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Crisi del vino: il primo passo per superarla è affrontarla insieme

Il mercato export-vino italiano mostra volumi in crescita ma a prezzi ridotti. La Francia soffre, ma i prezzi bassi dello Champagne penalizzano il nostro mercato. Oenocult, hub svizzero di 5-Hats e Zurich Wine Club, punta a unire produttori e importatori per migliorare le vendite, con iniziative formative e di supporto, affrontando le sfide del settore

di Andrea Pilotti
Co-Fondatore di 5 Hats Srl
30 novembre 2024 | 09:30
Crisi del vino: il primo passo per superarla è affrontarla insieme
Crisi del vino: il primo passo per superarla è affrontarla insieme

Crisi del vino: il primo passo per superarla è affrontarla insieme

Il mercato export-vino italiano mostra volumi in crescita ma a prezzi ridotti. La Francia soffre, ma i prezzi bassi dello Champagne penalizzano il nostro mercato. Oenocult, hub svizzero di 5-Hats e Zurich Wine Club, punta a unire produttori e importatori per migliorare le vendite, con iniziative formative e di supporto, affrontando le sfide del settore

di Andrea Pilotti
Co-Fondatore di 5 Hats Srl
30 novembre 2024 | 09:30
 

Le indicazioni del mercato export-vino di fine agosto evidenziano che nei primi mesi del 2024 si è svoltato a un +3% sui volumi, anche se nei vari settori ci sono dati altalenanti, a indicare che alcuni prodotti sono andati bene ed altri decisamente meno. Il dato in peggioramento è quello del prezzo-mix del -3%, che evidenzia come i volumi possano aumentare a scapito di un prezzo di vendita più basso.

Questi dati dimostrano che stiamo, in parte, colmando il vuoto che sta lasciando la crisi di vendita dei francesi, i quali, nello stesso periodo, registrano un calo del 10% in volumi e del 7% in valore. Benché questi dati ci confortino, dall’altro canto sappiamo che il mercato mondiale ha dinamiche complesse, a cui dobbiamo stare molto attenti.

Le dinamiche di prezzo e la competizione con la Francia

Una delle dinamiche chiave è la leva dei prezzi verso il basso che potrebbe arrivare dalla Francia. In questi giorni, diversi ristoratori di Milano hanno segnalato che è più conveniente acquistare Champagne che Franciacorta. Questo scenario, a lungo termine, non fa bene al nostro vino.

In Francia, nelle aste giudiziarie, il Bordeaux è stato venduto a €7 al quintale (non litro, ma quintale!), una situazione disarmante che, sebbene legata a casi di fallimento, potrebbe portare a un deprezzamento dei prodotti per i produttori ancora attivi nella zona. Queste dinamiche internazionali, anche se sembrano non riguardarci, finiranno per avere un impatto importante.

Crisi del vino: il primo passo per superarla è affrontarla insieme

Fabio Di Pietro durante una masterckass

In un mercato estremamente variabile, dove ogni mese tutto può cambiare, è fondamentale “cavalcare” le dinamiche anziché subire passivamente, facendo finta che la crisi non esista. Solo parlarne non cambierà lo status quo: è necessario agire. Le azioni isolate di singoli non modificheranno il sistema, ma è comunque importante iniziare.

Oenocult: un Hub internazionale dedicato al vino

Ispirato all’effetto farfalla, 5-Hats ha avviato in Svizzera il suo primo Hub internazionale dedicato al mondo del vino. Grazie alla partnership con lo Zurich Wine Club, organizzatore dello Zurich WineFestival, dal 20 luglio è nato “Oenocult”.

Oenocult è formato da un gruppo di importatori da tutta la Svizzera, dal Zurich Wine Club e da un gruppo di produttori italiani. L’obiettivo è avviare un processo virtuoso che consideri le esigenze della catena commerciale e dei produttori. L’Hub lavorerà per avvicinare le due parti e migliorare le vendite, attraverso lo studio delle dinamiche di acquisto dei player B2b e dei consumatori svizzeri, puntando su formazione e informazione.

Le attività in programma

Alcune delle attività previste includono:

  • Formazione per le forze vendita degli importatori
  • Formazione per professionisti e ristoratori
  • Attività informative per i consumatori
  • Pairing con diverse culture culinarie presenti in Svizzera

Questo è solo l’inizio, poiché alcune attività saranno personalizzate per rispondere alle esigenze degli importatori coinvolti. Luiis Franceschi, presidente dello Zurich Wine Club, sottolinea la solidità del progetto. Per ulteriori dettagli sul Club, è possibile consultare l'intervista qui.

Oenucult è nato dopo le nostre chiacchierate post Vinitaly 2024 e ci siamo trovati subito in sintonia con gli argomenti. Perché credi che sia il giusto progetto per la Svizzera?
Perché il progetto prevede aziende da ogni parte del mondo e qui in Svizzera si sente la necessità di smarcarsi dalle aziende delle solite nazioni: Italia, Francia, Spagna e Portogallo vogliono altro. Inoltre vi è il concetto di coinvolgere gli importatori che per natura sono tentennanti a chiedere il supporto dalle aziende. Vi è, attraverso il lavoro di 5-Hats, l’opportunità di dare all’importatore un piano di supporto e sviluppo concreto. Di norma l’importatore viene lasciato solo e riceve ogni 6 mesi una chiamata dal produttore solo per sapere se acquista, ma non fa altro per supportarlo. Il progetto Oenocult invece permette di avere una base di partenza più chiara. A volte l’importatore fa delle scelte solo per motivi leggeri come: “mi è simpatico il produttore come persona o mi piace il suo vino”. Ma poi il rapporto si interrompe perché l’importatore si aspettava degli scenari ed il produttore degli altri. Cosi le cose non vengono fatte come si deve, non si costruisce nulla e le aspettative che non sono matchate producono delusioni e nessuno ottiene le vendite che si aspettava.

