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PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

Franz Haas presenta PN 1150, metodo classico 100% Pinot Nero nato a oltre mille metri: 60 mesi sui lieviti, tensione di montagna e porta la firma di una visione anticipata di vent’anni sul cambiamento climatico. Al Manna Resort di Montagna (Bz) una degustazione che unisce il nuovo progetto alla verticale del Pónkler, etichetta iconica e manifesto dell’alta quota secondo la famiglia Haas

03 dicembre 2025 | 11:38
PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare
PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

Franz Haas presenta PN 1150, metodo classico 100% Pinot Nero nato a oltre mille metri: 60 mesi sui lieviti, tensione di montagna e porta la firma di una visione anticipata di vent’anni sul cambiamento climatico. Al Manna Resort di Montagna (Bz) una degustazione che unisce il nuovo progetto alla verticale del Pónkler, etichetta iconica e manifesto dell’alta quota secondo la famiglia Haas

03 dicembre 2025 | 11:38
 

Ci sono vini che nascono per celebrare un anniversario, e altri che nascono per dire: “Ragazzi, il futuro è da questa parte.” Il PN 1150, nuovo metodo classico firmato Franz Haas, appartiene senza esitazioni alla seconda categoria. Non è un gioco di stile, né l’ennesimo esercizio di Pinot Nero da montagna: è il risultato di una strategia iniziata 25 anni fa, quando Franz decise che la risposta al climate change non stava nelle scorciatoie, ma nell’altezza. E oggi, con un Pinot Nero coltivato a 1.150 metri, fermentazione malolattica completa, 60 mesi sui lieviti e un profilo che unisce verticalità, finezza e frutto rosso di montagna, il messaggio è cristallino: Haas non rincorre le tendenze, le anticipa. E le consolida.

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

La diraspatura delle uve di Pinot Nero

Come spiega il giovane enologo Stefano Tiefenthaler: «Questo progetto è stata una vera sfida: raggiungere l’altitudine giusta e garantire al contempo un’elevata qualità. Spesso si pensa che per ottenere un buon spumante basti raccogliere le uve precocemente, ma in realtà è fondamentale che siano mature non solo dal punto di vista zuccherino, ma anche fenolico e polifenolico, per ottenere un vino complesso e armonico».

Raccolta e pressatura: la delicatezza del processo

Le uve vengono raccolte manualmente e portate in cantina. «Individuare il vigneto che permettesse di ottenere queste caratteristiche è stato fondamentale, e il risultato è merito dell’esperienza e della visione lungimirante di Franz Haas», ci tiene a spiegare Tiefenthaler. Le uve sono caricate in pressa senza essere pigiate o diraspate, permettendo una pressatura soffice che limita l’estrazione dei composti polifenolici. La frazione liquida ottenuta, con resa tra il 50 e il 60%, viene trasferita in vasche di acciaio e ossigenata per eliminare antociani e tannini residui.

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

Stefano Tiefenthaler enologo della cantina Franz Haas

Il metodo: pressatura delicata, malolattica totale e 60 mesi di silenzio

Il mosto limpido avvia la fermentazione alcolica, seguita dalla fermentazione malolattica completa. L’imbottigliamento avviene con l’aggiunta di zuccheri, metabolizzati dai lieviti in bottiglia, generando la tipica spuma dello spumante. «L’imbottigliamento iniziale è avvenuto senza aggiunta di solforosa, lasciando il vino 60 mesi sui lieviti per eliminare i composti indesiderati e sviluppare complessità. Solo al momento della tappatura è stata effettuata una piccola correzione con aggiunta minima di solforosa, a garanzia della durata, senza alterare il profilo originario del vino», spiega Tiefenthaler.

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

La barricaia con le bottiglie di spumante metodo classico in affinamento

Il profilo sensoriale: finezza, verticalità e il frutto rosso che firma la montagna

Il PN 1150 si presenta con colore giallo tenue e un perlage fine e persistente. «Questo vino esprime freschezza, eleganza e fruttuosità, specialmente dei frutti rossi tipici del Pinot Nero, gli elementi che Franz voleva esprimere in questo vino», afferma l’enologo. Al palato spicca la verticalità, derivante naturalmente da acidità e sapidità legate all’altitudine, bilanciata da rotondità e cremosità. Il PN 1150 è l’espressione di un Pinot Nero di montagna capace di unire finezza aromatica e struttura che si traducono in un profilo estremamente elegante.

