Barolo. Facciamo un gioco. Vi è venuto in mente prima il vino o il comune delle Langhe? In entrambi i casi è una risposta accettabile, soprattutto se vi è capitato in sorte di bere la pregiata versione di Nebbiolo nelle Cantine del Castello, cioè nell’Enoteca Regionale costituitasi nel 1982 e già Enoteca del vino Barolo dal 1971. Il maniero millenario che fu dei marchesi Falletti ospita dal 2010 anche il Museo del Vino Wi.Mu. A noi la buona sorte è toccata di recente, andando alla scoperta dell’annata 2021 di alcune specifiche Mga comunali. La direttrice dell’Enoteca Cristiana Grimaldi ha fatto gli onori di casa con Michele Longo, presidente della commissione tecnica del sodalizio e autore assieme a Ian D’Agata del prezioso libro (omaggiato ai partecipanti) “Barolo Terroir, uve cru persone luoghi”, vincitore del premio Best in the World 2023 - European Wine Book. A presenziare al battesimo di “Oltre l’Annata” - la prima di quattro masterclass alla cieca dedicate al cosiddetto re dei vini - un gruppo preparato e curioso di enoappassionati.

All'Enoteca Regionale del Castello di Barolo si è tenuta una masterclass sull'annata 2021 di Barolo
Longo ha iniziato il racconto del vitigno Nebbiolo e del Barolo dall’alto della sua esperienza, dando il giusto credito alle quattro persone che nella prima metà dell’800 ne determinarono l’imparagonabile destino - Louis Oudart, Juliette Colbert, Camillo Benso e Paolo Staglieno - mentre nei bicchieri erano già stati versati sei vini (cinque della promettente annata 2021 e uno della 2019, annata in qualche modo paragonabile alla ‘21) provenienti dalle menzioni comunali del Nord-Ovest: La Morra, Verduno, Roddi e Cherasco. Partecipare a una tale degustazione e cogliere le diverse caratteristiche di un vino nel contesto di microaree, ci ha permesso un interessante approccio geologico al Barolo. Se raccontare dell’importanza dei diversi terroirs non è certo scoprire l’acqua calda, sottolineare il ruolo che gioca il suolo nella caratterizzazione aromatica dei vini da uva Nebbiolo - in virtù della particolarità del vitigno - ci ha ricordato che non si finisce mai di imparare.
Barolo 2021, la masterclass
Olfattando nei calici mentre la narrazione storica si spostava verso la fine dell’800 - dalla nascita della Scuola Enologica di Alba al prezioso lavoro di mappatura delle colline delle Langhe di Lorenzo Fantini - abbiamo colto le prime evoluzioni aromatiche, con qualche similitudine e alcune differenti sfumature. Il primo campione da vinoso si è fatto speziato, il secondo da floreale e alcolico ha lasciato spazio a profumata dolcezza e humus (evito l’equivoco termine “mineralità”), il terzo anch’esso aperto al terroso dopo un inizio piccante, il quarto da terra e sottobosco ha virato verso il tabacco, il quinto con un’apertura complessa e sfumature di cuoio e frutta, il sesto con note di frutta poco matura e fiori. In bocca, nell’ordine: acidità spiccata e frutta poco matura; florealità equilibrata nei due successivi (il terzo meno tannico); frutta matura ed equilibrio; in attesa di evoluzione in bottiglia; infine, tannino levigato e frutto maturo tipico (evidente l’incidenza di due anni in più di affinamento nell'ultimo campione).

I vini degustati
La scoperta delle etichette è stata molto interessante e ricca di spunti e riflessioni da parte dei partecipanti. Per quanto ci riguarda, colte similitudini tra i due Baroli di Verduno; per quelli di La Morra (Mga dalla superficie molto ampia), forse la diversità di affinamento - cemento in un caso e acciaio nell’altro, prima di passare in legno - ha avuto il suo peso. Infine, nota scontata ma doverosa, va sottolineata la grande potenzialità evolutiva e la relativa “giovinezza" dei vini. Etichetta del 2019 a parte, si è trattato dell’assaggio di Baroli in erba che devono fare la propria strada in bottiglia.
Le etichette 2021 degustate:
- Barolo Bricco Ambrogio di Bruna Grimaldi (unica Mga di Roddi)
- Barolo del Comune di Verduno di F.lli Alessandria
- Barolo del Comune di Verduno di Diego Morra
- Barolo del Comune di La Morra, Ciabot Berton di Oberto Marco
- Barolo del Comune di La Morra di Poderi Marcarini
- Barolo Mantoetto *2019 di Umberto Fracassi, unico produttore di Barolo a Cherasco (unica Mga di Cherasco)
Michele Longo e il “Barolo Terroir” scritto con Ian D’Agata
Le parole di Longo sono state una vera e propria dichiarazione d’amore per il Nebbiolo che «in bocca ti dà piacere» - ha detto in tono appassionato -, la cui complessità lo affascinò sin dal primo momento, diversamente da altri vitigni «un po’ più semplici», per usare le sue esatte parole. Allo stesso modo, lo scrittore ha esaltato le qualità di grazia ed eleganza di questo Rosso piemontese, rispetto ad altri vini più potenti e austeri. Nel libro Barolo Terroir, D’Agata e Longo trattano i temi in profondità con particolare attenzione per l’ampelografia e i distretti viticoli - 172 ufficialmente riconosciuti - riportando fatti, cifre, analisi, mappe e unità di terra. Da notare i capitoli dedicati al Nebbiolo Lampia (l’originale e più diffuso) a fronte dei biotipi Michet e Rosé sensibilmente diversi, e le pagine riservate alla storia del Barolo, con approfondite ricerche.
Barolo, rimane aperta la questione del versante nord
I cambiamenti del clima tengono banco in viticoltura e non poteva mancare l’accenno al dibattito sull’eventuale coltivazione di vigneti esposti a nord. Tenendo conto della maturazione tardiva dell’uva Nebbiolo, il tema è molto delicato e non può limitarsi all’innalzamento delle temperature estive. Si può ipotizzare una valorizzazione dei vigneti ad est, sud-est ma vanno considerate attentamente le caratteristiche dei suoli (a volte con forte componente sabbiosa) nei casi di annate molto siccitose.

Rimane ancora aperto il dibattito sulla possibilità di coltivare i vigneti esposti a nord
Poiché le teorie non sono sufficienti a dare le risposte esatte e non si conoscono veggenti, si dovrà osservare, testare e far tesoro delle esperienze nelle stagioni che verranno.Saranno utili anche le informazioni che riceveremo dalle bottiglie stappate nei prossimi dieci anni, perché i vini più longevi sapranno spiegarci l’impatto delle variazioni climatiche. Grimaldi ha inoltre fatto notare come la comparazione di alcune foto recenti di grappoli di Nebbiolo maturato in vigneti con esposizioni leggermente diverse dalle abituali, abbia evidenziato una sorta di modifica del grappolo rispetto a quello tradizionale, con rimpicciolimento delle auricole (orecchiette).
Barolo, tra storia e attualità
Come molti di voi sapranno, prima degli anni ‘60 la storia del Barolo era una storia di assemblaggio di vini. Successivamente, le nuove generazioni di viticoltori di Langa cominciarono a studiare alla Scuola Enologica di Alba e a viaggiare, mentre il precursore Beppe Colla prese a vinificare separando i vigneti e a scrivere “cru” sulle proprie etichette, dopo aver fatto tesoro di un viaggio in Borgogna. All’albese Colla si deve anche la prima codificazione della Cucina langarola.

Michele Longo
Oggi, le menzioni geografiche sono il frutto del grande lavoro di produttori, Consorzi e Comuni. Le informazioni che derivano da tale operato potrebbero essere utili ai consumatori nel caso di dettagliate indicazioni sulle retroetichette delle bottiglie, ad esempio. Nella fattispecie, Longo ha suggerito l’idea di riportare il nome del Comune in cui si trova la Mga. Analizzando una cartina con le unità in terra, abbiamo notato tre dorsali: una che da Grinzane va verso Castiglione e Monforte, un'altra che va verso Serralunga, una terza che da Verduno va a La Morra per poi ridiscendere. Tali dorsali creano una valle molto stretta e una più ampia: l’insieme di dorsali e valli identificano sei sezioni diverse all'interno dell'areale. È facile immaginare che in un contesto così variegato di climi, altitudini, esposizioni, venti e suoli (nel libro citato c’è una descrizione dettagliata delle formazioni geologiche), le viti di Nebbiolo - molto sensibili all’ambiente in cui si trovano - producano uve diverse tra loro.
Oltre l’Annata, i prossimi appuntamenti
Questi e altri temi saranno ripresi ed approfonditi nei prossimi appuntamenti di Oltre l’Annata in calendario nell’Enoteca Regionale nei seguenti sabati:
- 12 aprile: Barolo e Novello
- 10 maggio: Castiglione Falletto, Grinzane Cavour e Monforte d'Alba
- 14 giugno: Diano d’Alba e Serralunga d’Alba