venezia Giulia, qui storia, terra e vini si mescolano con le anime dei produttori che portano avanti una tradizione millenaria. Un press tour organizzato dal Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Aquileia per raccontare che Aquileia non è solo mosaici, ma vino e soprattutto produttori e passione. Come testimoniano i numerosi reperti di epoca romana quali anfore e bicchieri ritrovati nei dintorni, Aquileia è stata, fin dal periodo di Roma Repubblicana, zona di produzione, commercializzazione e consumo di vino.
Qui il Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Aquileia lavora con impegno per promuovere e salvaguardare la Doc e far sentire la voce di questa terra. Il Consorzio, oggi guidato dal dinamico presidente Roberto Marcolini, affiancato dalla bravissima Elena Clarin, nasce nel 1976 e conta un gruppo di circa venti associati. La superficie di vigneto si aggira attorno ai 450 ettari. Tutelare le produzioni, le specificità e la storia millenaria di queste terre è il compito del Consorzio, attraverso la continua specializzazione dei viticultori ed una attenta conoscenza della terra.
I vini degustati
Selezione dei migliori vini in vetrina
Ogni anno il Consorzio fa una selezione speciale di vini, quest’anno è stata presentata la 59ª edizione dell’evento, 58 sono stati i vini protagonisti (35 bianchi e 23 rossi) della degustazione condotta da un pool di esperti che ha selezionato i 12 vini migliori per ogni tipologia della Doc Aquileia.
I vini selezionati sono stati presentati presso la località Molin di Ponte all’interno della splendida tenuta Ca’ Bolani alla presenza dei produttori e dei giornalisti. Una selezione, questa, fatta a due livelli: il primo, nelle singole cantine, il secondo, con i selezionatori esterni. La rosa dei 12 vini presentati è il risultato di un percorso importante che si è definito negli anni, un cammino fatto di condivisione, confronto e crescita.
Un riconoscimento particolare è stato dedicato a "Marco Gottardo”: Refosco dal peduncolo rosso "Mosaic Ros" Doc Friuli Aquileia 2018 dell’azienda Tarlao. In contemporanea, il Consorzio che il prossimo anno spegnerà 60 candeline, ha organizzato, con l’ausilio dell’inarrestabile Klementina Koren, un press tour di sole donne alla scoperta di questa Doc e del suo territorio chiamato Esplorâ.
«L’evento è stato il pretesto per presentare i vini selezionati - ha dichiarato il presidente Marcolini - ma anche aprirsi ad un modo di accogliere le persone veicolando al contempo l’immagine del nostro territorio tanto caro ai popoli antichi quanto prezioso per le generazioni future. A noi il compito di preservarne la memoria ma anche aprirci ad un tipo di accoglienza genuina, schietta, che contraddistingue anche il carattere dei produttori. I vini selezionati in questa edizione vanno nella stessa direzione, disegnando un’evoluzione di qualità ma anche di carattere di cui dobbiamo essere fieri».
Un territorio favorevole
Ma prima di entrare nel cuore del press tour, individuiamo la zona: la zona di produzione della Doc Friuli Aquileia è sita interamente in provincia di Udine ed è costituita dalla fascia di terra che si affaccia sulla Laguna di Grado e prosegue a nord, verso Aquileia e Cervignano del Friuli, fino a raggiungere la storica fortezza di Palmanova.
Il clima beneficia della vicinanza del mare e d’estate è sempre ventilato, d’inverno più mite, con temperature che solo poche volte scendono sotto lo zero. L’escursione termica tra il giorno e la notte è tipica del territorio della pianura friulana e favorisce l’ottenimento di uve con una spiccata dotazione di aromi e vini profumati ed eleganti.
Il Friuli si sa è terra di bianchi, qui la freschezza e l’esplosività salina dei terreni sono capaci di rendere molto bene i sentori varietali uniti alle caratteristiche specifiche del clima. Ma anche i rossi regalano piacevoli sorprese, profondità e pienezza unite alle particolari condizioni pedoclimatiche ottengono vini dalla grande piacevolezza.
Una menzione particolare va data al Refosco dal peduncolo rosso, vitigno autoctono diffuso in tutta la regione ma che ad Aquileia trova espressione particolare legata anche alla sua storia e si presta perfettamente a lunghi affinamenti. Pinot bianco, Chardonnay, Malvasia, Traminer, Friulano, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Refosco sono in generale i vitigni più diffusi della Doc e ogni anno, grazie al Consorzio vini Aquileia viene realizzata, come dicevamo, una selezione di 12 bottiglie che si distinguono con un bollino esclusivo.
Il tour
Torniamo a Esplorâ. Il tour si è aperto nell’imponente tenuta Ca’ Bolani a Strassoldo, un ingresso magnifico di 999 cipressi che fanno tanto Toscana. Alla chiusura della conferenza stampa che ha presentato la selezione 2022, un light lunch curato, in una splendida atmosfera shabby-chic, dal catering Là di Cesar, un viaggio tra i piatti tipici del Friuli, dai formaggi al famoso frico fino ad arrivare ai golosi gnocchi di patate con susine con influenza austriaca. Ai piatti abbiamo abbinato i vini premiati dal Consorzio, partiamo dai bianchi fino ad arrivare ai rossi. Poi per digerire, tutte in jeep con le colleghe tra le vigne della tenuta, una delle più grandi d’Italia per estensione.
Si riparte in barca dalla turistica Grado per raggiungere, ovviamente bevendo nel frattempo un interessante Traminer della cantina Mulino delle Tolle di Valentina e la sua famiglia dove si evidenzia una sapidità data dal vicino mare, la Trattoria Ai Ciodi, fresca dalla vittoria della trasmissione 4 ristoranti. Una mangiata di pesce di laguna in un posto autentico, senza fronzoli ma con tanta sostanza. Principe della serata il Boretto dell’isola di Grado, un saporito brodetto che viene preparato con uno o più tipi di pesce fresco e servito con polenta bianca.
Sul mare friulano
Questo piatto nasce dai pescatori che vivevano nei “casoni” (tipiche abitazioni di canne e paglia) della Laguna di Grado. Olio, aglio, aceto bianco, sale, pepe e pesce povero sono gli ingredienti. Il tutto cotto in una casseruola di ferro che era sempre sul fuoco. La tipicità di questo brodetto è che non viene utilizzato il pomodoro.
Il brodetto
Rientrate sulla terra ferma, non poteva mancare la visita notturna della splendida Basilica di Aquileia famosa in tutto il mondo per suoi mosaici. E poiché il mattino ha l’oro in bocca, per il secondo giorno, di buon ora, tutte a camminare negli splendidi giardini della Contessa di Strassoldo a Cervignano del Friuli.
Ripartiamo con le bici che ci ha omaggiato la società Motostile Nadalin di Aquileia accompagnate da Davide Scridel, biologo naturalista che ci ha illustrato, pedalata dopo pedalata, le caratteristiche della variegata fauna locale.
In bici alla scoperta del territorio
Quattro chiacchiere col produttore
Lo abbiamo detto questa è una Doc che mette al centro l’uomo e la natura ma è giunto il momento di bere e chiacchierare con i produttori. Prima tappa presso la cantina Puntin ad Aquileia, qui ci accolgono sorridenti Elena e Dario con una splendida tavolata curata nei minimi dettagli. Su una terrazza che affaccia sulle loro vigne assaggiamo, tra gli altri, il loro Cabernet Franc affinato in acciaio, molto interessante. Arte dell’accoglienza da lode per una cantina che crede molto nel biologico.
Dario Puntin
Seconda e ultima tappa presso la vicina cantina Tarlao, qui ci attende Francesco con la famiglia, insieme gestiscono la cantina e un agriturismo con animali che punta tutto sul valore della sostenibilità anche attraverso opere d’arte realizzate con i tralci delle vigne. Qui c’è anche il primo albergo per insetti, per favorire l’agricoltura biodinamica. Accanto a una ricchissima grigliata, ci propongono il “Poc ma bon“, 100% pinot bianco e il premiato refosco dal peduncolo rosso “Mosaic”, cavalli di battaglia della cantina, vini decisi e autentici come chi li produce.
Francesco Tarlao
Si conclude così Esplorâ, due giorni ricchi e intensi, quello che resta sono i profumi dei vini, il sorriso delle splendide persone che abbiamo conosciuto, la grande ospitalità e la loro voglia di raccontare e tutelare un territorio che non ha nulla da invidiare a regioni più blasonate del vino.
Foto del servizio: Michele Grimaz