Creare una sinergia tra i produttori per valorizzare una produzione enologica di qualità e l'appeal del territorio e nello stesso tempo certificandone l'autenticità e il valore attraverso un brand collettivo. È questa la mission di "Cantine Etiche", una rete di sei aziende nata recentemente in Umbria, un modello nuovo che va oltre l'ambito territoriale perché le cantine si trovano in province diverse come Terni e Perugia. Ne fanno parte le cantine Marchesi Ruffo della Scaletta, Collespino, Santo Iolo, Villa Bucher, Marchesi Patrizi Montoro e la Tenuta dei Mori.
I vini delle sei aziende di Cantine Etiche
Cantine Etiche, perché è nato il progetto?
Ad unirle infatti è un progetto inclusivo che trova forza nella qualità estrema dei vini, nelle bellezze storiche e naturalistiche di una regione ancora poco esplorata e di un concetto alto dell'accoglienza, in cantina o nelle strutture alloggiative. Al vino il compito di indicare prospettive nuove nella valorizzazione di realtà poco conosciute che singolarmente non potrebbero raggiungere il grande mercato sempre più competitivo e affollato di etichette. Soprattutto, insieme, possono generare un movimento di turismo del vino che in Umbria ancora non c'è, una sorta di "sentiero etico" - come dice Gian Andrea Dudler che le rappresenta - che possa attraversare tutto il bello e il buono regionale. E infatti tutte le cantine sono già impegnate a guidare gli ospiti alla scoperta delle bellezze, dei siti storici tra i borghi, a Narni sotterranea tra i simboli della fede e gli orrori del tribunale dell'Inquisizione, tra i capolavori medievali di Perugia, fino alla Cascata delle Marmore, si gustano i prodotti degli artigiani del cibo.
Con loro si entra in contatto con il cuore produttivo dell'azienda, ma anche con la storia e le tradizioni del territorio. Principi fondanti sono il rispetto dell'esistente e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica perno di ogni impresa - e non solo del vino - al passo dei tempi. Diversa la storia di ognuna delle sei cantine. Nascono da solide eredità nobiliari o familiari, oppure da passioni impreviste o casuali, come un incontro con un rudere e con una terra che chiede di rivivere. Talvolta è stato determinante il coinvolgimento delle nuove generazioni.
«Ogni azienda è diversa, con la propria individualità, filosofia produttiva e metodi di lavorazione - spiega Dudler, amministratore delegato di Cantine Etiche e responsabile dell'accoglienza di Villa Bucher - ma rispetta un codice etico comune che regola alcune priorità. Tra i punti di questo progetto articolato, difficile da definire ma che guarda al futuro, il rispetto per chi lavora con noi e la sostenibilità, termine forse abusato ma che per noi significa voler bene alla terra e coltivarla in biologico o comunque in modo non invasivo. L'unione ci consente inoltre di andare nei mercati esteri, ci dà la possibilità di attingere a finanziamenti di cui abbiamo bisogno e ad affidandoci a professionisti per una comunicazione congiunta. Di fronte abbiamo la sfida dell'enoturismo, in cui crediamo fortemente».
Cantine Etiche: la cantina Ruffo della Scaletta
Doveroso, come omaggio alla grande storia, dare l'identikit della Cantina Marchesi Ruffo della Scaletta. È in cima al colle della medievale città di Narni, in provincia di Terni, da sempre vocata alla vitivinicoltura, in un ex-convento dell'XI secolo progettato dal Sangallo, all'ombra della Rocca Albornoz. A guidarla è Rufo Ruffo della Scaletta, sesta generazione di imprenditori che l'hanno acquistata a fine ‘800. La modernità si è inserita nell'antico senza violarlo e sono le antiche mura e una grotta naturale ad ospitare la cantina e la bottaia.
