Alberto Massucco, lo Champagne che parla italiano

Imprenditore nel settore della metalmeccanica, Massucco è il primo italiano a possedere una propria vigna nella Champagne. Da giugno 2022 si possono finalmente assaggiare i suoi vini

09 febbraio 2023 | 12:56
di Claudio Zeni

Imprenditore nel settore della metalmeccanica, piemontese, appassionato di sfide e da sempre innamorato di quella parte della Francia, Alberto Massucco è il primo italiano a possedere una propria vigna nella Champagne.

Attentissima selezione

Di stampo sabaudo, elegante e fermo, Massucco fa una scelta di campo netta e precisa nella ricerca e nella selezione dei suoi champagne: Rochet-Bocart, Jean-Philippe Trousset, Gallois-Bouché e Bonnevie Bocart, che appartengono a quella categoria RM -Récoltant Manipulant- vignaioli eroici, che traducono il senso e l’emozione di un lavoro lungimirante in un calice.

Champagne francese con quel qualcosa d’italiano

Da importatore a produttore si rivela l’anima di Alberto Massucco, dove gli archetipi del guerriero, del saggio e del folle giocano la danza della scoperta, dello stupore e della magia, andando a creare una linea di champagne tutta francese nella forma e nella sostanza ma, con un impercettibile ed inafferrabile estro italiano.

Nasce così nel 2018 una vera e propria collaborazione mossa dalla passione di Alberto da una parte e il savoir faire di Erick De Sousa dall’altra che salda indissolubilmente un’amicizia che dura da anni.

Ad Erick, riconosciuto come uno dei migliori e stimati produttori di champagne, il compito di trasformare le emozioni di Alberto nelle sue etichette. Un’alchimia che oggi prosegue grazie al talento dei figli di De Sousa, che hanno raccolto il testimone, perpetuando un talento di famiglia.

A giugno 2022 l’arrivo finalmente nei calici

Da giugno 2022, finalmente si possono degustare i tanto attesi champagne di Alberto Massucco, che vede finalmente il suo lavoro e il suo progetto in un calice, sia per tutto quel panorama internazionale di produzione dello champagne che si trova a confrontarsi con uno champagne che parla l’italiano.

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Alberto Lupini


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