Consorzio Vita Salernum Vites: i segreti del terroir salernitano a VitignoItalia

Sei vini rossi in degustazione: Aglianico Doc Cilento 2022, Igp Colli di Salerno 2022 e 2021, Costa d’Amalfi Doc 2021, Aglianicone Doc Castel San Lorenzo 2021 e Igp Paestum 2017. Espressioni di un territorio ricco e unico

14 dicembre 2024 | 09:53
di Fosca Tortorelli

Si è chiusa con successo ed entusiasmo l’edizione di Anteprima VitignoItalia 2025, l’evento dedicato alle eccellenze enologiche italiane che anticipa il prestigioso appuntamento in programma dall’11 al 13 maggio 2025. Un’edizione sorprendente, che ribadisce il ruolo centrale di Napoli come mercato di riferimento per il settore del vino.  Arrivata alla sua diciannovesima edizione, il 25 novembre, negli eleganti spazi dell’Hotel Excelsior, oltre 500 etichette di più di 100 cantine hanno dato vita a una straordinaria giornata di degustazioni, accogliendo oltre 2mila visitatori, tra cui 400 operatori del settore trade.

Anteprima VitignoItalia a Napoli

Come è emerso dalle parole di Maurizio Teti, direttore di VitignoItalia: «Anche quest’anno Anteprima VitignoItalia ha saputo conquistare Napoli, confermandosi un evento di grande richiamo, capace di attirare un pubblico sempre più attento e un crescente interesse da parte del trade e della stampa. Questo appuntamento guarda al futuro della promozione del vino, unendo il piacere della degustazione all’attenzione verso la comunicazione, grazie a iniziative mirate come l’educational tour, realizzato in collaborazione con ICE, regalando un approfondimento sul territorio salernitano che ha riscosso notevole interesse».

Il mondo del vino ad Anteprima VitignoItalia

L’evento ha spaziato tra territori e sapori peculiari, dalle eccellenze campane alle aree più note della toscana e dell’Alto Adige, dalla Valpolicella alle etichette del Consorzio del Friuli Doc, fino ad approfondire la realtà ampia e sfaccettata del Consorzio Vita Salernum Vites, che è stato protagonista dell’educational tour dedicato alla stampa nazionale e internazionale, volto a valorizzare il patrimonio vitivinicolo salernitano, regalando uno sguardo approfondito su questa promettente realtà.

VitignoItalia, i vini rossi della provincia di Salerno

Un’esperienza di approfondimento e di conoscenza attraverso l’incontro con i produttori del Consorzio e la Masterclass dal titolo: “I vini rossi della provincia di Salerno. Mare, terra, cielo” guidata da Simone Feoli (Onav- Organizzazione nazionale assaggiatori vino), che si è svolta all’Hotel Capital Via Nelson Mandela, 27, Quadrivio (Sa).

Il Consorzio Vita Salernum Vites rappresenta una delle realtà più affascinanti e variegate del panorama enologico campano, abbracciando una vasta gamma di caratteristiche pedoclimatiche che contribuiscono alla straordinaria qualità dei suoi vini. La provincia di Salerno, in cui il Consorzio opera, è una terra di forti contrasti geologici e climatici, che si riflettono in vini complessi e distintivi.

Basta pensare al Cilento, caratterizzato da colline calcaree-marnose, suoli argillosi e un clima mediterraneo, con estati calde e inverni miti.  Ben diversa è l’area della Costa d’Amalfi, famosa per i suoi vigneti terrazzati che si affacciano sul mare, con suoli ricchi di elementi minerali di origine vulcanica e la presenza di vitigni unici nel loro genere. Ancora di altra natura è la Piana del Sele, caratterizzata da aree pianeggianti con terreni più fertili, adatti a produzioni diverse. Tutte queste diversità creano un mosaico di terroir che arricchisce il profilo dei vini prodotti, senza considerare l’influenza del mare e naturalmente delle presenze montuose dei monti Alburni e Picentini che favoriscono escursioni termiche importanti.

 Tre denominazioni di origine e due a indicazione geografica per un totale di oltre quaranta tipologie di vini, così il Consorzio Vita Salernum Vites si distingue come la provincia più estesa della regione Campania, con i suoi 145 soci. Una provincia piuttosto vasta, che si estende su una superficie di 4918 km² e comprende ben 158 comuni, attestandosi come prima provincia della regione Campania per numero di comuni. Circa 3.500 ettari vitati (13% della superficie regionale) e una cinquantina di aziende imbottigliatrici, operanti su tre denominazioni di origine e due a indicazione geografica per un totale di oltre quaranta tipologie di vini. Qui le aziende sono generalmente di piccole dimensioni, con fenomeni di parcellizzazione estrema nelle zone più impervie della Costa d’Amalfi.

Un territorio che si distingue anche per il suo patrimonio archeologico e culturale che va da Paestum e Velia alla Certosa di Padula, ai complessi ipogei delle Grotte di Pertosa e delle Grotte di Castelcivita, a cui naturalmente si unisce la straordinaria bellezza paesaggistica, con ben due siti riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’umanità, quali la Costiera Amalfitana e il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano; quest’ultimo riconosciuto anche riserva della biosfera e primo geoparco in Italia.

La degustazione dei rossi della provincia di Salerno

Sei i vini presentati in degustazione, rigorosamente blind, proprio per dare una lettura più spontanea. Si è partiti dalla Doc Cilento, con un Aglianico 2022 e successivamente un Igp Colli di Salerno, sempre base Aglianico del 2022; entrambi vini diversi nei profili gusto-olfattivi, con note mediterranee e fruttate e una buona snellezza nel sorso. Di timbro diverso, decisamente più evoluto con note di frutta più matura, l’Aglianico 2021, sempre Igp Colli di Salerno.

Di altra matrice il campione numero 4, Il Costa d'Amalfi Doc Tramonti (Tintore, Aglianico e Piedirosso) 2021, che ha rivelato nel calice snellezza ed eleganza sia nel profilo olfattivo, sia nel sorso. Si passa poi all’Aglianicone 2021, della Doc Castel San Lorenzo, varietà rara e peculiare, che differisce per genetica dall’aglianico e si chiude con l’Igp Paestum un Aglianico 2017, dove si evidenziano note più calde e speziate.

Quello che sicuramente emerge è la ricchezza varietale ed espressiva di questo territorio, la voglia di continuare a crescere sempre di più nella qualità dei vini, per renderli ancora più espressivi della ricchezza di biodiversità di questa vasta provincia.

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Alberto Lupini


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