Nuova empasse per la cantina Terre d’Oltrepò. Il Cda fissato per martedì 15 luglio al mattino è saltato nonostante fossero già state definite le nomine dei presidenti della cooperativa e della relativa Spa. A comunicarlo ufficialmente attraverso una nota arrivata nel pomeriggio dello stesso giorno è l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi. A rallentare i tempi ci sarebbe la proceduta di composizione negoziata avviata dalla gestione Umberto Callegari.

Rinviata la nomina del nuovo cda di Terre d'Oltrepò
Quindi nulla di fatto, almeno per ora, per quanto riguarda le nomine dei vertici della cantina usciti dall’assemblea della settimana scorsa: il Cda di ieri mattina avrebbe dovuto ratificare le nomine che vedono Mattia Affini alla presidenza della cooperativa ed il produttore Filippo Nevelli ai vertici della Spa. Il nuovo consiglio è frutto della lista unitaria sostenuta da Regione Lombardia, dal mondo sindacale e da Confcooperative.
Terre d'Oltrepò, nulla di fatto per le nomine
Il nulla di fatto di ieri è stato così commentato dall’assessore Beduschi: «Si è riunito il Consiglio di Amministrazione della cantina Terre d’Oltrepò per un approfondimento sullo stato della Società Cooperativa e della Spa, alla luce dell’operato della precedente governance. Non si è pertanto proceduto alla ratifica delle nomine relative alle nuove cariche». L’assessore regionale ha anticipato la prossima tappa: «È stata altresì decisa la convocazione di un nuovo Cda per la giornata di venerdì 18 luglio». Lo comunica in una nota l’assessore all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste della Regione Lombardia Beduschi.

L'assessore lombardo all'Agricoltura Alessandro Beduschi
Sotto la lente di ingrandimento ci sarebbe la proceduta di composizione negoziata della crisi chiesta dalla precedente gestione alla Camera di Commercio con l’obiettivo di salvaguardare l’azienda, i soci conferitori, i lavoratori e l’intera filiera come aveva anticipato in una recente nota il passato Cda. Tra le beghe che avrebbero portato a questa scelta anche il contenzioso con Marck & Schluhle Italia. La mancata nomina immediata dei vertici potrebbe creare forti ritardi nella gestione dell’operatività che prevede importanti tappe come l’atteso accordo con il fondo Avm, il potenziale investitore della Spa. Inoltre la nuova governance dovrà trovare soldi per liquidare i pagamenti arretrati delle uve e, infine, dovrà pianificare la futura vendemmia. Ormai alle porte.
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