La presentazione dell'undicesima annata della sua etichetta più prestigiosa, Appius dell'annata 2020 ha permesso alla Cantina San Michele Appiano, fra le aziende leader dell'Alto Adige, di offrire un palcoscenico di prestigio per il passaggio di testimone come enologo della cantina fra il maestro Hans Terzer e il suo discepolo Jacob Gasser, che da questa vendemmia si occupa di tutta la produzione. O meglio, tutti i vini da ora imbottigliati porteranno la firma del nuovo enologo 30enne, con la sola eccezione dell'etichetta Appius che, nata da un'intuizione di Terzer, continuerà a essere da lui seguita almeno fino al millesimo 2023.
Appius 2020
La cantina, che ha direttamente contribuito alla storia vinicola dell'Alto Adige, nel presentare il millesimo 2020 di Appius ha in parte modificato il rito della presentazione di un vino che rappresenta un punto d'incontro tra tradizione e innovazione, diventando simbolo di qualità assoluta. In primis, in cantina, il nuovo enologo ha presentato il suo primo vino, un Sauvignon non ancora imbottigliato. Una scelta non casuale visto che il successo di Hans Terzer era partito proprio da una famosa interpretazione di un Savignon. Un modo eplicito per confermare una gestione di Gasser all'insegna della continuità.
Hans Terzer presenta il "suo" Appius 2020
In più, se Appius è stato svelato con una procedura consueta, con Terzer come un un sacerdote laico, la degustazione è stata fatta anche a tavola a conferma di come questo vino, simbolo di qualità, lo si possa accompagnare perfettamente con molti piatti. E nell'occasione, il compito è toccato ad Herbert e Daniel Hinter, del Zur Rose di Appiano, che ha accompagnato ad Appius 2020 un interessante piatto di Baccalà confit con patate dauphine e peperoni affumicati che ha saputo valorizzare l'armonia del vino.
Lo chef Herbert Hinter e dietro di lui il figlio Daniel
Nuovo spazio per l'Appius nella Cantina di San Michele Appiano
Per valorizzare il percorso di Appius, la Cantina San Michele Appiano ha poi dedicato un nuovo spazio esclusivo a questa linea, grazie alla collaborazione con l'architetto Walter Angonese. Appositi serbatoi in acciaio nero brunito conservano il vino (e al momento anche altre etichette) creando uno spazio che da cantina si proietta in una dimensione quasi da santuario enologico. Ed è qui che Appius è stato presentato e degustato anche a tavola.
La sala di affinamento di Appius, allestita per la cena di presentazione
Gli ambienti, progettati per esaltare la grandezza di Appius, riflettono l'attenzione alla qualità e alla cura del dettaglio, creando un luogo in cui il vino può essere apprezzato in un'atmosfera di grande suggestione. La nuova cantina rappresenta la perfetta fusione tra architettura e vino, un tributo all'importanza di Appius e al percorso di crescita e innovazione di San Michele Appiano. E al centro dello spazio c'è una stanza che espone tutte le ormai 11 edizioni di Appius, come una specie di area sacra all'interno di un tempio greco.
Le caratteristiche dell'Appius 2020 di Cantina San Michele Appiano
Appius 2020 è il risultato di un'annata complicata, in cui le variazioni termiche e una piovosità prolungata hanno messo alla prova la resistenza delle vigne. Ma la Cantina San Michele Appiano, grazie all'esperienza e alla meticolosa cura del proprio team, è riuscita a sfruttare queste condizioni sfidanti, ottenendo un vino complesso ed elegante. «La qualità non conosce compromessi» è il motto che ha guidato Terzer e la cooperativa vinicola nel creare questa cuvée, risultato di selezioni accurate in vigna e lavorazioni singole in cantina, dove ogni uva ha trovato il giusto equilibrio per esprimere al meglio le proprie caratteristiche.
Appius 2020 si presenta come una cuvée unica e raffinata, composta per il 60% da Chardonnay, varietà che dona struttura e corposità al vino, arricchita dal 20% di Pinot Grigio, dal 10% di Pinot Bianco e dal 10% di Sauvignon Blanc. Queste varietà, coltivate su terreni calcareo-ghiaiosi nei migliori appezzamenti di Appiano, beneficiano di una esposizione ideale a sud-est e sud-ovest che permette loro di maturare al meglio. L'età delle vigne selezionate, comprese tra i 25 e i 40 anni, offre un'ulteriore complessità aromatica e minerale che si riflette in ogni sorso.
