Dopo 20 anni trascorsi nell'adrenalina della Formula 1 hanno deciso di dedicarsi ad un altro mondo, sempre emozionante ma completamente diverso, quello del vino. Questa è la storia degli abruzzesi Jarno Trulli, pilota di Formula 1 tra il 1997 e il 2011 e di Lucio Cavuto, suo manager. Conclusa la carriera sportiva, e uniti da un profondo legame di amicizia e stima e dall'amore per il loro territorio, hanno fondato nel 1999 la Cantina Castorani.

L'ex pilota di Formula 1 Jarno Trulli è alla guida di Cantina Castorani insieme al suo manager Lucio Cavuto
Alla scoperta di Cantina Castorani
Siamo nelle colline pescaresi, nel comune di Alanno, nel cuore del territorio Casauria (in attesa della Docg Terre di Casauria). Le prime notizie sulle origini dell'antica azienda agricola Castorani risalgono al 1793. Il Podere sorge a 350 metri sul livello del mare, sul limite di un altopiano caratterizzato da suoli sedimentari mediamente argillosi, con uno scheletro profondo di rocce arenarie ricche di mineralità. La posizione è esposta ad una costante ventosità che alterna brezze marine e montane.

Jarno Trulli e Lucio Cavuto (foto Castorani)
Ad accoglierci in cantina, per un press tour di due giorni, c'è un sorridente Lucio Cavuto che ci racconta orgoglioso tutta la storia di Castorani, intervallando la narrazione con alcuni aneddoti sulla Formula 1. La struttura è di quelle che sorprende per la bellezza architettonica e per l'ambiente che la circonda. «Qui si possono ammirare - dice Cavuto- il Gran Sasso, la Majella e il Morrone, oggi vederli con la neve è davvero emozionante. Quando io e Jarno abbiamo costruito la Cantina insieme all'architetto Civitarese, quello che desideravamo era conservare l'armonia con il territorio che ci circonda». E infatti proprio perché è la natura circostante che deve essere protagonista a Castorani, i due imprenditori hanno deciso di realizzare la parte produttiva interrata.
I vini di Cantina Castorani
Alla guida della produzione c'è l'enologo ed agronomo Angelo Molisani che ha alle spalle importanti esperienze in Francia, Portogallo e Napa Valley. Sin dal principio l'azienda agricola ha scelto di seguire la viticoltura biologica. Le lavorazioni nel vigneto sono legate alle tecniche più rispettose dell'ambiente, eliminando l'uso della chimica. I vitigni coltivati sono Montepulciano, al quale si affiancano Sangiovese, Merlot, Pinot Nero, Cabernet e per i bianchi, Trebbiano, Malvasia, Cococciola, Pecorino e Passerina.

Cantina Castorani è stata fondata nel 1999
«Un corpo di vigneti storici del 1970 - spiega Angelo Molisani- ha permesso di vinificare sin da subito dei Montepulciano di grande carattere. Gli stessi vigneti hanno consentito negli ultimi anni una selezione massale per l'impianto dei nuovi vigneti aziendali che hanno potuto così avvantaggiarsi di un patrimonio genetico unico e perfettamente adattato al terroir Alla scoperta di Cantina Castorani». «Quando penso ai nostri vini - continua l'enologo- vorrei che nel bicchiere si sentissero territorio, personalità e lavoro in cantina. Fin dall'inizio abbiamo scelto l'utilizzo del cemento per rendere il vino, specie il Montepulciano, più contemporaneo. Tutti i vini sono vinificati in vasche di cemento ed alcuni vengono affinati nel solo cemento, altri invece dopo un affinamento nelle botti di rovere da 500 litri vengono fatti riposare di nuovo nel cemento prima di essere imbottigliati».