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

Franz Haas Junior, Stefano Tiefenthaler e Andi Punter durante la presentazione del PN 1150

La verticale del Pónkler: quattro annate per capire un terroir che non perdona

La presentazione del PN 1150 al Manna Resort di Montagna (Bz) è stata anche l’occasione stappare quattro annate del Pinot Nero Pónkler  - 2012, 2016, 2018 e 2020 -  che ha permesso di apprezzare l’evoluzione di un vino nato dall’altitudine e  l'espressione di finezza e longevità del vitigno.

La montagna come modello: freschezza, longevità e identità in un clima che cambia

Oggi l'azienda è guidata da Maria Luisa Manna con il figlio Franz Junior che si occupa della parte commerciale e la figlia Sofia che dopo anni in cantina oggi ha trovato il suo posto al Manna Resort ma continua a seguire le attività collaterali della cantina. Ma tornando a 25 anni fa Franz Haas aveva previsto la sfida di affrontare il cambiamento climatico e la necessità di migliorare costantemente la qualità dei propri vini, decidendo con lungimiranza di spostare parte della produzione verso vigneti d’alta quota. Come spiega Andi Punter, direttore vendite e responsabile marketing dell'azienda: «L’alta quota non è solo una scelta climatica, è una filosofia. Le viti crescono dove l’ambiente è incontaminato, con escursioni termiche importanti e un’irradiazione solare intensa che conferisce ai grappoli aromaticità e freschezza senza compromessi. I nostri vini di montagna riflettono il meglio del terroir e della dedizione della famiglia Haas».

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

Maria Luisa Manna

«Il progetto Eggerhof, da cui è nato il Pónkler, è iniziato nel 2012 con la piantagione del primo mezzo ettaro. Tuttavia, già nel 2000 avevamo impiantato vigneti tra i 700 e i 900 metri di altitudine, con varietà come Pinot Nero, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Müller Thurgau, Riesling e Sauvignon», continua Punter

Già negli anni ’80 e ’90, l'aumento delle temperature avevano creato timori in Franz Haas, e come racconta Punter «Cercavamo sempre vini longevi, eleganti, freschi e gastronomici. Con il riscaldamento, i vini hanno iniziato a diventare più alcolici e strutturati, come si vede oggi in alcuni cru di Pinot Nero che raggiungono 14,5-15% di alcol in etichetta. La nostra volontà era invece ottenere eleganza, anche a scapito di gradazioni più elevate».

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

Andi Punter, direttore vendite e responsabile marketing dell'azienda

Nel 1999 Franz decise di affittare i primi vigneti sopra i 600 metri: «Era un terreno difficile perché inizialmente la provincia non prevedeva coltivazioni in quella zona. Dopo alcune discussioni e in collaborazione con il Centro di Ricerca della Laimburg, si avviò un percorso sperimentale che portò, dieci anni dopo, al riconoscimento Doc di Aldino» continua Punter.

Dalla sfida alla filosofia: nasce il marchio “Viti in Vetta”

Il Pónkler nasce su terreni calcarei a 800 metri, con quattro ore di sole in più al giorno rispetto alla valle e un’accentuata escursione termica: «La temperatura massima è di circa 6-7°C inferiore rispetto alla valle e di notte può scendere anche sotto i 10°C. Questa scelta di alta quota oggi permette di ottenere vini freschi come quelli di un secolo fa che si producevano a Bolzano dopo la Prima Guerra Mondiale, giusto per far capire quanto sono cambiate le temperature» continua Punter.

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

La veduta dal vigneto a 1150 metri di Franz Haas

La filosofia dell’azienda si riflette oggi nel nuovo logo “Viti in Vetta”: «Un marchio che abbiamo registrato per comunicare l’alta quota delle uve. Vogliamo segnalare chiaramente che il vino proviene da vigneti di montagna e rappresenta la nostra filosofia: vini eleganti, freschi e frutto di un terroir unico».

Un percorso verticale tra le annate

La degustazione verticale ha permesso di apprezzare l’evoluzione del Pónkler negli anni: dai tannini armonici e l’acidità vibrante delle annate più giovani, alla complessità aromatica delle annate più mature. Ogni bottiglia racconta l’unicità del terroir e la filosofia “Viti in Vetta”, un logo che segnala la provenienza delle uve da vigneti di alta montagna.