Le botti di Ruffo della Scaletta
Suggestiva la visuale del gradino terrazzato con alberi centenari. L'accoglienza è suggestiva tra le vecchie arcate e si estende dalla degustazione dei vini, alle masterclass, alla visita dei vigneti fino alle lusinghe gastronomiche offerte da Gabriele Chioruzzi, chef di talento e docente, che dal paniere agroalimentare locale trae la base di piatti gourmet. I vini prodotti sono il Ciliegiolo Rosato, il Collemarco, il Nar, il Podere Montini, il Toiano, il Selva, il Camminata e il Boccapiega. Tutti raccontano il territorio, in un percorso avviato nel tempo ma con uno sguardo all'innovazione e al futuro di un vino pensato per dare qualità e di celebrare la convivialità.
Via della Luna, 8 05035 Narni (Tr)
Cantine Etiche: la cantina Collespino
Collespino è invece una piccola realtà vitivinicola collinare nella della stessa provincia, che negli ultini anni ha richiamato vari investimenti. Quello di due avvocati romani, Augusto e di Silvia Di Marziantonio, è partito da un innamoramento, di quelli imprevisti che cambiano la vita. Hanno restaurato un casale, quasi un rudere, pietra su pietra e impiantato un ettaro di vigna a Sangiovese, Sagrantino ed Alicante. Producono circa 5.000 bottiglie l'anno, abbastanza per sperimentare e far nascere e blend per rossi eleganti, di buona struttura e complessità che prendono valore dal tempo mostrando nel calice il potenziale del terroir.
I vigneti di Collespino
Ogni vendemmia ed ogni vinificazione è a sè, con uno sguardo ai canoni tradizionali ma procedimenti, uvaggi e affinamenti mai uguali. E si imbottiglia solo negli annate buone. Le referenze sono Argyrion (il nome greco di argento) e Primum, il vino di punta, blend di tutte le uve aziendali, e un rosato. Per migliorarne la naturale evoluzione non viene mai messa in vendita l'intera produzione. Il resto è custodito gelosamente in cantina.
Strada di Collespino, 35 05035 Narni (Tr)
Cantine Etiche: la cantina Santo Iolo
Santo Iolo è su una collina tra Narni e l'antico porto romano di Otricoli, e la cantina che si affianca ai fabbricati ottocentesch è poco invasiva perché scavata nel terreno. Il segreto dell'alta qualità della produzione oltre alla passione della cura delle viti, è il terreno, emerso dal mare milioni di anni fa e ricco di componenti preziose. Qui moderna tecnologia e antica artigianalità convivono nel totale rispetto della terra e dell'uva che cresce sana per l'altitudine, la ventilazione e l'ideale escursione termica.
Santo Iolo
Le buone pratiche etiche sono anche nella commercializzazione: «L'offerta - dicono Irene e Livia Ducoli - si basa sul principio del gruppo di acquisto per clienti che vogliono comprare il vino direttamente dal produttore, senza intermediari. Noi, come ulteriore risparmio, spediamo ad un unico indirizzo». Non a caso fanno parte anche dei Vignaioli Indipendenti. Da vigneti di Vermentino, Alicante, Malbec Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah nascono vini in purezza e come Pratalia in anfora, mentre blend sono il Donnaiolo, il Santoiolo e il rosato Coscia di Ninfa, il Cibigiana metodo Classico rosè. Un casale del '500 con intorno un grande giardino con alberi da frutto e rose antiche e con piscina è il luogo dell'accoglienza con poche camere confortevoli e colazioni golose con torte fatte in casa e cibi naturali.
Strada Montini, 30/A 05035 Narni (Tr)
Cantine Etiche: la cantina Villa Bucher
La tenuta Villa Bucher, nella zona della Media Valle del Tevere, in provincia di Perugia, si estende su 65 ettari, di cui 6,5 destinati a vigneto. Una bella villa nobiliare con piscina sorge sulla collina con vista a 360 gradi sui vigneti e sul verde delle collina. L'ospitalità è di livello e in genere per lunghi periodi, ma le degustazioni e gli eventi più smart si svolgono nell'Orangerie, una sorta di stazione di posta indiana con tutto il fascino coloniale e trasportata fin qui pezzo per pezzo via nave.