Appius 2020
Dopo una raccolta che si estende da metà a fine settembre, le uve vengono portate in cantina per una lavorazione attenta. La fermentazione alcolica avviene in parte in barrique e tonneaux, mentre la fermentazione malolattica è solo parziale, un metodo pensato per mantenere la freschezza e la vivacità caratteristiche dell'annata. L'affinamento segue una procedura unica: dopo un primo anno, le uve assemblate riposano sui lieviti per tre anni in acciaio inox, arricchendosi di note complesse e di una straordinaria eleganza. L'Appius 2020 cattura lo sguardo con un intenso colore giallo chartreuse, riflessi verdognoli che anticipano un'esperienza sensoriale di rara intensità. Al naso, il vino si apre con profumi che richiamano frutti tropicali come kiwi e ananas, per poi evolversi verso note più morbide di frutta a polpa gialla, come pesca e susina. Il Sauvignon Blanc conferisce sentori agrumati, dal pompelmo allo yuzu giapponese, mentre note di erbe aromatiche - nepitella, salvia e rosmarino - aggiungono freschezza. Completano il bouquet le delicate nuance di pan brioche, crosta di pane, nocciole tostate e chiodi di garofano, che si sviluppano dall'affinamento prolungato sui lieviti. In bocca, Appius 2020 sorprende per la sua freschezza e per una piacevolezza di beva che si conferma persistente e vibrante. L'acidità, ben presente ma mai eccessiva, percorre tutta la degustazione, conferendo un equilibrio raro e una grande armonia.
Messo attualmente in commercio per 8mila bottiglie (a 94 euro di costo) e 800 magnum è un po' la sintesi del percorso fatto finora con continui aggiustamenti per renderlo sempre più elegante e fresco. Sembra avere perso forse un po' di opulenza, ma l'ha sostituita con una maggiore classe e uno stile che non legate ala moda del momento, ma segnano un modo di intendere il vino che vuole superare molti record.
Gli abbinamenti consigliati con l'Appius 2020 di Cantina San Michele Appiano
Appius 2020 si presta a esaltare una vasta gamma di piatti, dai sapori intensi e strutturati. È perfetto per accompagnare piatti di pesce a base grassa, come aringa, tonno e capitone, ma si abbina in modo eccellente anche con preparazioni di merluzzo, sia sotto forma di stoccafisso che di baccalà mantecato. Grazie alla sua eleganza, si presta inoltre a carni bianche nobili, piatti a base di funghi e couscous, rendendolo un vino versatile per molteplici combinazioni gastronomiche. La temperatura di servizio ideale varia tra gli 8 e i 10 gradi, e il potenziale di invecchiamento è stimato in dieci anni o più, durante i quali il vino continuerà a sviluppare nuove sfumature e a offrire esperienze uniche.
Hans Terzer e Jacob Gasser
Design e collezionismo: la bottiglia come oggetto d'arte
Ricordiamo, inoltre, che ogni edizione di Appius è accompagnata da un design esclusivo della bottiglia e dell'etichetta, curato da Life Circus, che interpreta ogni annata in modo originale. Il tema di quest'anno si distingue per le sue geometrie dorate, un'elegante celebrazione della forma che mira a catturare l'attenzione e a stimolare l'immaginazione del degustatore. La collezione Appius, concepita come una vera e propria “wine collection”, punta a diventare un punto di riferimento per i collezionisti e gli appassionati di tutto il mondo, facendo dell'estetica un elemento integrante dell'esperienza enologica.
La collezione Appius della Cantina di San Michele Appiano
La Cantina di San Michele Appiano in breve
Fondata nel 1907, la Cantina San Michele Appiano è una delle cooperative vinicole più importanti d'Italia, la seconda per dimensione dell'Alto Adige, ed è ad Appiano sulla Strada del Vino in Alto Adige. Con oltre 320 famiglie di viticoltori e 390 ettari di vigneti, la Cantina è nota per il suo rispetto del terroir, che si esprime in un'ampia gamma di vini bianchi e rossi, tra cui Pinot Grigio, Chardonnay, Pinot Nero e Gewürztraminer. Grazie alla visione del winemaker Hans Terzer, figura di spicco dell'enologia italiana, la cantina ha portato i vini altoatesini a livelli di prestigio internazionale, valorizzando la longevità e il carattere unico delle sue varietà.
Cantina San Michele Appiano
Via Circonvallazione 17-19 - 39057 Appiano sulla strada del vino (Bz)
Tel 0471664466