Due donne (Roberta Bianchi e la prof Vittoria Brambilla) e un uomo (Vittorio Bozza) che hanno dato molto al mondo del vino non solo in termini di qualità e valorizzazione del territorio, ma anche nel campo della ricerca e della solidarietà. Il ''Doppio Merito'' è donna , il ''Galantuomo'' è maschio. Così la Confagricoltura bresciana, nel corso dell'assemblea annuale, ha assegnato gli ambiti riconoscimenti. Il premio "Galantuomo dell'Agricoltura' 'è andato al 90enne Vittorio Bozza, socio storico dell'organizzazione e fondatore della cantina La Montina di Monticelli Brusati. A premiarlo è stato il Presidente Giovanni Garbelli.

Vittorio Bozza premiato come Galantuomo dell'Agricoltura da Giovanni Garbelli
«Perché - è scritto nella motivazione - rappresenta a pieno lo spirito imprenditoriale bresciano, capace di intraprendenza e concretezza, insieme, di sguardi lontani, verso il futuro; perché ha saputo con tutta la famiglia, costruire un'azienda solida, fondata su concetti nuovi e tecnologicamente evoluti, nel rispetto del territorio e delle generazioni passate, ma sempre con lo sguardo proiettato avanti». Le due menzioni di merito sono andate invece ad appannaggio di due donne.
Gli esempi di Vittoria Brambilla e Roberta Bianchi
A salire sul palco per prima è stata la prof Vittoria Brambilla dell'Università di Milano, riconosciuta per i suoi studi sulle tecniche di evoluzione assistita Tea, «per la perseveranza e l'impegno tenaci - a parere di Confagricoltura - nell'arrivare alla sperimentazione in campo e alla commercializzazione dei prodotti ottenuti da mutagenesi naturale, prima in Italia nel conquistare questi prestigiosi traguardi». È toccato poi a Roberta Bianchi, titolare della cantina Villa Franciacorta, «per il suo impegno sociale negli ultimi anni, in particolare - è scritto nella motivazione - per l'accoglienza offerta nel suo agriturismo ad una cinquantina di persone fuggite dalla guerra in Ucraina. Famiglie che hanno trovato accoglienza, aiuto e solidarietà nelle strutture dell'azienda».
Roberta con i suoi congiunti ha infatti aperto le porte di Villa Gradoni, rinunciando ad ogni propria attività nella stagione turistica primaverile ed estiva. Nei 14 alloggi disponibili sono stati ospitati gratuitamente uomini e donne in fuga dalla guerra, profughi, fra cui 25 bambini, che hanno frequentato le scuole di Monticelli Brusati: un nobile gesto che rappresenta un esempio concreto dei valori ben presenti nel mondo delle imprese agricole.