Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 02 luglio 2024  | aggiornato alle 03:08 | 106179 articoli pubblicati

Bufala Campana
Bufala Campana

Le molte vite del Ciliegiolo: alla scoperta di un vino unico nel suo genere

Il Ciliegiolo è un vitigno storico toscano che si caratterizza per il suo colore rosso rubino con leggeri riflessi violacei e i profumi spettacolari. Da spalla del Sangiovese, oggi ha acquisito una proprio rilievo

 
27 giugno 2024 | 09:30

Le molte vite del Ciliegiolo: alla scoperta di un vino unico nel suo genere

Il Ciliegiolo è un vitigno storico toscano che si caratterizza per il suo colore rosso rubino con leggeri riflessi violacei e i profumi spettacolari. Da spalla del Sangiovese, oggi ha acquisito una proprio rilievo

27 giugno 2024 | 09:30
 

Diade intrigante tra corista e solista. Può capitare, e quando capita, quasi sempre non è un male, tutt’altro. Insomma, accade che in saggia alternanza, il corista ambisce al ruolo di solista e poi, una volta ricoperto il ruolo, si adopera in fase successiva per tornare ad essere corista. Nel mondo vitivinicolo, questa diade pertiene al Ciliegiolo di Maremma. Prima, avoca a sé un diritto che gli spetta e poi, responsabilmente si assume un dovere.

Le molte vite del Ciliegiolo: alla scoperta di un vino unico nel suo genere

Ciliegiolo di Maremma e d’Italia ha celebrato questo vitigno e i suoi vini

Che vino è il Ciliegiolo?

Procediamo gradualmente e chiariamo bene. Il Ciliegiolo, recentemente riscoperto e valorizzato, deve il suo nome al colore dell’acino e agli aromi del vino che richiamano in modo esplicito la ciliegia. Il Ciliegiolo è un vitigno storico toscano coltivato soprattutto in Maremma. Si caratterizza per il suo colore rosso rubino con leggeri riflessi violacei. I profumi sono spettacolari: ricordano la frutta matura, con la ciliegia in evidenza. Piacevole ed equilibrato al gusto.  Mediamente il suo periodo vendemmiale è a metà settembre. Rieccoci alla diade, dunque. Un passato da corista quando, umilmente, forse inconsapevole del suo valore, si lasciava vinificare in assemblaggio con altre varietà, soprattutto con il Sangiovese. E del Sangiovese fu la fedele spalla nella composizione dell’uvaggio del Chianti Classico. La sua valenza ancillare cominciò a declinare da quando si iniziò a produrre Sangiovese in purezza.

Le molte vite del Ciliegiolo: alla scoperta di un vino unico nel suo genere

Il Ciliegiolo è un vitigno storico toscano

Come sovente accade, e la storia prova ad insegnarlo sebbene non tutti siano pronti a cogliere gli early warnings (i segnali precoci), la minaccia è diventando un'opportunità e la debolezza è diventata una forza. Il Chianti Classico da sole uve Sangiovese, tendenza consolidata, ha fatto comprendere ai vignaioli che anche il Ciliegiolo in purezza, parimenti al Sangiovese, non è niente male. Tutt'altro. Il Ciliegiolo è un vino più che rispettabile. Più fruttato e sontuoso del Sangiovese e di costui, sia detto, meno austero. Da bruco a farfalla: da corista quasi anonimo a spiccata voce solista.

Dove viene coltivato il Ciliegiolo?

Attualmente la superficie vitata a Ciliegiolo è di 1.195 ettari in tutta Italia. Da sole, quattro regioni costituiscono circa il 75% dell’intera superficie di questo virtuale vigneto Ciliegiolo. Esse sono Toscana, Umbria, Lazio ed Emilia-Romagna. E in ciascheduna di queste quattro regioni, una sola provincia per regione  costituisce circa il 56% del vigneto Ciliegiolo regionale. Eccole: Grosseto per la Toscana (56%), Terni per l'Umbria (59%), Viterbo per il Lazio (59%) e Ravenna per l’Emilia-Romagna (64%). Insomma, lavorando di spada e non di fioretto, ma è utile per farci un realistico quadro sinottico, possiamo ben dire che il 42% del Ciliegiolo che si vinifica in Italia è concentrato nelle province di Grosseto, Terni, Viterbo e Ravenna.

Ciliegiolo, una nuova svolta

Ed eccoci alla svolta successiva. Sì, abbiamo analizzato la commutazione da corista a solista, e adesso constatiamo gioiosamente l'encomiabile commutazione ulteriore: da solista a corista. Chi è il lungimirante solista, anch'esso divenuto tale dopo un passato da corista, che si adopera affinché ci sia la coralità dei Ciliegiolo? Lo sveliamo facendo cenno all'evento appena conclusosi alla Fortezza Orsini di Sorano (Gr) denominato Ciliegiolo di Maremma e d’Italia, alla sua seconda edizione.

Le molte vite del Ciliegiolo: alla scoperta di un vino unico nel suo genere

Il 42% del Ciliegiolo che si vinifica in Italia è concentrato nelle province di Grosseto, Terni, Viterbo e Ravenna

Spiega Francesco Mazzei, presidente del Consorzio tutela vini della Maremma Toscana, organizzatore dell’evento: «Con questo evento vogliamo mettere in risalto una selezione di Ciliegioli in purezza provenienti da diverse zone d’Italia per poter raccontare le tante sfaccettature con cui questo vitigno si può presentare. Si va dalle proposte dove la piacevolezza è di certo l’elemento distintivo fino a versioni più longeve e complesse. Per la nostra Denominazione si tratta di una varietà autoctona a che ci sta dando belle soddisfazioni in tutte le sue varianti. Noi produciamo complessivamente sette milioni di bottiglie, delle quali in base agli ultimi dati circa 400mila  appartengono a questa tipologia che ben si presta a sempre nuove e diverse sperimentazioni».

Le molte vite del Ciliegiolo: alla scoperta di un vino unico nel suo genere

Francesco Mazzei, presidente del Consorzio di tutela vini della Maremma Toscana

È anche qui il valore alto della seconda edizione di questo evento: non è il territorio a fungere da collante, bensì il vitigno: il vitigno Ciliegiolo, ovviamente. Il suo elevarsi è duplice e lo ribadiamo, nuovamente ricorrendo alla diade. Dunque, primo passo, da corista a solista: il grande balzo in avanti che gli trasmette autostima. Così il Ciliegiolo capisce che non è figlio di un Dioniso minore. Acquisisce contezza del suo valore e non ha timidezza nel posizionarsi tra i grandi vini rossi del nostro Paese. Ed eccoci al secondo passo: da solista a corista. Sì, ma non più in coro con altre uve, bensì in coro con uve Ciliegiolo provenienti da altri territori. E ciò è fondamentale in termini di strategia di comunicazione verso gli addetti ai lavori e verso i wine lovers.

Ciliegiolo, sulle orme del Syrah?

Presentarsi insieme, dunque: i Ciliegiolo da tutto il Paese, forti di un duplice motivo di orgoglio: sappiamo fare ottimi vini da Ciliegiolo in purezza e sappiamo anche che nessuno dei nostri vini è l'uno identico all'altro. Le differenze, ad invarianza di vitigno, sono il frutto di quei fattori che la prodiga Natura ci dona ed al contempo sono il frutto di una nostra precipua visione del "fare vino". Una cosa del genere, sempre in Toscana (sarà mica un caso?) si ebbe a Cortona con il Syrah. Qui a Sorano, è la volta del Ciliegiolo. Lode a questi pionieri che sanno indicare quale potrebbe essere lo scenario prossimo venturo della comunicazione del vino: raccontare i vitigni ed i vini da essi ricavati in purezza, travalicando serenamente i recinti territoriali. Insomma, senza scomodare Hegel con tesi - antitesi - sintesi, bello sarebbe se la dialettica diventasse: corista (vitigno ancillare) - solista (vino in purezza da vitigno una volta ancillare) - corista (attore consapevole, agisco in coro con i colleghi). Così la comunicazione nel mondo del vino, in un momento così delicato dove la caduta tendenziale dei consumi rallenta il sell-out, trarrebbe l'opportuna linfa rigenerante di cui ha impellente bisogno.

Siad

Ciliegiolo, alcuni vini da segnalare

Frutto di meditate degustazioni in ambiente ben predisposto, con ottimo servizio erogato da valenti sommelier, ricorrendo ad appunti, segnaliamo sette cCliegiolo che ci sono particolarmente piaciuti.

Le molte vite del Ciliegiolo: alla scoperta di un vino unico nel suo genere

Brecciaro Ciliegiolo di Narni (Leonardo Bussoletti), Ciliegiolo di Narni Igt (Azienda Agricola Ruffo della Scaletta), Toscana Igt Ciliegiolo Vallerana Alta (Antonio Camillo)

  • Brecciaro Ciliegiolo di Narni 2022 fatto da Leonardo Bussoletti a Narni. Bello il colore rubino trasparente, piacevoli al naso i profumi di ciliegie e lamponi, evidente la trama tannica e da applauso il finale dal gradevole retrogusto di frutti di bosco. Vorremmo riassaggiarlo anche nei prossimi due anni, quasi certamente riserverà gradite sorprese per come presumiamo che sappia evolvere. La nuova bella e funzionale cantina di Leonardo Bussoletti dispone anche di spazi per la ristorazione.
  • Ciliegiolo di Narni Igt 2022 fatto da Azienda Agricola Ruffo della Scaletta a Narni. I vigneti sono sulle colline tra Calvi e Otricoli. Elegante, al naso offre sentori di frutta; in bocca è polposo, con un finale lungo.
  • Toscana Igt Ciliegiolo Vallerana Alta 2021 fatto da Antonio Camillo a Manciano. Al naso presenta profumi nitidi ed eleganti; snello in bocca, possiede un fitto tannino.

Le molte vite del Ciliegiolo: alla scoperta di un vino unico nel suo genere

Maremma Toscana Doc Ciliegiolo (I Cavallini), Maremma Toscana Doc Ciliegiolo San Lorenzo (Sassotondo), Maremma Toscana Doc Ciliegiolo Briglia (Terre dell’Etruria) e Toscana Igt Ciliegiolo (Fibbiano)

  • Maremma Toscana Doc Ciliegiolo I Cavallini 2021 fatto da I Cavallini a Manciano. Gradevole il profilo olfattivo, denota corretto equilibrio; facile e gustoso il sorso.
  • Maremma Toscana Doc Ciliegiolo San Lorenzo 2021 fatto da Sassotondo a Sorano. Poderoso, ben fatto, palesa il frutto maturo. Ben integrato il tannino.
  • Maremma Toscana Doc Ciliegiolo Briglia 2022 fatto da Terre dell’Etruria a Magliano in Toscana. Spicca per la sua succosità fruttata che risulta molto piacevole.
  • Toscana Igt Ciliegiolo 2020 fatto da Fattoria Fibbiano a Terricciola. Austero, ben fatto, vistoso il tannino.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Brita
Julius Meiln
Debic
Grana Padano
Siad

Brita
Julius Meiln
Debic

Grana Padano
Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena
Prima