Amphora Experience: una degustazione di 8 etichette italiane

Una degustazione di 8 vini in anfora: tecnica georgiana, ma con etichette italiane. Volendo stilare un "podio": Sangiovese 2021 di Elena Casadei, Pecorino InAnfora 2022 e Offrot 2023 di Widum Baumann

30 dicembre 2024 | 09:30
di Giuseppe De Biasi

Una masterclass davvero interessante quella dedicata ai vini affinati in anfora, inserita nell’ampio cartellone della 33a edizione del Merano Wine Festival. La passione (e competenza) del patron della manifestazione, Helmut Köcher, in relazione alla millenaria tecnica georgiana di fermentazione e affinamento del vino è risaputa quanto attestata, tanto che lo scorso giugno aveva dato vita alle Gallerie Mercatali di Veronafiere, in tandem con Vinitaly, ad una due giorni espressamente dedicata al mondo delle anfore vinarie.

Vini in anfora: la rinascita della tecnica georgiana

Una tecnica che, dopo decenni di oblio, sta facendo registrare un periodo di forte rinascita in tutto il mondo, con notevoli diversità di forme, materiali e modalità di applicazione. Eterogeneità di tempi e di processo che hanno confermato le 8 referenze italiche, selezionate e presentate da Helmut Köcher insieme alla sempre brillante e competente Simona Geri. Un viaggio esperenziale che ha visto sfilare (in ordine di degustazione):

  • il Planties 2021 di St. Quirinus;
  • il Milleesettantotto 2022 di Usiglian del Vescovo;
  • il Pecorino Tullum Docg InAnfora 2022 di Feudo Antico;
  • il Sangiovese 2021 di Le Anfore di Elena Casadei;
  • l’Offrot Gemischeter Satz 2023 di Widum Baumann;
  • il Canavese Doc Nebbiolo Maura Nen 2021 di Luca Leggero;
  • il Pignolo Amphora 2015 e il Torcolato di Breganze Doc 2018, in versione anfora, di Transit Farm.

Senza addentrarsi troppo nelle specifiche tecniche si è potuto notare come l’anfora, tranne in pochi casi, viene ancora utilizzata come elemento aggiuntivo, di parziale affinamento o con esperimenti misti miranti ad esaltare, grazie alla sua lenta micro-ossigenazione, il frutto varietale.

Il “podio” della degustazione

Volendo stilare un podio, la palma va a Le Anfore di Elena Casadei, che ha dimostrato, con l’elegante e schietta pulizia gustativa del suo Sangiovese 2021, 100% in anfora, come il suo stile sia frutto di un lungo percorso di ricerca sullo “strumento” della tradizione georgiana.

A seguire, il Pecorino InAnfora 2022 di Feudo Antico, dove la spiccata acidità del vitigno in anfora si ammanta di struttura e finezza, quasi da rosso vinificato in bianco.

Infine, l’eroico Widum Baumann con il tradizionale uvaggio di ben 11 varietà del suo Offrot Gemischeter Satz 2023, rosso di bella beva ed originali tratti olfattivi, frutto dei vigneti posti ad oltre mille metri del maso di San Genesio Atesino.

Cenno a parte merita anche l’equilibrato Torcolato 2018 di Transit Farm (la creatura vinicola di Andrea Cozza) che, nella versione in anfora, “veste” di delicate nuances pastello l’autoctona Vespaiola passita di Breganze.

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Alberto Lupini


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