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A Villamagna, in provincia di Chieti, c'è la Doc più piccola d'Italia

Villamagna, borgo medievale in Abruzzo, ospita la più piccola Doc d'Italia. Sono sei le cantine che producono vini di qualità, puntando a rafforzare l'identità territoriale e l'enoturismo

 
01 novembre 2024 | 09:30

A Villamagna, in provincia di Chieti, c'è la Doc più piccola d'Italia

Villamagna, borgo medievale in Abruzzo, ospita la più piccola Doc d'Italia. Sono sei le cantine che producono vini di qualità, puntando a rafforzare l'identità territoriale e l'enoturismo

01 novembre 2024 | 09:30
 

Ci troviamo a Villamagna, un piccolo borgo medievale della provincia di Chieti. Affacciandosi sulla terrazza, accanto alla piazza principale, c'è una distesa di vigneti che guardano il mare Adriatico. Proprio lì sorge la più piccola Doc d'Italia che include i Comuni di Villamagna e piccole porzioni limitrofe di Bucchianico e Vacri. Alla guida di questo paese c'è Amerigo Orlando, giovane sindaco eletto da pochi mesi che, vivendo e amando il suo Comune, ha piena consapevolezza che la Doc Villamagna non raffigura solo una denominazione. Attualmente, sono sei le cantine che producono la Doc Villamagna e fanno parte dell'Associazione generazioni del Villamagna Doc: Cantina Piandimare, Cantina Villamagna, Cascina del Colle, Palazzo Battaglini, Torre Zambra e Valle Martello.

A Villamagna, in provincia di Chieti, c'è la Doc più piccola d'Italia

I sei produttori della Doc Villamagna

«La nostra Doc rappresenta per questa comunità - ha raccontato il sindaco Orlando - uno strumento culturale e sociale di grande valore volto a preservare e valorizzare questo territorio attraverso il vino. Il mio compito, e quello di tutti i cittadini, è affiancare i produttori in questo percorso virtuoso». Da questa preziosa visione nasce “Inedita - Anteprima Villamagna Doc”; un evento organizzato dall'associazione Generazioni del Villamagna Doc, realizzato in partnership con il Consorzio di tutela vini Abruzzo e presieduto da Alessandro Nicodemi. Obiettivo di Inedita, presentare in anteprima l'annata 2022 del Villamagna Doc Classico e 2021 del Villamagna Doc Riserva.

Inedita, l'evento che valorizza la Doc Villamagna

“Inedita” 2024, si è svolta in due momenti, quello della mattina riservato a stampa ed autorità, e quello pomeridiano aperto al pubblico offrendo un perfetto connubio tra cultura, enogastronomia e relax. I visitatori hanno potuto degustare i vini della Villamagna Doc presso la Sala Civica, riaperta dopo anni dal sindaco per questa occasione. Contemporaneamente, con l'obiettivo di coinvolgere l'intero centro storico, anche i locali commerciali del paese hanno proposto gli altri vini delle cantine aderenti alla Doc Villamagna. Altra scelta vincente da parte dell'associazione Generazione del Villamagna Doc è stata svolgere Inedita proprio durante le giornate Fai d'Autunno. Per tutto il week end il borgo di Villamagna è stato animato da tante persone giunte da tutto Abruzzo per degustare il vino e passeggiare alla scoperta dei luoghi culturali che offre il paese.

A Villamagna, in provincia di Chieti, c'è la Doc più piccola d'Italia

Un momento di Inedita, l'evento che valorizza la Doc Villamagna

L'Associazione generazioni del Villamagna Doc, nata nel 2018, è una rete di imprese, alla presidenza della rete dal 2022 c'è Katia Masci, titolare ed export manager della cantina Valle Martello che con passione porta avanti questo impegno. «Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di Inedita, il Comune e la Pro Loco - ha detto Katia Masci. Questa giornata rappresenta per noi produttori non solo l'occasione per farvi degustare in anteprima i vini delle Doc ma un momento di riflessione da fare con tutti voi per guardare al futuro, rafforzando un'identità territoriale inconfondibile. La rete diventa un potente strumento di valorizzazione verso l'esterno e lo testimoniano l'interesse crescente verso la nostra Doc di nuovi interlocutori commerciali e l'attenzione dei produttori stessi ad un turismo sempre più integrato e internazionale».