Quali pensi siano i punti salienti delle attività che saranno applicate?
Innanzi tutto è proprio nel concetto che sia il produttore che l’importatore hanno delle certezze. Il primo valorizza i suoi investimenti in attività di promozione certa e con canali che altrimenti non avrebbe qui in Svizzera, ed il secondo si sente supportato proprio nel suo Paese: il tutto con Oenocult come motore di supporto di promozione e di commercio. La seconda opzione innovativa è sicuramente il fatto di avere un solo referente in Svizzera. Il produttore non deve più pensare ad organizzarsi da solo le varie attività e l’importatore uguale. Se si pensa che il produttore debba contattare le strutture, contattare chi gli organizza le masterclass, debba contattare chi gli organizza gli eventi .. diventa estenuante. Al posto di contattare diversi player, in questa situazione, invece, il produttore ha un solo referente. Le attività pianificate in varie località della Svizzera permetteranno ad entrambe le parti di pensare solo a fare il prodotto e a vendere il prodotto perché in mezzo ci sarà il nostro supporto.

Crisi del vino: il primo passo per superarla è affrontarla insieme

Andrea Pilotti e Luiis Franceschi

Come hanno accolto Oenocult gli importatori coinvolti fino ad ora?
Chi l’ha capito subito l’ha accolto con estremo favore, infatti hanno già iniziato a chiedere i campioni per voler iniziare la collaborazione. Altri lo capiranno ed il fatto che in questi giorni siamo qui al Zurich Wine Festival con delle masterclass e con le attività relazionali ha il sicuro obiettivo di espandere il numero di quelli che sono interessati a farne parte. La cosa che mi fa pensare è che non stiamo facendo una cosa super innovativa, non stiamo facendo progetti di scienza nucleare o progettando un nuovo motore per le automobili in sostituzione all’elettrico. La vera novità, che forse è la vera innovazione, è che stiamo portando avanti il concetto di percorrere la strada assieme. Fino ad ora gli importatori hanno fatto le cose per conto proprio guardando solo i loro interessi e cosi hanno fatto anche i produttori. Ma in questo contesto in cui si beve meno e si compra meno perché ci sono meno soldi in circolazione e sono tutti più attenti a cosa acquistare, è venuto il momento di fare le cose fatte al meglio e tutti assieme.

Le parole di Luiis Franceschi sono forti e chiare: la vera innovazione che possiamo applicare al mondo del vino è fare le cose assieme. Solo così si può uscire da questo status quo. Nessuno si aspetta un cambiamento improvviso, ma è evidente che questo Hub raccoglierà i suoi frutti, risolvendo molte delle criticità emerse in questi mesi. Il suo maggiore valore è proprio riunire gli operatori del settore, per applicare insieme le soluzioni più pratiche per migliorare le vendite.

Durante il Zurich Wine Festival, il 18 e 19 ottobre, 5-Hats ha organizzato tre Masterclass coinvolgendo quattro produttori italiani, su richiesta degli importatori. Questo ha permesso di far degustare prodotti ricercati e coinvolgere i presenti del B2b, offrendo loro un feedback immediato dal mercato. È emerso subito l'interesse dei partecipanti, con un’età media tra i 25 e i 35 anni, desiderosi di imparare e ben informati, ma non facilmente impressionabili. In Svizzera, infatti, il B2b nel settore vino è tra i più giovani d’Europa.

Sfide e opportunità nel mercato svizzero

Le informazioni raccolte sono state preziose. Gli Svizzeri, ad esempio, vogliono conoscere aziende nuove, senza particolari preferenze per nazionalità: apprezzano produttori di qualità, che siano Greci, Sudafricani, Bulgari o Italiani, e trovano i prezzi di queste nazioni più vantaggiosi dei nostri. Questo mostra che non basta essere italiani per essere accolti a braccia aperte.

Crisi del vino: il primo passo per superarla è affrontarla insieme

Una masterclass di Oenocult

Inoltre, anche se vicini a noi, gli Svizzeri conoscono poco il nostro Paese. Spesso diamo per scontato che sappiano dove si trovano i nostri territori o che comprendano i valori delle nostre denominazioni, ma c'è troppo pressappochismo e una mancanza di informazione e formazione.

Eva, una giovane partecipante alla masterclass, ha commentato: «Oltre al piacere di conoscere nuovi prodotti e professionisti, sono rimasta colpita dalla presentazione pensata per conoscere veramente un’azienda e il senso dei suoi prodotti. Ho apprezzato che non fosse accademica». Quando il mondo del vino si pone in cattedra, perde fascino; vissuto come un’esperienza, diventa più coinvolgente e attrae le nuove generazioni.

Prossimi passi: Oenocult si espande

Nei prossimi mesi, Oenocult organizzerà attività a Berna, Lugano e Ginevra per supportare gli importatori con nuove aziende e prodotti. Anche se questo è solo un piccolo contributo nel vasto mercato mondiale del vino, l’obiettivo è andare oltre l’analisi delle criticità e studiare le contromosse da applicare. Questo è solo un pezzo del puzzle, e presto si aggiungeranno nuovi

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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