Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
mercoledì 18 dicembre 2024  | aggiornato alle 19:06 | 109701 articoli pubblicati

Siad
Siad

PROFONDO ROSSO

Vino italiano in calo nei top 5 mercati mondiali: ecco perché

Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone a picco: -4,4% volume e -7,3% valore. Frescobaldi (Unione italiana vini): «Ampliare raggio di azione, siamo troppo legati ai mercati consolidati»

di Alberto Lupini
direttore
 
21 febbraio 2024 | 16:13

Vino italiano in calo nei top 5 mercati mondiali: ecco perché

Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone a picco: -4,4% volume e -7,3% valore. Frescobaldi (Unione italiana vini): «Ampliare raggio di azione, siamo troppo legati ai mercati consolidati»

di Alberto Lupini
direttore
21 febbraio 2024 | 16:13
 

Brusco stop del vino italiano nel 2023 nei top 5 mercati mondiali. Lo rileva l'Osservatorio di Unione italiana vini (Uiv), grazie ai dati finali delle importazioni da Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone. Paesi che, insieme, valgono il 56% dell'export complessivo del Belpaese. Per il vino made in Italy il 2023 si è chiuso infatti con un calo tendenziale del 4,4% nei volumi e del 7,3% nei valori, a 4,45 miliardi di euro. L'analisi, realizzata da Uiv su base doganale, vede decrementi nei volumi in tutti i Paesi della domanda a eccezione della Germania, che chiude l'anno a +7% per effetto del boom di ordini di vino sfuso (+16%).

Vino italiano in calo nei top 5 mercati mondiali: ecco perché

Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Canada e Giappone a picco: -4,4% volume e -7,3% valore per il vino italiano

Particolarmente negativo, «anche a causa di un eccesso di scorte detenute dai distributori che hanno condizionato gli ordini di tutto il 2023», il mercato negli Stati Uniti, che totalizzano un -13% a volume. Ma anche in Canada e Giappone, entrambe a -11% e in Uk (-9%). In contrazione, nonostante il surplus di costi produttivi per le imprese, il prezzo medio (-3%), per effetto della crescita import di sfusi (+9%, dove però i listini crollano a -11%) e grandi formati (+6%) e al contestuale minore impatto di prodotti imbottigliati (-7%) e spumanti, giù dell'11% nei volumi ma unica tipologia a crescere nel prezzo medio (+5%).

Il 2023 del vino italiano

«È innegabile - commenta Lamberto Frescobaldi, presidente Uiv - che il 2023 abbia sofferto di fenomeni congiunturali, soprattutto il destocking di prodotto accumulato in eccesso in Nordamerica, ma è altrettanto vero che il nostro Paese ha l'esigenza primaria e non più rinviabile di allargare la propria base clienti: questi cinque Paesi rappresentano quasi il 60% del valore delle esportazioni italiane, contro il 50% della Francia e il 40% della Spagna. Il 2024 si annuncia molto complesso e sfidante: con una produzione italiana ai minimi storici, le nostre imprese avranno l'esigenza vitale di alzare il valore unitario dei propri prodotti, in un contesto macroeconomico che non è dei più favorevoli. Si è visto già l'anno passato, con le difficoltà patite nei circuiti retail dei principali Paesi, dove ad aumenti di prezzo anche limitati sono corrisposti in maniera quasi automatica cali degli acquisti a volume».

Secondo l'Osservatorio Uiv, l'anno si è però rivelato negativo per tutti i Paesi produttori, complice l'obiettivo destocking degli importatori unitamente alla crisi inflattiva e al conseguente minor potere di acquisto. L'import globale di vino dei 5 top buyer ha chiuso infatti a 16,9 miliardi di euro, il 7,5% in meno sull'anno precedente, con i volumi a -6,7%. Il principale Paese esportatore, la Francia, si è attestata su un trend volumico ancora peggiore rispetto all'Italia (-10%), ma meno deficitario in termini valoriali (-5%).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Horeca Expoforum
Molino Colombo
Beer and Food
Cirio Conserve Italia

Horeca Expoforum
Molino Colombo
Beer and Food

Cirio Conserve Italia
Molino Dallagiovanna
Bonduelle