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Bufala Campana
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Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Si registra una tendenza verso la diversificazione e l'innovazione, con attenzione verso prodotti a basso contenuto alcolico, dealcolati e ready to drink. Il vino è visto oggi come un prodotto fuori dagli schemi tradizionali, con packaging diversificati e una maggiore sensibilità verso la sostenibilità e l'enoturismo. Sempre maggiore è l'interesse verso vitigni autoctoni e pratiche di vinificazione alternative, come affinamenti in anfora o sott'acqua

di Piera Genta
20 aprile 2024 | 05:00
Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging
Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Si registra una tendenza verso la diversificazione e l'innovazione, con attenzione verso prodotti a basso contenuto alcolico, dealcolati e ready to drink. Il vino è visto oggi come un prodotto fuori dagli schemi tradizionali, con packaging diversificati e una maggiore sensibilità verso la sostenibilità e l'enoturismo. Sempre maggiore è l'interesse verso vitigni autoctoni e pratiche di vinificazione alternative, come affinamenti in anfora o sott'acqua

di Piera Genta
20 aprile 2024 | 05:00
 

Produttori in generale soddisfatti, malumori inevitabilmente si registrano, ma atmosfera propositiva. Forse mancavano grandi nomi, può darsi, ma una sorta di ricambio ci deve essere. Di certo dobbiamo iniziare a pensare al vino come un prodotto che esce dai canoni classici. I vini diventano a basso contenuto alcolico, dealcolati, con un packaging diverso dai soliti standard (e lo si nota dai numerosi restyling delle etichette). Certo è che questa nuova tendenza ha sollevato pareri e opinioni discordanti, tra chi è d'accordo è si è già messo all'opera con nuovi prodotti e chi è invece contrario, come ha dichiarato l'associazione Fivi attraverso la voce del presidente Lorenzo Cesconi.

Si parla di crisi dei vini rossi, di affinamenti alternativi tra anfora (c’è anfora ed anfora!) e a quelli sott’acqua (in mare, al lago), di riscoperta di vitigni autoctoni usati in purezza o in blend e di enoturismo. Si ascoltano anche i consumatori, non più considerati come elemento di disturbo, pronti solo a bere. Ma dai consumatori si ricavano informazioni, si costruiscono i vini del futuro. I giovani che si avvicinano al vino arrivano da palati con esperienze diverse. Non mancano temi importanti: sostenibilità, riciclo, tappi alternativi. Tante le suggestioni e mai come quest’anno al Vinitaly occorreva ascoltare. E chi è arrivato preparato, ha raccolto i frutti.

958 Santero: a Vinitaly con un nuovo romanzo, l'aperitivo in lattina e le bottiglie d'autore

In questo calderone di nuove proposte prendono forma anche i ready to drink. Un esempio quello del gruppo 958 Santero con l’aperitivo in lattina, ma non solo, il gruppo ha da sempre avuto molta attenzione verso il packaging, come raccontato attraverso il romanzo “Con la vigna negli occhi”.

Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Lo stand di 958 Santero a Vinitaly 2024

Filippo Larganà, giornalista e scrittore, racconta infatti la storia della famiglia Santero, da sempre gente di vigna ed oggi il gruppo Santero 958 è una delle realtà imprenditoriali più importanti nel panorama spumantistico piemontese che trasformano le uve moscato e producono l’Asti Docg. Il gruppo porta nel loro logo il numero 958, l’anno di nascita della Santero di oggi, fondata dai fratelli Leopoldo, Renzo ed Aldo. Il racconto inizia da Pietro, anno di nascita 1889, e del suo amore per la vigna, quella del Rian sullo stradone che porta da Calosso a Santo Stefano Belbo. Nella pagine si vive la trasformazione di una passione di una famiglia contadina: da coltivatori delle proprie vigne, a commercianti di vini, ristoratori nella Torino del boom economico ed il salto nell’industria vinicola. Ma quale è il loro segreto? Sicuramente la continua ricerca dell’innovazione della loro produzione, nel modo di fare comunicazione e marketing. Tanti i loro progetti e le iniziative.

«Sì, abbiamo lanciato questo libro qui al Vinitaly - racconta Gianfranco Santero, presidente del gruppo 958 Santero -  Non è sicuramente un libro autocelebrativo, ma un racconto che abbiamo voluto fare dividendolo in due parti. La prima parte, quella della storia del nonno che è partita con l'azienda agricola, dalle vigne al vino. E poi c'è la parte, forse quella che interessa di più alle nuove persone che oggi fanno parte del mondo del vino, del brand 958. Questo brand, che abbiamo cercato di sdrammatizzare. Un prodotto molto tradizionale dando tanto colore ma soprattutto abbinando le nostre bottiglie a degli artisti, quasi una decina, e l'ultimo che è Romeo Britto, è un iperrealista che usa tantissimo colore».

Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Gianfranco Santero, presidente del gruppo 958 Santero

Oltre il pack, anche la bottiglia stessa ha un significato particolare per Santero: «si chiama Hand - contiunua Santero - perché ha impressa la mano nel calco, quindi nel corpo della bottiglia una mano chee vuol significare il passaggio del lavoro duro della vigna che entra poi nella bottiglia, fino al consumatore finale. Questo è il significato, è una bottiglia nostra, brevettata e ne abbiamo circa dieci. Nella nostra azienda, oltre che puntare tanto sul prodotto interno, ricerca docg e territorio, lavoriamo anche molto sulla parte esterna, quindi sia le bottiglie che le etichette. Questa è secondo me la linea guida della nostra azienda che ci contraddistingue molto».

958 Santero Wines
Via Cesare Pavese 28 - 12058 Santo Stefano Belbo (Cn)

Bottega: linea di prodotti analcolici per brindare senza rinunciare al gusto

Abbiamo racccolto alcune novità sull’argomento più attuale della manifestazione: basso tenore alcolico o no alcol. Bottega spa di Treviso ha una linea chiamata gli analcolici che comprende alcune bollicine che partono dal mosto d’uva. Richiamamo la grande tradizione degli spumanti, mantenendone la freschezza, la vivacità e il fascino della bollicina, grazie al sapiente dosaggio di anidride carbonica, nonostante la gradazione alcolica sia pari a zero. Un prodotto frutto della ricerca e dell’innovazione, che si presenta come una alternativa analcolica per chi non desidera consumare alcool ma vuole brindare ai momenti felici senza rinunciare al gusto.

Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Lo stand di Bottega Spa a Vinitaly 2024

«Abbiamo sempre pensato che una parte della nostra produzione dovesse avere una low alcool, quindi un basso contenuto alcolico - racconta Sandro Bottega, presidente di Bottega Spa - perché è la nostra struttura, le nostre caratteristiche, la nostra tradizione che ci fa produrre per esempio il Moscato con soltanto 6,5 gradi. A questo abbiamo aggiunto però anche uno spritz, prodotto a base di limoncello che ha 5,4 gradi e degli spumanti che non si possono chiamare così, ma si possono chiamare soft drink perché la normativa italiana non lo permette. E sono fatti con del mosto di uva e che sono diventati poi spumanti grazie alla gassificazione. Questo ci ha permesso di entrare nel mercato dei giovani, delle persone che vogliono consumare alcol soltanto in determinati momenti della giornata. Si abbinano perfettamente sia ao dessert che alla frutta, prevalentemente prodotti dolci, ma si possono abbinare perfettamente anche a prodotti molto piccanti o piccanti in generale».

Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Sandro Bottega, presidente di Bottega Spa

«Oltre a questo, noi oltre vent'anni produciamo un amaro senza alcol che è un prodotto estremamente interessante fatto con erbe alpine e con Aloe Vera. Infine abbiamo prodotto Limoncino zero e anche questo un prodotto con 0,0 di alcol, fatto a base di infuso di bucce di limone in acqua e succo di limone. Con questo prodotto abbiamo acquisito una nuova fascia di consumatori che sono diversi dal consumatore tradizionale di  vino, ma anche lo stesso consumatore di vino che vuole bere un po' meno o una persona che vuole guidare».

Bottega Spa
Via S. Cristoforo 1 - 31010 Bibano (Tv)
Tel 0438 4067

Serena Wines: bollicine zero alcol e aperitivo in fusto per un pubblico moderno

Anche la Serena Wines di Conegliano (Tv) arricchisce il suo portafoglio con uno spumante zero alcol. Un prodotto molto richiesto nei paesi dell’Est, ma con qualche inizio di richiesta dal nostro paese. La bevanda deriva da mosto non fermentato. In tema di ready to drink l’azienda ha l’aperitivo in fusto pronto per essere servito ed un nuovo prodotto di tendenza firmato The Deer che combina il piacere di una bevanda dalla moderata gradazione alcolica ad aromi freschi e dissetanti di arancia ed erbe aromatiche.

Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Luca Serena

«Abbiamo deciso di mettere a punto all'interno del portafoglio di Serena Weiss anche un alcol zero - Luca Serena, amministratore delegato di Serena Wines - perché c'è una richiesta sempre più crescente da parte dei paesi esteri, ma anche qualche inizio di richiesta dall'Italia e quindi la nostra gamma doveva modernizzarsi. Abbiamo deciso di fare anche questo prodotto che per ora è esternalizzato, però fa parte della gamma di Serena Wines in cui crediamo in uno sviluppo anche per le tendenze soprattutto dei giovani nel mondo d'oggi. Per il momento il vitigno utilizzato è il Moscato, venendo dal Piemonte. Il residuo zuccherino è alto ma è un po' la caratteristica dei no alcol del momento, vediamo se riusciremo con le successive lavorazioni ad avere dei prodotti un po più secchi».

Serena Wines 1881
Via Camillo Bianchi 1 - 31015 Conegliano (Tv)
Tel 0438 2011

Bisol 1542 I Gondolieri: il Prosecco Valdobbiadene low alcol dedicato a Venezia

Si avvicina alle nuove richieste di mercato il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg I gondolieri della cantina Bisol 1542, con un'etichetta dedicata alla Serenissima e che contiene il più basso grado alcolico consentito dalla Denominazione ovvero 10,5%.

«Questa etichetta è dedicata a Venezia. E nasce per celebrare l'unione con Venezia e il debito che abbiamo verso Venezia perché se oggi il Prosecco è famoso in tutto il mondo è - non solo perché è buonissimo quando è fatto a Valdobbiadene - ma anche perché Venezia è il palcoscenico che ha portato tutto il mondo a conoscere il Prosecco nei momenti più belli della loro vita» commenta Gianluca Bisol, presidente di Bisol 1542

Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Gianluca Bisol, presidente di Bisol 1542

«E per Venezia abbiamo pensato, però, un prosecco che avesse una marcia in più, una cosa particolare. E così abbiamo pensato a come veniva prodotto il Prosecco Superiore settant'anni fa, quando non c'erano i recipienti in acciaio e le temperature controllate e abbiamo visto che era effettivamente era la natura che decideva il momento in cui fermare la fermentazione per farla poi ripartire in primavera. Ed era una gioia per i palati e per gli abitanti dei nostri paesi poter rivivere questo vino che si risvegliava e cominciava a fermentare, e quindi abbiamo riprodotto la stessa attività dei lieviti con il controllo delle temperature. Il 53% del mosto lo abbiamo tenuto freddo, non fermentato, e il 47% fermentato. Li abbiamo fatti rincontrare a febbraio ed è ripartita la fermentazione senza l'aggiunta di zuccheri».

Bisol1542
Via Follo 33 - 31049 Santo Stefano (Tv)
Tel 0423 900138

Tenute Rubino a Vinitaly: un nuovo approccio per coinvolgere il pubblico

Tenute Rubino ha scelto invece la linea della continuità, che ha portato anche riconoscibilità. Se a livello produttivo non ci sono novità, a cambiare è stato l’approccio dell’azienda a Vinitaly

Nuove frontiere del bere a Vinitaly: basso tenore alcolico e attenzione al packaging

Romina Leopardi, Direttore marketing e comunicazione di Tenute Rubino

«Quest'anno abbiamo deciso a monte, prima ancora che iniziasse la fiera, che avremmo gestito l’affluenza in maniera diversa. - racconta Romina Leopardi, Direttore marketing e comunicazione di Tenute Rubino - È stata un'occasione per gestire soprattutto il pubblico esterno, quindi le persone che passeggiano e sono incuriosite e che si fermano solo per caso, e trasformarlo in un'occasione in cui, non solo noi diamo qualcosa a loro facendo degustare i vini e facendogli fare un viaggio attraverso la nostra produzione, ma da cui abbiamo voluto ricevere moltissimo, tantissime informazioni che poi porteremo a casa e che ci diranno in che direzione ci stiamo muovendo verso del consumatore finale, quindi è stato un approccio diverso devo dire molto fruttuoso».

«La nostra azienda insiste sul Susumaniello - continua Romina Leopardi - diventato il simbolo della nostra produzione non abbiamo elementi di novità dal punto di vista produttivo perché diamo continuità al lavoro che abbiamo iniziato 25 anni fa su questo varietale e che adesso a distanza di tanti anni davvero sta iniziando a darci delle soddisfazioni. Se non altro in termini di riconoscibilità».

Tenute Rubino
Via Enrico Fermi 50 - 72100 Brindisi
Tel 0831 571955

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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