Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 23 novembre 2024  | aggiornato alle 05:55 | 109181 articoli pubblicati

Siad
Siad

Farina Wines: l’innovazione per trasformare in eccellenza 100 anni di tradizione

Fra le più storiche cantine della Valpolicella Classica, Farina Wines è oggi concentrata sulla produzione di vini d’eccellenza. Affiancando tradizione e innovazione per puntare alla massina qualità e sostenibilità

 
05 ottobre 2024 | 10:30

Farina Wines: l’innovazione per trasformare in eccellenza 100 anni di tradizione

Fra le più storiche cantine della Valpolicella Classica, Farina Wines è oggi concentrata sulla produzione di vini d’eccellenza. Affiancando tradizione e innovazione per puntare alla massina qualità e sostenibilità

05 ottobre 2024 | 10:30
 

Accompagnando gli ospiti in visita all’azienda vinicola di famiglia, all’interno di una dimora storica cinquecentesca a Pedemonte in Valpolicella, Elena Farina ci mostra prima la bottaia antica, quella in cui ebbe origine tutto, utilizzata ancora oggi per alcuni vini di nicchia. Poi ci porta nella nuova barricaia, costruita cinque anni fa e capiamo subito che oltre cent’anni non sono passati invano. E che, se aziende come Farina Wines propongono prodotti d’eccellenza in ogni bottiglia distribuita oggi sul mercato, è perché all’esperienza e alla tradizione accumulate in decenni di attività hanno affiancato una visione moderna e investimenti in ricerca e tecnologie.

Farina Wines: l’innovazione per trasformare in eccellenza 100 anni di tradizione

Farina Wines, la barricaia storica

Farina, un secolo di storia, vent’anni di evoluzioni

Elena e il cugino Claudio Farina rappresentano la quarta generazione al vertice dell’impresa avviata dai bisnonni come mezzadri, prima che i nonni acquisissero la proprietà negli anni ’60. Caratteri diversi, quasi opposti, che si completano a vicenda nella gestione: lui vulcanico, dalla parlantina spontanea che ti coinvolge dal primo momento, responsabile commerciale Italia ed estero (che rappresentano rispettivamente il 35 e il 65% del fatturato); lei razionale, programmatrice e attenta a ogni dettaglio, tiene le redini della  parte amministrativa e direzionale, oltre che della gestione eventi, con un occhio anche all’immagine (sua l’idea di riproporre le etichette storiche per alcune delle referenze più pregiate). Accanto a loro c’è tuttora Sandro, padre di Claudio, a 82 anni sempre in prima fila, ogni mattina, per consegnare col furgone i vini ai clienti del Veronese.

Farina Wines: l’innovazione per trasformare in eccellenza 100 anni di tradizione

Elena e Claudio Farina rappresentano la quarta generazione al vertice dell’impresa

L’ingresso di Claudio ed Elena, una ventina di anni fa, ha coinciso con un deciso rinnovamento dell’azienda, sia a livello di produzione sia negli spazi fisici. Così, per l’appassimento delle uve, sono stati realizzati i fruttai che possono sfruttare il clima naturale determinato dall’aria proveniente dalla vallata di Negrar, se le condizioni lo consentono; diversamente, si attiva un impianto di climatizzazione automatizzato studiato per garantire un appassimento omogeneo di tutte le uve presenti all’interno. Uve provenienti tanto dai 10 ettari di vigneti di proprietà, quanto da una fitta rete di conferitori di tutta la Valpolicella Classica, con cui Farina coltiva stretti rapporti di lunga data, coinvolgendoli come parte integrante dei propri processi produttivi.

Farina, vini e accoglienza

Spiega Elena: «Poter disporre di uve provenienti da vigneti dislocati in diverse zone e a diverse altitudini è un valore aggiunto, consente di minimizzare le problematiche legate al clima e di esprimere tutte le caratteristiche legate alle differenti esposizioni dei vigneti, una ricchezza che poi si ritrova nel calice di vino». Come in quelli di alta gamma della “luxury box” Quintessential Valpolicella Classica, che abbiamo assaggiato. Dall’Alessandro Valpolicella Doc Classico Superiore all’Amarone della Valpolicella Docg Classico fino al “top”, l’eccellente Mezzadro alla Fontana Amarone della Vapolicella Docg Classico Riserva: 3mila bottiglie numerate per l’annata 2011 attualmente disponibile, in attesa delle 4mila del 2015 che abbiamo avuto modo di “testare” in anteprima (e che, se c’è bisogno di specificarlo, non deluderanno i palati più esigenti). Mentre il pensiero va già alla nuova produzione con ottime aspettative, allineate a quelle della quasi totalità dei produttori a livello nazionale: «È stata una vendemmia non facile per tutti quest’anno, fra forti piogge, ondate di caldo e la peronospora che ha afflitto alcuni vigneti, ma la qualità si annuncia buona».

