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domenica 16 marzo 2025  | aggiornato alle 16:56 | 111187 articoli pubblicati

Pinot Grigio Doc Delle Venezie: il bianco più esportato d'Italia alla prova del futuro

Il Pinot Grigio Doc Delle Venezie punta su export, sostenibilità e vini più leggeri per rispondere a dazi, clima e nuovi trend globali. Ovviamente senza perdere identità e mercato

15 marzo 2025 | 12:23

Pinot Grigio Doc Delle Venezie: il bianco più esportato d'Italia alla prova del futuro

Il Pinot Grigio Doc Delle Venezie punta su export, sostenibilità e vini più leggeri per rispondere a dazi, clima e nuovi trend globali. Ovviamente senza perdere identità e mercato

15 marzo 2025 | 12:23

La conferenza stampa dal titolo “Pinot Grigio Doc Delle Venezie, prospettive per il futuro: innovazione, collaborazione e strategie in linea con il cambiamento”, si è svolta a Milano nella Pinacoteca ambrosiana e ha evidenziato criticità e prospettive; ci muoviamo, d'altra parte, nell'ambito di un comparto economico esposto a tutte le instabilità del mercato globale. Il Pinot Grigio è poi uno degli indicatori principali, quando si voglia analizzare lo stato di salute di produzione e commercializzazione in campo enologico: si tratta infatti del primo vino bianco fermo italiano per volumi di produzione e di esportazione, con una quota di oltre il 90% dei consumi registrata oltre confine.

Pinot Grigio Doc Delle Venezie: il bianco più esportato d'Italia alla prova del futuro

A Milano la conferenza stampa sul Pinot Grigio Doc Delle Venezie

L'incontro, moderato dal vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, ha visto la partecipazione di esponenti di spicco del settore vitivinicolo e della ricerca, tra cui il presidente del Consorzio Albino Armani; Fabio Del Bravo, a capo della Direzione filiere e analisi di mercato di Ismea; Anna Caterina Tagliabue e Ludovico Mannheimer di EuMetra; Luca Rossetto, professore di Economia e politica agraria dell'Università degli studi di Padova; Vincenzo Gerbi, professore dell'Università degli studi di Torino e vicepresidente dell'Accademia italiana vite e vino.

Il Pinot Grigio Doc Delle Venezie tra dazi, sostenibilità e nuovi consumi

In apertura il presidente del Consorzio Albino Armani ha esordito con una panoramica sui numeri della denominazione Delle Venezie, che in controtendenza mette a bilancio nel 2024 un incremento pari a +3% di imbottigliato e +8% di certificazioni, con un totale di oltre 1,7 milioni di ettolitri confezionati: «È essenziale rispondere alle sfide poste dai nuovi modelli di consumo e dalla crescente attenzione alla sostenibilità ambientale - ha dichiarato il presidente. In particolare, il Consorzio sta lavorando a una modifica del disciplinare di produzione, che prevede l'introduzione di una versione a bassa gradazione alcolica del Pinot Grigio Doc Delle Venezie e l'uso di varietà di vitigni resistenti, per rispondere alle esigenze di una società sempre più attenta alla qualità e alla sostenibilità ambientale».

Pinot Grigio Doc Delle Venezie: il bianco più esportato d'Italia alla prova del futuro

Albino Armani, presidente del Consorzio Delle Venezie

Anna Caterina Tagliabue e Ludovico Mannheimer di EuMetra hanno presentato un'analisi comparativa sui consumi di Pinot Grigio nei principali mercati di destinazione, ossia Stati Uniti, Regno Unito e Canada, a confronto col mercato italiano. I dati raccolti mostrano differenze significative nelle abitudini di consumo, ma un allineamento nei fattori che guidano la scelta d'acquisto. In particolare, il 56% degli intervistati ricerca freschezza, leggerezza e la garanzia di una filiera certificata, un elemento distintivo offerto dal Pinot Grigio Doc Delle Venezie grazie al contrassegno di Stato presente su 230 milioni di bottiglie.

l professor Vincenzo Gerbi, figura di spicco dell'Università di Torino e vicepresidente dell'Accademia italiana vite e vino, ha illustrato come l'introduzione di tipologie di Pinot Grigio a bassa gradazione non derivi da una vera e propria dealcolazione, bensì da un'approfondita sinergia tra enologia e agronomia: «Questa innovazione risponde alla crescente richiesta di vini più leggeri, ottenuti fin dal vigneto e non attraverso la rimozione dell'alcol - ha spiegato. In base alle attuali conoscenze enologiche, il contenuto alcolico non è più l'unico discrimine per la conservazione o il giudizio sulla qualità di un vino. In un'epoca in cui la moderazione sta trionfando sull'eccesso, anche l'enologia evolve: l'approccio di correzione del secolo scorso lascia spazio a una nuova enologia di espressione, capace di valorizzare al massimo le tipicità dei prodotti fortemente territoriali e di rispondere alle sfide del mercato moderno. Un cambiamento che potrebbe rivelarsi particolarmente vincente per vini come il Pinot Grigio, che con una gradazione inferiore non perdono nulla della capacità espressiva tipica del vitigno».

Pinot Grigio Doc Delle Venezie: il bianco più esportato d'Italia alla prova del futuro

Il Pinot Grigio Doc Delle Venezie tra tradizione e nuove tendenze

In definitiva, le prospettive di esportazione dei vini bianchi italiani vanno di continuo re-inquadrate in un panorama globale in movimento: è assai probabile, infatti, che il crescente interesse per vini a basso tenore alcolico possa aprire nuove strade a prodotti più leggeri e raffinati. I consumatori internazionali da anni  cercano esperienze gustative che uniscano tradizione e innovazione, e la sostenibilità ambientale guida le loro scelte, valorizzando pratiche agricole ecocompatibili. Al termine della conferenza stampa rimane l'impressione che la bufera dei dazi, la sfida del cambiamento climatico, l'onda lunga della richiesta di alimenti salutari possa sì causare ulteriori spiazzamenti, entro una filiera già segnata dai normali alti e bassi dello scenario economico, ma i Consorzi esistono proprio per questo, per prendere di petto metamorfosi che da soli è impossibile affrontare, per organizzarsi insieme e giocare d'anticipo sul cambiamento, piuttosto che subirlo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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