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Birra e innovazione: il futuro del turismo passa dai birrifici artigianali?

Il turismo enogastronomico in Italia cresce, con l'attenzione ora sulla birra artigianale. Per promuovere i birrifici italiani, Coldiretti e Consorzio birra italiana hanno lanciato il portale “birraturismo.it”

 
24 agosto 2024 | 09:30

Birra e innovazione: il futuro del turismo passa dai birrifici artigianali?

Il turismo enogastronomico in Italia cresce, con l'attenzione ora sulla birra artigianale. Per promuovere i birrifici italiani, Coldiretti e Consorzio birra italiana hanno lanciato il portale “birraturismo.it”

24 agosto 2024 | 09:30
 

Una delle motivazioni inarrestabile che spinge il bacino dei villeggianti in Italia è al 13% la ricerca delle esperienze enogastronomiche, un dato studiato dall'Osservatorio del Turismo delle Camere di Commercio. Il vacanziere di questo profilo esce dagli schemi, esplora nuove mete e concretamente sposta il turismo nei borghi in nuovi patrimoni culturali, vuole vivere relazionipazzeschecon il cibo e l'abbinamento con vino, birra e cocktail e vuole farsi assorbire dagli showcooking. E ancora, il turismo enogastronomico è cresciuto dal 21% del 2016 al 58% del 2023, impennandosi del 37% sulla scorta del rapporto di Roberta Garibaldi, vicepresidente della Commissione Turismo dell'Ocse. Queste analisi saranno egregiamente condensate anche nel portale “birraturismo.it” che Coldiretti e Consorzio birra italiana intendono lanciare la prossima domenica 25 agosto durante "Luppoleti aperti", la seconda edizione dell'evento promosso nei birrifici agricoli, lungo il territorio nazionale, che sta rapidamente guadagnando popolarità.

Birra e innovazione: il futuro del turismo passa dai birrifici artigianali?

Birra e turismo: un binomio esplosivo per l'Italia?

«Quest'anno, a partecipare sono tredici realtà che producono luppolo su 43 esistenti nel Belpaese perché diversi hanno iniziato la loro raccolta di materie prime - illustra il direttore del Consorzio, Carlo Schizzerotto. Un numero dove tutto lo Stivale viene rappresentato a Nord a Sud e, per la prima volta nel 2024 appunto, anche la Calabria. Si evidenzia un maggiore interesse da parte degli utenti a conoscere il processo di produzione della birra, verso gli stabilimenti dove si realizzano il malto, il luppolo e la birra stessa. Noi ci siamo concentrati ad ufficializzare le informazioni per i turisti, andando a censire i percorsi utili e sorprendenti mediante tre società con cui abbiamo siglato degli accordi di turismo esperienziale: Eatinerari che la società di enoturismo di Eataly, Becountry e Winedering».  L'indagine è stata condotta e anticipata dallo stesso Consorzio e divulgata con l'associazione di consumo nel corso dell'ultimo Vinitaly a Verona e sarà consultabile con tante e ricche notizie in questo portale di “brassiturismo”.

L'obiettivo di "Luppoleti aperti"

Con Luppoleti aperti si vuole richiamare il pubblico alla birra da filiera agricola italiana, dando gli strumenti per valutare da vicino i metodi di produzione e incentivando un utilizzo responsabile. Durante la giornata gli avventori potranno essere protagonisti con loro trasposizione immersiva da contadini: dalla raccolta del luppolo al taglio della liana, fino alla separazione manuale dei coni. Organizzate inoltre attività di intrattenimento per grandi e piccini, inclusi concerti e spettacoli anche per bambini, con la possibilità di organizzare pic-nic con specialità regionali e birra agricola.

I birrifici nazionali che spiccano per l'ospitalità

Diversi impianti sono diventati delle vere e proprie icone dell'accoglienza tra locali annessi per svolgere immense degustazioni ed eventi, con strutture ricettive, a volte complete di spa. Alcuni sono molto avanti, altre stanno investendo abbastanza per convertirsi in edifici attrezzato con ogni comfort anche di lusso per coccolare durante il soggiorno, oltre a far degustare.

  • Il Birrificio Baladin, nato 28 anni fa in provincia di Cuneo dall'intuizione del mastro birraio e titolare Teo Musso, adesso registra migliaia e migliaia d'ingressi l'anno assumendo il ruolo di un piccolo - grande museo. I Mastri Birrai Umbri, altrettanto storici, gestiscono da sempre i loro utenti come a casa in provincia di Perugia.
  • Birra Salento, (Leverano in provincia di Lecce) che sta avviando il maltificio e coltiva già il proprio orzo, attua uno stile di accoglienza importante ed organizza un festival da anni nella prima settimana di agosto che si chiama “Birra & Sound”, patrocinato dal Consorzio.
  • Il Birrificio del Catria ai piedi del Monte omonimo, permette di buttarsi in momenti alternativi quali trekking, tour a cavallo, gite in mezzo alla natura che si concludono bevendo birra.
  • Marduk in Sardegna, vicino a Nuoro, ti introduce nel racconto brassicolo: parti dai campi che vengono utilizzati per fare i malti, ti imbatti negli scarti per gli animali e alla fine bevi la birra e assaggi la carne degli animali che sono stati nutriti con i prodotti della filiera: insomma, premi la circolarità.
  • Nel Birrificio dell'Altavia in Liguria ti inserisci nell'universo della tradizione, dove le cocce delle castagne venivano adoperate per affumicare il malto nei Tecci ovvero strutture di legno in cui puoi rifugiarti e sostare in alta montagna.
  • La prima spa italiana della birra si trova a Cuneo ed è stata battezzata Beerelax SPC, dove SPC sta per un ironico “salus per cerevisiam”.
  • Un'altra spa dedicata è all'interno del resort del Birrificio Oldo a Cadelbosco Sopra (Re), oppure ancora a Morcone, in provincia di Benevento, all'Agrispa dell'Agriturismo di Fiore.