La bottaia di Cantina Castorani (foto Castorani)
Una parte delle uve dei vigneti storici subisce un processo di appassimento controllato in una fruttaia; nel 2006 ha rappresentato la prima applicazione produttiva degli studi sull'appassimento delle uve svolti presso l'Università La Tuscia di Viterbo che ha seguito il progetto di realizzazione. Le uve Montepulciano, dopo un appassimento di circa 100 giorni, vengono vinificate nelle vasche di cemento con macerazioni prolungate fino ai 90 giorni ed un successivo affinamento in botti di rovere per 24 mesi. Vengono appassite anche quantità minori di uve bianche per produrre un vino dolce e un vino bianco. Tutti i vini prodotti da uve appassite prendono il nome “Jarno”.

Tutti i vini prodotti da uve appassite prendono il nome “Jarno”
Tra i vini c'è anche un interessante spumante metodo classico 100% Passerina, pas dosè che riposa ben 10 anni sui lieviti prima della sboccatura. «Negli anni della Formula 1, io e Jarno - ci racconta l'ex manager sportivo- abbiamo costruito importanti rapporti all'estero, di conseguenza la proiezione commerciale dell'azienda è verso i mercati esteri ma senza trascurare l'Italia e l'Abruzzo». Come filosofia produttiva i due imprenditori hanno scelto la tradizione per il lavoro in vigna e la tecnologia per quello in cantina, il mix perfetto per ottenere vini attuali ma di carattere e longevi. Tutti i vini sono scrupolosamente controllati in un laboratorio di analisi interno. Il controllo permette di ridurre al minimo ogni forma di intervento, garantendo la migliore genuinità dei vini.

Jarno Trulli con l'ultima vettura guidata in Formula 1, tema sempre presenta a Cantina Castorani (foto Castorani)
Castorani, la degustazione
Durante la visita Cavuto ha organizzato con l'enologo Molisani una degustazione verticale del Montepulciano d'Abruzzo delle annate: 2000 (la prima prodotta dalla cantina), 2001, 2003, 2004, 2014, 2018, 2020. Comune denominatore della degustazione è stata una forte identità dei vini, caratterizzati da sapidità e acidità e volti alla longevità. Negli ultimi anni l'azienda ha investito anche sull'accoglienza incrementando l'organizzazione di eventi e banchetti. Dal 2016 infatti sono operative una cucina professionale ed una sala conferenze, spazi sfruttati per degustazioni, pranzi, cene ed eventi vari. Dal 2020 gli ospiti possono usufruire anche di 8 suite disponibili tutto l'anno.

Alcuni vini di Cantina Castorani
«Ultimo progetto in corso - spiega Cavuto- è la ristrutturazione della Villa Storica che risale al 1700 dal grandissimo valore architettonico, testimone secolare della bellezza del Podere Castorani. Ci saranno altre stanze e altri spazi esclusivi per i nostri ospiti». Per i banchetti non hanno dubbi: hanno scelto due tra i migliori chef d'Abruzzo. «Per gli eventi a base di pesce lavoriamo con Gennaro D'Ignazio de La Vecchia Marina a Roseto degli Abruzzi (Te) per quelli di carne con lo chef Massimo Salvadei di Le Sequoie a Carsoli (Aq), due grandi professionisti in grado come pochi di esaltare al massimo le grandi materie prime che selezionano», conclude Cavuto.

L‘ultimo progetto di Cantina Castoani è la ristrutturazione della Villa Storica che risale al 1700 (foto Castorani)
Durante il tour abbiamo potuto degustare, in due serate differenti, i piatti dello chef D'Ignazio e quelli di Salvadei abbinati ai vini Castorani, due chef che anche se in cucine diverse mettono al centro territorio, identità e gusto. In realtà, il vero cuoco in casa Castorani è il signor Enzo, papà di Jarno che spesso si diletta, lo abbiamo provato anche noi ed è davvero bravo, a cucinare per gli ospiti tra un sorriso e un racconto di quando accompagnava il figlio nelle gare e preparava gli arrosticini nei box per la gioia di tutti. Accoglienza calorosa, armonia con la natura e coerenza tra il progetto della cantina e la realizzazione dei vini, è quello che ci ha lasciato questa interessante realtà vitivinicola nel cuore dell'Abruzzo.
Via Castorani 5 65020 Alanno (Pe)