Alla scoperta del Teroldego trentino e del suo Novello
Si tratta della più importante uva a bacca nera del Trentino, che cresce quasi esclusivamente qui, coltivata in gran parte da Cavit. È adatto anche al vino Novello, che può essere consumato già pochi mesi dopo la vendemmia
Teroldego, un vitigno a bacca nera coltivato tra Trento e Bolzano in un’area chiamata Piana rotaliana, circa 400 ettari circondata dalle Dolomiti con caratteristiche podologiche veramente uniche che si sviluppa tra i comuni di Mezzocorona, Mezzolombardo e San Michele dell’Adige.
Tra storia e leggenda
Un vino caratteristico del territorio, legato ad un’antica leggenda che lo fa risalire al Sangue di drago ucciso nelle grotte dell’eremo di Castel San Gottardo. La storia invece racconta che già nel 1300 all’epoca del Concilio di Trento ai Cardinali fosse servito questo vino rosso rubino. Le analisi del Dna hanno rivelato che il vitigno Teroldego ha legami di parentela con il Lagrein, il Marzemino e il Syrah, meno chiara la provenienza. Alcuni ritengono che il vitigno sia arrivato dalla Valpolicella, la cui popolazione conosceva il vitigno con il nome di Tirodola. Altri pensano invece che le origini siano tirolesi, in quanto la denominazione deriverebbe da “Tiroler Gold”. Pare comunque che il nome derivi da Teroldeghe, località del comune di Mezzolombardo.
Vino intenso perfetto come novello
Vitigno piuttosto produttivo, il Teroldego vinificato in rosso regala un vino dal profumo intenso fruttato, speziato; in bocca è di corpo, caldo, asciutto, con una piacevole e leggera nota amarognola. È adatto alla produzione di vini novelli, giovani ma si presta bene anche per l'invecchiamento.
Novello Fiori d’inverno Igt e Terrazze della luna Igt
Ne abbiamo parlato con Fabrizio Marinconz, enologo del gruppo Cavit Cantina Viticoltori del Trentino, una cooperativa che unisce ben 11 cantine, tra cui la Cantina Rotaliana di Mezzolombardo (Campo Rotaliano) con 160 ettari dove vengono prodotti da più di trent’anni ben due tipologie di vino novello, Novello Fiori d’inverno Igt e Terrazze della luna Igt.
Entrambi realizzati con il metodo della macerazione carbonica, il Fiori d’inverno nasce da uve Teroldego e Schiava e si presenta come un vino fresco, piacevole e leggero, di facile approccio mantenendo nel profumo e nel gusto gli aromi delle uve. Terrazze della luna, 100% Teroldego. Vini dal carattere unico con un loro mercato, principalmente italiano sia nella Gdo che nell’Horeca (dove vengono proposti anche come aperitivo), esportati in piccole quantità in Olanda, Inghilterra e Giappone. Bassa gradazione, sono consumati soprattutto in abbinamento ai prodotti autunnali come caldarroste e zucca. La cantina Rotaliana ha una linea dedicata al Teroldego Doc compreso un rosato.
Emblema del territorio
«Quella del Teroldego è una storia lunga più di 600 anni - spiega Marinconz - Si tratta della varietà autoctona trentina per eccellenza, caratteristica della provincia di Trento dove oggi rappresenta circa il 6,3% della superficie vitata di questa zona. Ha anche una Doc (Rotaliano) dedicata, fin dal 1971: è stata la prima ad essere riconosciuta in Trentino! Ciò che rende questo vitigno ancora più speciale è la sua vinificazione, che può essere sia in rosso che in rosato. Cavit lo produce da sempre, con una proposta di vini che esprimono al meglio questo vitigno così storico e radicato nel territorio. Inoltre, l’uva Teroldego è la più indicata per il vino Novello prodotto seguendo il metodo della macerazione carbonica. Durante questo processo i grappoli interi, senza essere pigiati, vengono posti all’interno di vasche di fermentazione, saturate di anidride carbonica».
Teroldego Rotaliano Doc Bottega Vinai
Zona di produzione: Il Campo Rotaliano, a nord di Trento, nel Comune di Mezzolombardo, sui riporti ghiaiosi di origine glaciale del torrente Noce che, di fatto, riproducono in piano le caratteristiche della collina.
Vitigni: Esclusivamente Teroldego con resa di 80 ettolitri per ettaro. Ha foglia grande, trilobata con dentatura acuta, irregolare, e colorazione autunnale rossa; buona e costante la vigoria della pianta allevata con la pergola trentina; il grappolo è mediamente compatto, la buccia pruinosa e coriacea, la polpa succosa.
Vinificazione ed affinamento: È vinificato in rosso, con macerazione della durata di 8-10 giorni in serbatoi di acciaio inox. Viene successivamente affinato in parte in barrique ed in parte in botti di rovere di Slavonia.
Dati analitici: -Alcool: 13,00% vol -Acidità totale: 5 g/l -Estratto secco netto: 29 g/l -Zuccheri residui: secco - Contiene solfiti
Caratteristiche organolettiche: Vino rosso di colore rubino intenso, con marcati e vivaci orli violacei nel periodo giovanile. Il profumo è netto, spiccatamente fruttato con sentore di lampone e mora e frutti di bosco, come il lampone, nel periodo iniziale; di seguito, con la maturazione, il bouquet si arricchisce di nuove sensazioni, diventando etereo, molto ampio e nello stesso tempo personale. In bocca rivela un'equilibrata tannicità, accompagnata da una stoffa piena e continua. Il gusto è vellutato, avvolgente, corposo ed austero.
Abbinamenti: “Tonco de Pontesel” trentino, capriolo e polenta, spezzatino di vitello, grigliate miste di carne. Temperatura di servizio: 16-18°C
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini