Che si faccia il corso solo per passione o per poi svolgere la professione nel settore, questa certezza rimane: una volta proclamati sommelier, lo si rimane per sempre! Almeno sentimentalmente, questo siamo certi di poterlo confermare. Tanto che professionisti della sommellerie nazionale e internazionale, come i componenti dell’Associazione Italiana Sommelier, hanno deciso di dedicargli anche una giornata. Naturalmente, neanche a dirlo, con grandi protagonisti i banchi d’assaggio e le masterclass di prestigio.

I sommelier che hanno tenuto la masterclass
Open Ais: la Giornata del Sommelier
Così, nei giorni scorsi, abbiamo avuto il piacere di partecipare a “Open Ais: la Giornata del Sommelier”, giunta alla III edizione e indetta da Ais Sicilia con le Delegazioni di Catania e Jonico-Etnea, rispettivamente guidate da Maria Grazia Barbagallo (vicepresidente regionale) e Paolo Pennisi, con l’intervento del presidente regionale Ais, Francesco Baldacchino, e di altri illustri associati e dirigenti, come il Miglior Sommelier di Sicilia 2023, Claudio Di Maria e il consigliere nazionale Camillo Privitera.
La location dell'evento
Teatro dell’evento, Radicepura, a Riposto, nel Catanese, con il suo accogliente Horticultural Park, che ha registrato un record di partecipazione tra le cantine siciliane, ben 60 realtà da tutta la regione, protagoniste di questo brillante momento di condivisione enoica, sia tra i professionisti del vino che tra gli amanti e gli appassionati del comparto, sempre più trainante per l’economia dell’Isola e del Paese. Da sottolineare anche l’importante presenza del comparto, altrettanto prezioso, dell’olio evo siciliano, che ormai da tempo ha svestito i panni del “fratello minore” del vino, per assurgere invece a settore di eccellenza dell’Isola, nel contesto mediterraneo. Ed anche del comparto della birra, altro volto produttivo della Trinacria. A sostenere l’evento sono stati Panificio San Salvatore, Scia Packaging e Battiato Cash Drink Galatea srl. Le degustazioni sono state accompagnate dalle preparazioni del forno acese San Salvatore.
Degustazioni e masterclass
E mentre in una sala attigua si svolgeva la degustazione di “Macerati e orange: tradizione antica e gusto contemporaneo”, a cura di Angelo Paternò, enologo siciliano, con la conduzione di Maria Grazia Barbagallo e Francesca Scoglio, quest’ultima consigliere regionale e degustatore ufficiale, noi potevamo dedicarci al viaggio delizioso tra le etichette selezionate di “6 vini per 6 sommelier… con intruso”, una degustazione insolita, introdotta da Orazio Di Maria, referente regionale Guida Ais Sicilia, che ha svelato i sei vini insigniti del riconoscimento delle “Quattro Viti” all’interno della Guida nazionale Vitae 2025.
La selezione dei vini
Lo stesso Orazio Di Maria ha sottolineato come la Guida sia nata inizialmente come un “progetto quasi artigianale”, per diventare oggi un volume molto prezioso per orientarsi nel variegato e vasto mondo del vino. Così, si è passati alla degustazione delle 6 etichette, più un “intruso”.
1. Extra Brut Rosé di Murgo 2017
A presentare il primo vino è stato il sommelier Raffaello Maugeri, che ha subito aperto le porte dell’eleganza con l’Extra Brut Rosé di Murgo 2017. Eleganza già rivelata dal colore ramato nel calice, unito a un perlage fine e persistente. Note di agrumi al naso, arancia con leggere sensazioni anche balsamiche. Una finezza confermata anche al palato, con una struttura alcolica morbida e avvolgente e un grande equilibrio. La matura acidità, prima, e la sapidità, dopo, hanno prolungato la sua gradevolezza, confermando la presenza nel bicchiere di un “grande classico” del vulcano.
2. Conte Hugues di Tenuta Rapitalà Sicilia Doc Chardonnay 2023
Il secondo vino è stato presentato dal sommelier Luca Caracciolo e si è trattato del Conte Hugues di Tenuta Rapitalà Sicilia Doc Chardonnay 2023. Una bella lucentezza, che ha donato subito una vivace cromaticità al calice. Note tropicali al naso, ananas e banana matura, fino a note di vaniglia. Molto elegante, con una presenza discreta del legno, che non ha coperto i sentori primari. Sorso equilibrato, con un’ottima lunghezza gustativa.
3. Cristo di Campobello Lu Patri Nero d’Avola 2022 Sicilia Doc
A presentare il terzo vino è stato il sommelier Mario Galvagna, che ha raccontato di Cristo di Campobello Lu Patri Nero d’Avola 2022 Sicilia Doc, con il suo rosso rubino profondo, che ha brillato di luce propria. Complesso al naso, con note balsamiche molto gradevoli, e frutti rossi, more, spezie, cannella e pepe nero. L’ingresso in bocca è stato fresco e potente, allo stesso tempo, con un tannino ben cesellato. Frutti rossi e spezie sono tornati nel retrogusto, assieme alla cannella. La trama tannica ha raccontato molto di questo vino, assieme alla sua eleganza.

I sei vini (più l'intruso) degustati dsurante la masterclass
4. Terra Costantino Tenuta Blandano Etna Rosso Doc Riserva 2019
Per il quarto vino, presentato da Sergio Bellissimo, miglior sommelier di Sicilia 2024, siamo tornati sul vulcano, con Terra Costantino Tenuta Blandano Etna Rosso Doc Riserva 2019, realizzato con le uve più antiche della cantina etnea. La grande luminosità di questo vino ha svelato anche la sua innata eleganza, mentre il suo rosso strizzava l’occhio al granato. Grandissima eleganza anche al naso, che ha confessato tutta la sua identità territoriale. Rosa appassita, viola, rovo, rosmarino, i sentori mediterranei di questo vino, creatura dell’enologo Salvatore Spampinato, fono ad arrivare alle spezie. Identità anche al sorso, con un ingresso netto e pulito, che non lascia spazio a dubbi. Una sapidità che ha stuzzicato l’assaggio, fino a far pronunciare una parola che sembrava ormai bandita: grande “mineralità”!
5. Caruso & Minini Delia Nivolelli Syrah Riserva 2017
Caruso & Minini Delia Nivolelli Syrah Riserva 2017 è stato il quinto vino, raccontato dalla sommelier Giorgia Giubaldo. Un Syrah in purezza, delicato anche nello svelare la sua appartenenza per qualche tempo al legno. Ancora di un brillante rubino al calice, in tutta la sua lucentezza, con leggerissime sfumature amaranto. Grande intensità al naso, con frutti delicati, ciliegia, vegetali, spezie, ma senza nessuna intemperanza. Ancora un “carusu”, un ragazzo, insomma, nonostante il passare del tempo! Rivelando, così, tutta la sua longevità, con il suo sorso pieno e gradevole e il suo tannino levigato.
6. Feudo Disisa Krysos Doc Sicilia 2022 Vendemmia Tardiva
Il sesto vino protagonista sul palcoscenico di Radicepura è stato presentato, invece, da Federica Milazzo, miglior sommelier di Sicilia nel 2022. Il Feudo Disisa Krysos Doc Sicilia 2022 Vendemmia Tardiva ha sfoderato tutto il suo oro brillante, di grande luminosità. Intenso al naso, ma senza prepotenza. Pesca sciroppata, note di zenzero, frutta disidratata, tutte note che si sono mantenute intatte anche al palato. Un vino molto persistente, da poter immaginare con la classica pasticceria siciliana, in un banchetto dove lo splendore delle portate sia uguale allo splendore luminoso di questa etichetta. Elegante anche la presentazione di quest’ultima sommelier, che ha saputo, come sempre, mirare alla concretezza senza dimenticare l’essenza quasi spirituale di questa produzione enoica, degna di chiudere un elegante banqueting.
L’Intruso: Rosso del Conte Doc Sicilia Contea di Sclafani Tenuta Regaleali di Tasca d’Almerita
Infine, ecco che a svelare l’intruso (come è stato definito dagli stessi organizzatori della degustazione) è arrivato lo stesso Orazio Di Maria. E la masterclass si è chiusa nel segno della nobiltà enologica siciliana, con il Rosso del Conte Doc Sicilia Contea di Sclafani Tenuta Regaleali di Tasca d’Almerita. Un vino nobile, appunto, immancabile in ogni Guida Ais che si rispetti, come ha spiegato il veterano Orazio, illustrando ai partecipanti tutta la complessità contenuta nel calice, l’intensità al naso dei suoi mille profumi, l’eleganza del floreale e quelle sensazioni speziate difficili da dimenticare. Poi, il pepe nero, il ribes, l’amarena… Non solo sensazioni, ma frutti e sentori concreti, che si potevano cogliere con gli ultimi sorsi di questa gradevole degustazione.