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

Le bottiglie dei Pinot Nero Pónkler in degustazione

Pinot Nero Pónkler 2012

L'annata 2012 dal punto di vista visivo si presenta brillante, senza note opache o “mattonate”. Al naso emerge con chiarezza la tipicità del vitigno, complice un’annata fresca e piovosa che ha esaltato le caratteristiche varietali. Si colgono profumi di frutta rossa di piccole dimensioni, cifra stilistica della produzione Franz Haas su tutti i Pinot Nero, non solo sui Pónkler. Con l’evoluzione questi aromi virano verso i frutti di bosco, con richiami al sottobosco, al muschio e a leggere spezie. In bocca ritornano una freschezza marcata e una bella verticalità, elementi che riflettono ancora una volta l’andamento dell’annata. Non è un vino opulento: rimane teso, dinamico, fine, con una progressione pulita e slanciata.

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

I vini in degustazione

Pinot Nero Pónkler 2016

Il 2016 è stata un’annata eccezionale dal punto di vista dell’equilibrio della vite. La primavera è partita fresca, ma l’estate ha portato temperature ideali e una quantità di pioggia ben distribuita. Anche le escursioni termiche tra giorno e notte sono state perfette, creando le condizioni per una vendemmia di grande qualità. Rispetto ad altre annate, il 2016 presenta una corposità più importante, ma allo stesso tempo mostra oggi un’evoluzione notevole, lasciando intuire un potenziale di affinamento ancora lungo. L'altitudine dei vigneti ha giocato un ruolo fondamentale: pur avendo una struttura più piena rispetto ad altre annate, il vino rimane fine ed elegante, senza eccessi. Al naso propone una frutta più matura, che spazia dai piccoli frutti rossi ai frutti di bosco più evoluti. Al palato risulta decisamente più corposo, ma la presenza di una spiccata verticalità, sostenuta dalla freschezza e dalla componente minerale, dona slancio ed eleganza. Nel complesso è un vino più pieno, ma sempre ben bilanciato dalla sua vena acida e dalla tensione gustativa che lo caratterizza.

Pinot Nero Pónkler 2018

Il 2018 è stata un’annata caratterizzata da un clima più caldo, che ha favorito una maturazione regolare delle uve nei vigneti d’altura. Nel calice il vino si presenta limpido e brillante, con un colore leggermente più intenso rispetto alle annate più fresche. Al naso offre un frutto più pieno e immediato: si percepiscono piccoli frutti rossi maturi, ciliegia e note di lampone. In bocca ha mostrato una struttura equilibrata, con una tessitura più morbida e una componente tannica setosa. La freschezza, pur meno marcata rispetto alle annate 2012 e 2016, è comunque ben sostenuta dall’altitudine del vigneto, che conferisce verticalità e una piacevole mineralità. Il vino unisce ricchezza aromatica e finezza, mantenendo lo stile del Pónkler, fatto di eleganza, precisione e tensione finale.

PN 1150, lo spumante che porta il Pinot Nero dove nessuno aveva il coraggio di arrivare

Da sinistra Sofia Haas, Stefano Tiefenthaler, Maria Luisa Mannna, Andi Punter, Franz Haas Junior e Davide Baldessari

Pinot Nero Pónkler 2020

Il 2020 è un’annata ancora molto giovane e in piena fase evolutiva. Le condizioni climatiche sono state sfavorevoli: gelate primaverili, grandinate, piogge a ridosso della vendemmia e un rapido sviluppo delle muffe hanno messo a dura prova il lavoro in vigna. Tutto questo lo troviamo nel calice, con un vino che necessita ancora di tempo per distendersi. Accanto ai classici frutti di bosco, emergono note balsamiche in evoluzione. Lo schema di affinamento rimane invariato, quasi come una ricetta definita; il legno francese non ha la funzione di imprimere uno stile, ma di completare l’aromaticità, accompagnando il vino senza sovrastarlo. Per la Frank Hass deve prevalere sempre il frutto e l’eleganza, mai il legno.

PN 1150 non è solo un nuovo metodo classico: è la versione spumeggiante della filosofia che ha reso Franz Haas un punto fermo del Pinot Nero italiano. Un vino che non chiede conferme, perché se le prende da solo: quota estrema, precisione maniacale, eleganza tesa e quel frutto rosso che sembra uscito dall’aria di montagna. In un comparto che parla spesso di innovazione senza metterci davvero i piedi (e le viti), qui siamo davanti a un progetto che fa esattamente l’opposto: sale, rischia, investe e dimostra. E non molla un metro. Letteralmente.

Via Villa 6 39040 Montagna (Bz)
Tel +39 0471 812280

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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