Villa Bucher
Qui il terreno vulcanico conferisce ai vini una mineralità profonda e matura. Il tempo ne esalta acidità e struttura. La raccolta a mano permette di selezionare i grappoli già in vigna e la vinificazione è separata secondo le varietà. Tutto nacque 30 anni fa dal desiderio del padre del titolare, Oliver Bucher, di fare vini italiani. Le etichette prodotte sono il Rosso Vulcano, 100% Merlot, il Rosado, Cabernet Franc in purezza, Terre dei Castelli Rosso, 100% Cabernet Sauvignon e Bianco Chardonnay, entrambi in purezza. Auro bianco è un blend di Grechetto e Sauvignon. La consulenza è dell'enologo Maurilio Chioccia che sa come dialogare con la vite per trasferire nel calice la massima espressione delle terre umbre.
Voc. Bussella 05010 San Venanzo (Tr)
Cantine Etiche: la cantina Castello di Montoro
Il vino e la cultura di Castello di Montoro sono protagonisti dell'area del Castello edificato nell'anno Mille e del suo borgo che i titolari Flaminia Marinaro e Patrizio Patrizi Montoro stanno riqualificando con un restauro rispettoso pensando a quelli della Borgogna. L'arenaria gialla e la creta color d'oro sono all'origine del toponimo Montoro che deriva dal latino "Mons Aureus". Per la sua bellezza è stato set per film in costume tra i quali il Tormento e l'Estasi con Charlston Heston.
Castello di Montoro
I vitigni coltivati sono tradizionali o ben ambientati come il Sangiovese, il Merlot, lo Syrah, Grechetto, Chardonnay e Trebbiano. L'atmosfera è unica e suggestiva e si verrà presto accolti nell'antica Fiaschetteria tra le botti e il profumo di vino per le degustazoni, accompagnate da taglieri di salumi, formaggi e miele locali. Tra le etichette, il Pannarano, Chardonnay in purezza, Rosso Altea, Sangiovese e Merlot, Gnifferi Syrah e Mont'Oro da Grechetto. Si organizzano anche corsi di apicoltura, di potatura e di avvicinamento al mondo del vino.
Piazza Baronale, 1 05035 Montoro (Tr)
Cantine Etiche: la cantina Tenuta dei Mori
Tenuta dei Mori è nel borgo di Villanova, a 15 minuti da Perugia, e si estende in totale per 50 ettari di cui 20 a vigneto e gli altri a oliveto, frutteto e cereali, tutto in conversione biologica. Si coltivano varietà differenti sia autoctone come Sangiovese e Trebbiano Spoletino, che non tipicamente regionali come Alicante, Refosco e Vermentino, spesso assemblate individuando i punti di forza e le peculiarità ottenute dalle uve durante la la stagione.
Tenuta dei Mori
Devono esprimere il territorio - dicono il titolare Nicolò Vicaroni e la compagna Elisa Pituello - ma vanno interpretati in chiave moderna. Tra le migliori referenze, il Cumulus, l'Alto Cumulus e Il Velum Rosè spumante Brut Charmat. Al centro c'è il Relais, immerso nel verde, con alberi secolari di gelso che qui si chiama "moro", giardini curatissimi, grande piscina a sfioro, idromassaggio. Possibili le passeggiate a cavallo e le visite ai piccoli borghi storici. Sei appartamenti, arredati con oggetti vintage e la terrazza paroramica offrono il massimo relax e un'esperienza da ricordare. La cucina è curatissima e periodicamente vengono organizzati incontri con gli artigiani locali del cibo.
Via XXIV Maggio, 17 06055 Villanova (Pg)