Se ti dirigi verso Firenze fai tappa in città, di solito: ci vanno tutti - ci vo anch’io, questa la spinta interiore inconfessabile. E tuttavia chi voglia pensare in laterale schivando l’overtourism può farsi un giro dei dintorni per recarsi a Pontassieve, 15 km più ad est, ad ammirare in silenzio le colline basse stondate; e a bere un bicchiere di quello buono, perché no. La fattoria agrituristica “Il Capitano” vi aspetta proprio per quello, e non solo per quello. Ci troverete una storia più che centenaria, profumata di foglia di vite e campagna: come minimo a partire dal 1877, quando Francesca Campanari Balbi gettò le fondazioni di quello che sarebbe diventato uno dei tanti gioielli rurali toscani. Le vicende di terra e lavoro vanno avanti di generazione in generazione fino agli anni novanta, quando Stefano Alacevich e i suoi fratelli acquistano la tenuta e danno un impulso decisivo alla produzione di vino e olio: nel susseguirsi degli anni arriva anche la passione per l’ospitalità e l’agriturismo.

La Fattoria “Il Capitano” si trova a Pontassieve
Il Capitano, il Chianti Rùfina Docg
IIl portavoce di Fattoria Il Capitano, titolare e cuore di Sosta Al Capitano, il suo B&B a due passi dai vigneti, Stefano Alacevich, è un genovese di Genova di quelli convinti: quando s’infervora sbotta in un mugugno vernacolare incomprensibile, sul registro delle risonanze cupe di “Crêuza de mä”, celebre canzone di De André. Col tempo, Alacevich è entrato a far parte dell’arredamento e del paesaggio che più toscano non si può: con grande trasporto, difatti, ci introduce non al Pigato e allo Sciacchetrà ma al Sangiovese, al Cabernet Sauvignon, al Vinsanto e, soprattutto e prima di tutto, al Chianti Rùfina Docg.

Il portavoce della Fattoria “Il Capitano” Stefano Alacevich
«Per la parte tecnica - ci racconta tutto preso dal suo piatto di fegatelli toscani con patate - potete rivolgervi all’enologo de “Il Capitano”, Maurizio Alongi: io vi posso trasmettere quanto mi esce dal cuore. Nel Chianti Rùfina Docg Riserva “Vigneto Poggio” io ci sento tutta la forza dell’uvaggio, sangiovese in purezza, poi un tannino morbido e non invadente, com’è nella tradizione di questa sottozona del Chianti, la Rùfina. Al naso, non mancano marasche, fragoline e ribes, anche un pizzico di macchia mediterranea. Un vino teso e fresco, non piacione in quanto gli manca la ciccia, per usare un toscanismo, del merlot, ed è una scelta precisa: deve conservare la sua identità, il sapore del Sangiovese 100% coltivato sui colli intorno a Pontassieve, una complessità genuina data anche dalle tecniche di lavorazione in vigneto e in cantina. E mi spiego meglio: la filosofia produttiva della Fattoria "Il Capitano" si basa sul rispetto rigoroso per la natura, ma non a chiacchiere, tanto per proclamare che tutti amiamo e preserviamo il pianeta; nei fatti, invece, visto che le uve vengono raccolte a mano al giusto grado di maturazione e vinificate seguendo quanto previsto dal protocollo dell’agricoltura biologica certificata, utilizzando solo lieviti autoctoni ».
Il Capitano, il progetto Terraelectae
«Il progetto "Terraelectae" del consorzio Chianti Rùfina - aggiunge l’enologoAlongi - è il segnale che la strada della qualità e dell’ esaltazione del potenziale produttivo riguarda tutti i produttori aderenti, visto che la denominazione generale ‘Chianti’ in sé e per sé non è più sufficiente allo scopo. Rimanendo all’interno delle regole generali del disciplinare, per potersi fregiare del marchio Terraelectae il vino dovrà essere ottenuto solo da uve prodotte nella zona di produzione Chianti Rùfina Docg e provenienti da vigneti in proprietà dell’Azienda o condotti in affitto. Il vino sarà tracciato, la vinificazione e conservazione avverranno in recipienti separati e tale menzione, seguita dal nome tradizionale, sarà riportata sia nella denuncia delle uve, sia nei registri e nei documenti di accompagnamento. Solo vini della tipologia ‘riserva’ potranno fregiarsi del marchio, ed in più dovranno uniformarsi a specifici parametri aggiuntivi, ossia: produzione max uva/ha 70 Qli/ha; titolo alcolometrico non inferiore a 12,5%vol.; 30 mesi invecchiamento di cui 18 in legno e almeno 6 in bottiglia».

Il Chianti Rufina Docg Riserva “Vigneto Poggio” Terraelectae della della Fattoria “Il Capitano”
Tutta questa disciplina rigorosa serve a ottenere specialità come il Chianti Rufina Docg Riserva “Vigneto Poggio” Terraelectae, e ci va accodato pure l’anno di vendemmia: un po’ lungo da scandire di fronte al commesso dell’enoteca, ma notevole per le caratteristiche intrinseche. Il 2020, ad essere ancor più precisi, era di un rubino compatto con levissime sfumature di granato, viola e fiori di campo al naso, note speziate e quasi balsamiche, intensità e persistenza di ottimo livello, eleganza nei tannini: 90 punti meritati (su 100) nella Guida Veronelli 2024.
Il Capitano, la doppia anima dei rossi
Sembra di capire che i rossi della Fattoria “Il Capitano”, o almeno alcuni tra loro, possano aspirare al posto d’onore in un ristorante stellato; senz'altro, ma quelli degustati da noi fanno la loro figura anche in ambienti più informali come "La Bottega a Rosano”, tipicamente toscana, dove hanno accompagnato degnamente i già citati fegatelli.

Fattoria “Il Capitano”, i vini degustati
In coda all’esperienza artistico-gastronomica a Pontassieve uno potrebbe, per sgranchirsi le gambe e lo stomaco, desiderare di fare un giro in paese, incastonato tra le colline toscane e i fiumi Sieve ed Arno. Il suggestivo Ponte Mediceo e il Palazzo Sansoni Trombetta, oggi sede del Comune, testimoniano il passato rinascimentale della cittadina. Da non perdere le antiche mura e le porte medievali che ancora ornano il centro, oltre ai suggestivi luoghi di culto come la Pieve dei Santi Gervasio e Martino e la Chiesa di Santa Brigida. La ciclovia lungo l'Arno, infine, permette di esplorare il paesaggio in modo dinamico, arricchendo l’esperienza turistica: un dinamismo che servirà a dissipare i fumi dell’alcol e a preparare le successive degustazioni dei grandi rossi del territorio.
L’azienda sarà presente al Vinitaly di Verona, 6-9 aprile 2025 presso il Padiglione Hall C, stand 222.
Via San Martino a Quona, 2/B 50065 Pontassieve (FI)