Come sarà la vendemmia 2022? Tutto dipenderà da clima e qualità delle uve

Italia a Tavola, attraversando idealmente la Penisola da Nord a Sud, lo ha chiesto a tre importanti realtà enologiche del Paese, Santa Margherita, Principe Corsini, e Marisa Cuomo, fotografando l’attuale situazione tra vigne e cantine. Ne emerge un quadro inaspettatamente ottimistico

24 agosto 2022 | 05:00
di Antonio Iacona

Che tipo di vendemmia sarà quest’anno, viste le condizioni climatiche un po’ pazze che investono sempre più di frequente il nostro Paese? Come sarà la qualità delle uve raccolte e che vini assaggeremo nei prossimi mesi ed anni? Le cantine italiane hanno riscontrato problemi nel reperire i lavoratori stagionali da impiegare nella vendemmia?

Sono alcune delle domande che Italia a Tavola ha rivolto a tre importanti realtà enologiche del Paese, per fotografare l’attuale situazione tra vigne e cantine. Come sempre, ci siamo mossi tra Nord, Centro e Sud, consapevoli che si tratta di un comparto che impiega migliaia di lavoratori nel settore.

Principe Corsini

A risponderci dal Centro Italia è stato direttamente Duccio Corsini, proprietario della Cantina Principe Corsini, tra le più rinomate e che rappresenta due dei territori più affascinanti d’Italia: la Maremma e il Chianti Classico.

«In Maremma -  ha dichiarato il produttore - è tutto nei tempi giusti e, se non ci saranno sorprese, inizieremo secondo i canoni, cioè dal 7 settembre. In Chianti Classico, invece, già in questi giorni inizieremo la raccolta, in anticipo di una settimana. Del resto, nei giorni di Ferragosto ci sono state piogge abbondanti, tutte quelle non cadute in primavera, con un po’ di grandine, che ci ha fatto preoccupare. Ma, alla fine, non abbiamo subito un danno grave, come purtroppo in altre parti della zona. Il Sangiovese ha sopportato bene il breve ma intenso maltempo, grazie alle accortezze che abbiamo avuto, come lasciare abbastanza disordinata la parete fogliaria delle vigne, che ha fatto da barriera all’uva.

Che tipo di vendemmia vi aspettate, a questo punto?
L’uva è stupenda, di una qualità eccellente. Usciamo da tre anni di gelate tardo-primaverili e quest’anno il nostro Sangiovese è molto bello. Auspico una stagione normalmente abbondante e di grande qualità.

Sul fronte dei lavoratori stagionali avete riscontrato difficoltà nel loro reperimento o altri tipi di problematiche?
No, perché ci affidiamo, come sempre, ad imprese che lavorano con noi da anni e quindi non abbiamo riscontrato particolari disfunzioni. La manodopera, quasi tutta proveniente dai Paesi balcanici, era rimasta a casa per via del Covid, ma è stata richiamata in tempo. Abbiamo cominciato a fare la sfogliatura davanti ai grappoli per arieggiare e rendere la situazione più salubre e a breve inizieremo con la raccolta vera e propria. C’è un importante rapporto di lavoro e di fiducia con queste imprese, molto ben regolato contrattualmente, e quindi siamo tranquilli.

Santa Margherita

Spostandoci più a Nord, abbiamo sentito il direttore tecnico del Gruppo vitivinicolo Santa Margherita, Loris Vazzoler, che rappresenta territori ancora più vasti: Veneto orientale, Conegliano-Valdobbiadene, Trentino Alto Adige.

Che tipo di vendemmia ci si aspetta quest’anno?
Come Gruppo abbiamo una visione trasversale delle nostre vendemmie, abbracciando diversi territori del Nord Italia. All’inizio abbiamo avuto un po’ di preoccupazione, vista l’ondata di caldo e la siccità che hanno messo a dura prova le viti. Ma poi, le ultime piogge hanno portato un bel po’ di ottimismo, oltre che rinvigorire le viti stesse.

La situazione nei vari vigneti, nello specifico, e le tempistiche della vendemmia?
La situazione è molto positiva, a cominciare dal Trentino Alto Adige, dove non abbiamo riscontrato problemi particolari nei nostri vigneti. La situazione sanitaria delle piante è perfetta. Stiamo già vendemmiando e le tempistiche sono rispettate in Veneto, in Lugana e Franciacorta.

Sul fronte degli stagionali, com’è la situazione per Santa Margherita?
C’è, sicuramente, più difficoltà nel reperimento dei lavoratori stagionali rispetto al passato, e non solo per la vendemmia, ma con questo non vogliamo certo creare allarmismi. Anche le figure professionali da impiegare in cantina non sono tante. Quasi tutte le figure che impieghiamo nelle nostre vendemmie sono di nazionalità straniere. Per chi, come noi, si organizza per tempo, le difficoltà si superano. Voglio, infine, ricordare che in Italia sta prendendo sempre più piede, soprattutto nelle zone più pianeggianti, la strada della vendemmia meccanica e questo per molte aziende è la risposta al problema del reperimento di personale qualificato.

Marisa Cuomo

Un’altra realtà importante in Italia, che gestisce diversi territori a livello vitivinicolo, e non certo molto comodi per la vendemmia, essendo soprattutto arroccati sulla bellissima Costiera Amalfitana e dintorni, è Cantine Marisa Cuomo. A risponderci è Andrea Ferraioli, titolare con Marisa Cuomo.  

«La nostra vendemmia dura 50 giorni e abbraccia territori che vanno dal mare sulla Costa d’Amalfi fino a 700 metri sul livello del mar – dice Ferraioli – Iniziamo il 10 settembre fin oltre la fine di ottobre, a volte anche i primi di novembre. La vendemmia che si prospetta? I conti bisogna farli dopo, ma inizialmente avevamo timori per il caldo eccessivo; poi è piovuto a giugno ed anche pochi giorni fa e le piogge non hanno fatto danno, anzi sono state una manna dal cielo per le vigne, dopo quasi 2 mesi senza pioggia. Il terreno si è idratato, la vegetazione si è ripresa e, a mio avviso, avremo una bellissima raccolta con rese normali, con una media del 70% e di bella qualità».

La Cantina Marisa Cuomo, ormai, è riconosciuta come impresa artigiana che sostiene l’intera filiera, all’interno di una importante realtà sostenibile. Opera all’interno di un’altra società agricola con 17 ettari di vigneti da gestire direttamente ed altri 23 indirettamente, disseminati a macchia di leopardo sul territorio, che gravita su dieci comuni della Costiera.

 

 

Per una realtà così importante, il reperimento degli stagionali è stato un problema?
No, innanzitutto perché noi viviamo della terra e per la terra. I 62 conferitori che hanno rapporti con noi sono, di per sé, già autonomi. E poi, da noi la vendemmia è una festa popolare, da condividere anche con gli abitanti del luogo. Infine, la nostra squadra di dipendenti lavora per noi a tempo indeterminato. Diamo loro il massimo dell’occupazione consentito dalla legge e la nostra azienda è una famiglia allargata a 121 famiglie, fatta di conferitori, aziende artigiane, indotto, che traggono lavoro ed economia da tutto ciò.

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Alberto Lupini


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