L'obiettivo delle cantine del Villamagna Doc

Le cantine del Villamagna Doc stanno tracciando un percorso chiaro per il futuro: diventare uno dei principali punti di riferimento per l'enoturismo in Italia e crescere in visibilità nel mercato globale. La denominazione guarda con fiducia al domani, grazie a una visione dei produttori che punta a collegare il benessere del territorio e delle comunità locali con la crescita del settore enologico. La chiave di questa espansione risiede nell'enorme potenziale del territorio di Villamagna e nella capacità delle cantine di esprimere vini di alto livello qualitativo. Il legame profondo con la terra, unito alla determinazione e alla curiosità che guidano i produttori, sono gli elementi che sostengono l'ambizione di questo territorio di diventare un punto di riferimento per gli amanti del vino in cerca di autenticità, eleganza e unicità. Durante Inedita i vignaioli hanno presentato in anteprima l'annata 2022 del Villamagna Doc Classico e 2021 del Villamagna Doc Riserva. Vini di corpo con i tipici tratti distintivi del Montepulciano d'Abruzzo, ma quello che ci ha sorpreso è riscontrare in ogni vino caratteristiche differenti. Le cantine hanno voluto donare a questi vini un'identità propria rendendo l'unicità la vera forza di questi prodotti.

Cosa sapere sulla Doc Villamagna

La Doc Villamagna, riconosciuta con Decreto del 20/04/2011, tratta di un vino rosso ottenuto dal vitigno Montepulciano d'Abruzzo almeno per il 95%, con una resa massima di 12 t/ha, proposto in due tipologie: base e riserva. La tipologia base deve avere un affinamento minimo di 10 mesi a partire dal 1° novembre dell'anno della raccolta e un grado alcolico minimo del 13%. La tipologia riserva deve avere invece una maturazione minima di 24 mesi e una percentuale alcolica minima del 13,5%. I vini Doc Villamagna possono indicare in etichetta il nome della “Vigna", seguita dal relativo toponimo.

A Villamagna, in provincia di Chieti, c'è la Doc più piccola d'Italia

I vigneti che circondano Villamagna

L'area interessata è di 85 ettari. Si tratta di terreni selezionati e vocati alla coltura della vite e dell'olivo, con esposizione a sud-est o sudovest e ad altitudini comprese fra 30 e 180 metri. I produttori di Villamagna sono prevalentemente cantine storiche, in una zona che ha la propria vocazione alla viticoltura da antichissima data, tanto da comparire addirittura in una bolla papale di Niccolò II del 1059. Il terreno utilizzabile alla coltura della vite copre circa il 90% del comprensorio. Quasi un quarto degli abitanti, circa 2300, è addetto a lavori legati al mondo del vino e quasi ogni famiglia ha la sua piccola vigna. Dalla loro passione, dalla paziente e accurata ricerca della qualità, dalla profonda sensibilità per la sostenibilità del territorio nascono vini che descrivono e testimoniano l'espressione autentica di un luogo dall'antica tradizione vitivinicola.

L'interazione dei fattori naturali con quelli umani, legati alla tradizione e alle consuetudini locali da un lato, e le moderne tecniche di allevamento e vinificazione dall'altro, consente di ottenere vini con forti elementi distintivi, con un valore aggiunto: il volto più elegante dell'essenza del Montepulciano d'Abruzzo, caratterizzato da profumi complessi, di grande struttura e persistenza gusto-olfattiva. La produzione attuale del Villamagna Doc è di 80 mila bottiglie. «Con una tradizione solida alle spalle - ha concluso Katia Masci- e una chiara visione per il futuro, questa Doc si sta preparando a scrivere nuove pagine nella storia del vino italiano».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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