Concours Mondial de Bruxelles in Messico: ma quanto pesano i rating?

Inaugurata in Messico la sessione del Concours Mondial de Bruxelles dedicata a vini bianchi e rossi del mondo. Un concorso globale, ma quanto pesano i rating oggi sul b2b? Presenti anche circa 1.200 etichette italiane , con una buona presenza soprattutto da Toscana e Sicilia. Non mancheranno dunque le medaglie, che poi saranno protagoniste del tour di degustazioni che organizza il CMB

08 giugno 2024 | 05:00
di Giambattista Marchetto

Messico e nuvole, terra di tequila e di birra Corona, ma anche storicamente terra di vino. Si è aperto nella regione di Guanajuato, che ha visto il primo impianto di vitis vinifera sul continente americano, l’evento clou della 30ma edizione del Concours Mondial de Bruxelles. Il prestigioso concorso, infatti, per la prima volta ha attraversato l’Atlantico e per tre giorni il focus saranno i vini bianchi e rossi del mondo. 

Concours Mondial de Bruxelles, Toscana e Sicilia trainano il vino italiano

Tra le etichette in degustazione anche 1.200 dall’Italia e le attese sono importanti per i vini del Belpaese che, pur vedendo una rappresentanza limitata rispetto alla grande varietà delle denominazioni, hanno sempre ottenuto buoni piazzamenti.Per questa edizione c’è una buona presenza da Toscana e Sicilia. Non mancheranno dunque le medaglie, che poi saranno protagoniste del tour di degustazioni che il CMB organizza in diversi paesi durante l’anno. E per l’edizione 2025 il CMB potrebbe tornare a viaggiare verso est, ma la conferma arriverà solo con l’annuncio ufficiale del prossimo paese ospitante.

«Siamo orgogliosi del lavoro compiuto per coinvolgere le aziende italiane in questa edizione del concorso - afferma Karin Meriot, delegata CMB per il paese - e crediamo che sempre più il riconoscimento internazionale possa esser importante per favorire il posizionamento sui nuovi mercati. Inoltre è un’opportunità di avere un feedback da parte di degustatori qualificati, le cui note vengono rielaborate per fornire alle aziende un punto di osservazione qualificato sulle proprie etichette».

Concours Mondial de Bruxelles, il valore dei rating

In effetti il CMB apre una riflessione sull’impatto che i concorsi hanno sul mercato e sul consumo dei vini. Perché se da un lato le valutazioni e le medaglie sono qualificanti, dall’altro si deve capire quale riflesso abbiano sulle scelte di chi muove quella filiera. «Dobbiamo dividere il discorso in funzione delle fasce - spiega Alessandro Rossi, wine manager in Partesa - perché la fascia del rapporto qualità/prezzo è ancora molto ancorata al contesto regionale e dunque non è influenzata dal rating, ma piuttosto dalla territorialità. Se poi saliamo come fascia, arriviamo all’horeca e alla ristorazione anche di lusso, dove il rating può incidere ma non muove il mondo. Nella scena distributiva il rating porta al brand, ma non è detto che il brand forte si posizioni in alto e se devo considerare un rating sporadico e un brand costante scelgo tutta la vita il brand, perché non colpisce solo la fascia alta ma anche quella più popolare che lo riconosce. Argiano al top per Wine Spectator non tocca tutti, ma solo la fascia di riferimento».

Concours Mondial de Bruxelles, bollino di qualità

Guardando dunque al CMB, «è probabilmente l’unica vera manifestazione globale che ha una visione e un’organizzazione che tocca trasversalmente tutte le fasce per il b2b, dal popolare all’elitario, senza avere un singolo che decide una classifica».

È proprio un riferimento alle fasce e ai contesti di mercato che rende significativo il posizionamento di un’etichetta in un concorso come questo. «Il bollino è molto riconoscibile e per un’azienda vale sicuramente la pena di mettersi in gioco - osserva il giornalista e comunicatore Luca Grippo - perché con un piccolo investimento può ottenere un punteggio da una giuria tecnica che abbraccia il mercato in tutte le sue componenti. E probabilmente un consumatore, soprattutto se sprovvisto di una conoscenza specifica del mondo del vino, trova un supporto nella scelta di qualità proprio grazie a quel rating». Un fattore che probabilmente impatta maggiormente nella fascia più ampia di consumo e contestualmente in alcuni mercati, dove chi acquista e apre una bottiglia di vino ha bisogno di un’indicazione “esperta” che valuti molteplici parametri.

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Alberto Lupini


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