Auritea, l’ultima novità di Tenute Lunelli Un Cabernet Franc già icona dell’azienda
Alla Milano Wine Week, Tenute Lunelli ha presentato Auritea il suo Cabernet Franc che rappresenta una delle due novità 2018 e si propone già ai vertici dell'offerta enologica dell'azienda
09 ottobre 2018 | 15:28
di Alberto Lupini
Alberto Lupini (direttore di Italia a Tavola) e Marcello Lunelli
Una novità che segue di pochi giorni la presentazione del Giulio Ferrari Rosé Riserva del Fondatore e che la famiglia Lunelli ha voluto tenere non a caso nell’evento legato al vino oggi più di tendenza, la milanese Wine Week. E per sottolineare la toscanità di Auritea, il battesimo è avvenuto con l’abbinamento di piatti preparati dal bistellato toscano Enrico Bartolini, oggi fra i cuochi più ricercati in Italia.
«Con grande orgoglio, entusiasmo e passione presentiamo Auritea - ha detto Marcello Lunelli, l’enologo della famiglia che coi cugini Matteo, Camilla e Alessandro è alla guida del gruppo vinicolo - perché oltre ad essere una novità, rappresenta una sfida per noi. Cabernet Franc infatti è l'antitesi e la tesi di ogni vitigno alla costante ricerca di equilibrio tra grazia, leggerezza, contrasto, passione e potenza. La sfida è quella di presentare un vino leggero, ma allo stesso tempo capace di esprimere il velluto, la longevità e il carattere di un grande rosso, ingentilito dal luogo toscano e che tenga fede all'eccellenza e alla qualità del nostro gruppo. Un obiettivo che mette a dura prova le capacità degli enologi e delle aziende perché sappiamo quanto un Cabernet Franc necessiti di una combinazione perfetta tra terreno, vitigno e clima. Solo se si combinano al meglio questi fattori è possibile proporre vini che possono fare grande l’Italia enologica».
E in effetti questo vino (la prima annata presentata è del 2015 ed è frutto di vigneti piantati una quindicina di anni fa) è il risultato di una scelta di arrivare ad un grande vino rosso capace di stare nel top della produzione toscana. E va detto che l’eleganza di questo Cabernet Franc, che non ha alcun accenno di amaro, ma anzi vira quasi ad un accenno di dolcezza, ne fa davvero un gran prodotto, che piace anche per la sua sapidità, persistenza e lunghezza in bocca, senza alcuna eccesso di tannini, che sono morbidi e gentili nonostante l’affinamento in barrique.
Determinante per il successo di questa produzione e certamente il particolare microclima di Podernovo, un poggio caratterizzato dalla brezza marina che rinfresca le calde giornate estive. Il vigneto “Olmo”, situato sul lato est della collina di Podernovo, produce in effetti questo Cabernet Franc che risulta fresco e piacevole anche grazie alla posizione che garantisce l'esposizione al sole del mattino e il riparo dai forti raggi pomeridiani. Il terreno presenta strati ricchi di minerali, sia in profondità che in superficie, tanto che camminando nel vigneto si possono ritrovare conchiglie fossili dell’era pliocenica.
E sono le conchiglie che danno il nome al vino. Auritea rimanda infatti ad Arca Aurita, la conchiglia fossile presente da milioni di anni nei terreni della tenuta, che infonde a questo vino una spiccata mineralità. Al naso stupisce per la profonda intensità, dove ai primi sentori di polvere di cacao, confettura di ribes nero e seguono poi note speziate e quasi balsamiche. In bocca la struttura, solida ed elegante, mette in risalto la morbidezza del tannino e regala, nel finale, la sapidità donata proprio dalla componente fossile del terreno.
Auritea è nato come detto dalla collaborazione con Luca D'Attoma, enologo di grande esperienza, soprattutto su questo tipo di vitigno, e da alcuni anni consulente enologico delle Tenute Lunelli. D’Attoma è il “regista” di tutti i vini toscani e umbri del gruppo, fra cui lo Ziggurat, il Montefalco Rosso appena insignito dei Tre Bicchieri dalla Guida del Gambero Rosso.
Marcello, Camilla, Alessandro e Matteo Lunelli
«È un vino che si inserisce al top della nostra offerta - ricorda Marcello Lunelli - insieme al Sagrantino Carapace di Tenuta Castelbuono. Siamo convinti che si ritaglierà un posto di prestigio nella ristretta cerchia di Cabernet Franc italiani. Credo sia l'ultima novità dell'anno per quanto ci riguarda bisogna solo lasciare il tempo ai nostri fedeli clienti e amici di appassionarsi alle nostre sfide proposte». La prima annata di Auritea nasce dalla vendemmia 2015, effettuata rigorosamente a mano in piccole cassette e, dopo un'accurata pre-macerazione a freddo e una vinificazione in acciaio, matura per 18 mesi in barriques di legno francese, prima di affinare per altri 12 mesi in bottiglia. Come tutte le etichette di Podernovo, sarà un vino biologico.
Enrico Bartolini e Matteo Lunelli
Tenute Lunelli propone Auritea in sole 4mila bottiglie che rappresentano una sorta di spot per l’azienda perché contengono tutti i principi che hanno fatto la storia di questa realtà: ricerca dell'eccellenza, rispetto dell'ambiente e valorizzazione delle caratteristiche uniche di ogni territorio di produzione.Auritea è stato ovviamente protagonista nella cena di “battesimo” accompagnando il primo piatto di Bartolini: Gnocco soffiato di cavolo nero, porcini e salsa di lepre. A seguire Vitello con salsa di uva fragola, tartelletta di coda e piccola millefoglie di topinambur e tartufo nero con Tenute Lunelli Tento 2015 nel calice. Albero di mele, gelato ai cantucci e zabaione al passito di Sagrantino ha aperto i dessert integrati poi piccola pasticceria e Macaron ai lamponi accompagnati da Tenute Lunelli Passito 2014, Montefalco Sagrantino e Grappa Segnana Solera Selezione. «Bartolini - ha chiuso Marcello Lunelli - è un toscano che lavora a Milano ed è stato il primo nome che ci è venuto in mente per la serata e in questa cena di soli rossi è stata in grado di assemblare un menu tradizionale e contemporaneo in un modo che riesce solo a lui».
Per informazioni: www.tenutelunelli.it
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