Arriva l'estate con il nuovo cocktail menu del Marchese di Milano e Roma

Il Marchese, con locali a Milano e Roma, è uno tra i più ricchi amaro cocktail bar d’Italia (con oltre 600 referenze) rinnova la drink list due volte all’anno. E per la prima volta introduce tre cocktail analcolici

28 giugno 2024 | 19:03
di Nicole Cavazzuti

Fino a ottobre, al Marchese, ci sono una selezione di Spritz, di Americano, di Fizzy Cocktail. E poi, qualche creazione originale e diverse interpretazioni di cult come Negroni, Paloma, Cosmopolitan e Julep. Tutti rigorosamente (anche) con un po’ di amaro.

Il Marchese: la nuova drink list

Tra signature e twist dei classici, sono ben 26 i drink (dai 13 ai 16 euro, eccezioni a parte) che il bar manager Fabrizio Valeriani ha studiato per il menu estivo del Marchese di Milano e di Roma. Senza scordare, a chiusura della lista, tre cocktail analcolici, una proposta introdotta per la prima volta in carta.

«Personalmente, preferisco bere drink con un tenore alcolico più sostenuto. Tuttavia, il mercato chiede cocktail senza alcol o a bassa gradazione. Secondo quanto osservo, sono sempre di più gli ospiti che ci chiedono mocktail, cocktail senza alcol. Miscele che rispondono a un nuovo modo di approcciarsi fuori casa e ai bar. Oggi, introdurli significa allargare le opportunità di business» spiega Fabrizio Valeriani.

La presenza dell’amaro in tutti i 26 drink della lista non è l’unico filo conduttore. Anche i nomi dei cocktail signature e twist sono accomunati da un filo conduttore: sono tutti un riferimento alle fermate della metro rossa di Milano e della linea A di Roma, le due città dove è presente il Marchese. «Come responsabile di entrambi i locali, io mi alterno tra Milano e Roma, resto una settimana giù e una su», ci racconta Valeriani. Così la reinterpretazione del Negroni Sbagliato con Braulio si chiama Loreto Sbagliato e quella del Last Word, Lepanto Last Word.

Il Marchese: l'uso degli amari in mixology

«Per utilizzare in modo virtuoso l'amaro nei cocktail è necessario conoscere le diverse tipologie disponibili. Gli amari sono un universo immenso: variano in termini di sapore e intensità a seconda del luogo di origine; quindi, è importante sperimentare e trovare quelli che si adattano meglio al proprio stile di mixology», racconta Valeriano.

Una dritta: «L'amaro può facilmente sovrastare altri ingredienti se non è bilanciato correttamente. È essenziale sperimentare con diverse proporzioni per trovare il giusto equilibrio tra dolcezza, acidità e amarezza», ci dice. In compenso: «L'amaro si abbina bene con una vasta gamma di ingredienti, dai distillati come il gin e il bourbon, agli agrumi, alle erbe e alle spezie», specifica.

Chi scrive è un amante dei drink Sour, con un debole in particolare per Last Word, Naked and Famous, Illegal e Daiquiri. Quindi, è nettamente di parte. Con questa premessa, tra i drink assaggiati, se ti piace il gusto acido, tra l’amaro e il dolce, Lepanto Last Word fatto con Gin Pier 6, Amaro Salvia Della Valle, maraschino Luxardo e lime. Delizioso!

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Alberto Lupini


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