Birra e innovazione: il futuro del turismo passa dai birrifici artigianali?

Birra e benessere: le nuove frontiere del turismo esperienziale

Allo stato dell'arte, c'è solo una serie di leggi regionali che stanno supportando la dimensione brassicola. Ma c'è anche una proposta di legge in essere, presentata lo scorso 5 dicembre, per andare a sorreggere il turismo della birra.

Il ritratto del consumatore di birra

Secondo un esame di Coldiretti su dati Istat, l'identikit del bevitore di birra in Italia è molto variegato ma presenta tendenze significative. I più assidui fruitori sono dirigenti, imprenditori e liberi professionisti, con una percentuale del 70% del totale della categoria. A seguire, si trovano i lavoratori autonomi (69%) e gli impiegati (68%). Più distanziati sono gli operai (65%), gli studenti (40%) e le casalinghe (33%). La birra gode di grande popolarità anche tra i laureati, con un 65% di consumatori, rispetto al 61% dei diplomati. A livello regionale, Sardegna e Friuli guidano la classifica dei consumatori seguiti da Abruzzo, Valle d'Aosta, Calabria e Molise, mentre la Basilicata si posiziona all'ultimo posto.

La siccità colpisce anche la birra mettendo i “bastoni tra le cotte”

Il campo della birra agricola italiana sta affrontando sfide impressionanti, a causa delle condizioni climatiche avverse, in particolare la siccità. La raccolta dell'orzo, materia prima fondamentale, ha subito pesanti flessioni in diverse aree del Paese. In Sicilia, molte aree non sono state nemmeno seminate, con rese che non superano le 2 tonnellate per ettaro nelle zone più colpite. Anche in Puglia e nel Salento si registrano cali importanti. Al contrario, l'eccessiva piovosità che ha colpito le regioni del Nord Italia, ha ridotto drasticamente le rese. Questa situazione eterogenea pone nuove minacce ai produttori, che devono gestire un ambiente sempre più imprevedibile.

Il fenomeno del turismo da birra avanza  

Mentre il comparto sta affrontando un periodo complicato a seguito dei turbamenti del clima, una mano arriva dal turismo esperienziale nel settore della birra che si sta propagando a ritmo incessante, con il 20% del totale perciò quasi un viaggiatore su cinque che ha visitato un birrificio o partecipato a eventi birrari nell'ultimo anno, sempre secondo le disamine di Coldiretti e Consorzio Birra Italiana.

Birra e innovazione: il futuro del turismo passa dai birrifici artigianali?

Birra artigianale e turismo esperienziale: un connubio vincente per l‘economia locale

Il birraturismo sta diventando quindi di tendenza, con l'accostamento tra birra e cibo che è l'attività preferita dal 65% degli intervistati. Le birre artigianali, non pastorizzate né microfiltrate, stanno trainando il fenomeno, attirando soprattutto i giovani che cercano qualità. Due terzi dei consumi si focalizzano su produzioni nazionali, sostenute dal Consorzio per promuovere l'eccellenza italiana.

Una giovane imprenditrice si inventa la prima birra al granchio blu

C'è chi trasforma una disavventura in una opportunità vantaggiosa e comunque stravagante. Che il ramo brassicolo da sempre sia affacciato, lambito e gremito dalle sperimentazioni, molto di più di quello enoico, è una certezza lapalissiana. L'idea innovativa questa volta giunge dal Veneto e tenta di controbattere alla problematica ambientale del granchio blu. Così, l'agricoltrice di Coldiretti Giovani Impresa, Alessia Parisatto, ha escogitato la prima birra agricola al granchio blu, attestando che, all'interno dell'associazione, ci sono parecchi ragazzi e ragazze dotati d'indegno e impegnati nella produzione di birra a filiera agricola italiana. Il boom del granchio blu nell'impiego in cucina ha fatto sì che un flagello, almeno così reputato soprattutto per la pesca veneta, si potesse ribaltare in una risorsa grazie alla creazione di una birra stout di colore marrone molto scuro. Ispirata alla tradizione irlandese della Oyster Stout, questa birra incarna una risposta creativa e sostenibile alle sfide ambientali.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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