Farina Wines: l’innovazione per trasformare in eccellenza 100 anni di tradizione

La differente esposizione dei vigneti porta una ricchezza che si ritrova nel calice di vino

L’evoluzione di Farina è evidente anche nelle strutture per l’accoglienza, pensate per aprire le porte a un enoturismo sempre più diffuso. «Un progetto coltivato per almeno dieci anni, diventato finalmente realtà grazie alle nuove costruzioni e ristrutturazioni, nonché al coinvolgimento di uno staff di professionisti che sappiano raccontare e far degustare i nostri prodotti», continua Elena Farina. Così, dal recupero dell’antico fienile è stato ricavato il “cubo” dalle grandi vetrate dedicato alla ristorazione, la colombaia è stata ristrutturata per ospitare per degustazioni ed eventi privati e quattro anni fa è stata realizzata la boutique, sfruttando anche il momento dello stop imposto dalle norme anti-Covid. E i risultati non si sono fatti attendere: «I numeri hanno superato sin dal primo momento le aspettative iniziali. L’anno scorso abbiamo accolto 9mila visitatori, fra privati che hanno fruito dei nostri tour, con degustazioni accompagnate da formaggi e salumi del territorio, e aziende che hanno organizzato corsi ed eventi nei nostri spazi».

Farina Wines, tra arte e ricerca

Ci guardiamo intorno. Le parti di nuova realizzazione o ristrutturazione sono riconoscibili, ma perfettamente armonizzate con quelle storiche: una dimostrazione, anche visiva, di come tradizione e innovazione possano integrarsi alla perfezione. E nella corte, proprio di fronte al “cubo”, è impossibile non notare quella che ha tutta l’aria di essere un’opera di arte contemporanea dai contenuti forti, fra i materiali utilizzati (cemento e piombo) e le forme da scenario apocalittico. E infatti si tratta di un’opera sull’Olocausto realizzata dall’artista tedesco Anselm Kiefer in omaggio al poeta ebreo rumeno Paul Celan: complice forse la plumbea giornata autunnale, esprime con forza il suo messaggio angosciante, almeno per chi lo sa cogliere.

Farina Wines: l’innovazione per trasformare in eccellenza 100 anni di tradizione

Dall'antico fienile è stato ricavato il “cubo” dalle grandi vetrate dedicato alla ristorazione

«Spinta dalla mia passione per l’arte - continua Elena Farina - ho avviato da qualche anno una collaborazione con una galleria per poter esporre a rotazione nei nostri spazi opere di artisti contemporanei». Un connubio sempre più diffuso, quello fra cantine e arte, che qui ritroviamo anche nelle esposizioni di dipinti e opere fotografiche nella barricaia moderna. Proprio di fronte ai contenitori di nuova generazione in ceramica e in cemento, fra i segni tangibili dell’innovazione applicata alla produzione vinicola, frutto di un progetto di ricerca avviato qualche anno fa con Maurizio Ugliano, professore ordinario di enologia all’Università di Verona, relativo all’ossigenazione dei vini nel periodo di maturazione.

Farina Wines, l’innovazione al servizio di qualità e sostenibilità

L’obiettivo era quello di ridurre l’impiego di anidride solforosa nei vini e, allo stesso tempo, di avere una qualità più costante possibile per tutta la produzione della medesima etichetta. «In primis, abbiamo verificato la possibilità di anticipare un po’ il processo grazie all’apporto controllato di ossigeno già nella fase di fermentazione», ha ricordato Ugliano. L’approccio scientifico ha poi consentito di ottimizzare l’utilizzo dei materiali con cui il vino viene a contatto prima di entrare in bottiglia, con i citati contenitori in ceramica e cemento che hanno affiancato quelli in acciaio e le tradizionali botti in legno. Se da un lato, infatti, il passaggio in queste ultime resta essenziale per dare al vino i suoi tradizionali sentori, ceramica e cemento sono meno permeabili all’ossigeno, mentre l’acciaio è completamente impermeabile. Di conseguenza, «l’utilizzo mirato dei diversi materiali nelle varie fasi di maturazione e affinamento, oltre alla possibilità di avere un’ossigenazione controllata, consentono di ottenere vini che rispondono esattamente agli obiettivi». Obiettivi che, chiarisce Andrea Zerman, enologo di Farina Wines, sono quelli di avere «prodotti bevibili come chiede oggi il mercato, non eccessivamente strutturati, anche quando si tratta di vini di gran pregio come l’Amarone Riserva».

Farina Wines, le sfide dei cambiamenti climatici

Insomma, un secolo di tradizione non basta, se non lo si valorizza con l’apporto continuo di nuovi studi e tecnologie in grado di far evolvere il prodotto ai massimi livelli in termini di qualità e sostenibilità. «Non siamo un’azienda certificata biologica - prosegue Elena Farina - ma siamo impegnati da anni per offrire un prodotto più salutare possibile, oltre che per minimizzare il nostro impatto ambientale, sia nei processi produttivi sia nelle pratiche implementate nei vigneti, che siano di proprietà o dei vignaioli-conferitori. E grazie all’ampliamento degli impianti fotovoltaici, quest’anno abbiamo raggiunto la totale autonomia energetica».

Farina Wines: l’innovazione per trasformare in eccellenza 100 anni di tradizione

Poter disporre di uve provenienti da vigneti dislocati in diverse zone e a diverse altitudini è un valore aggiunto

Ma questo è già il passato, perché intanto in casa Farina si guarda (ancora) al futuro: «La collaborazione con l’università proseguirà con costanza nel tempo, non può essere altrimenti - tiene a sottolineare Claudio Farina - se vogliamo essere in grado di rispondere alle sfide che ci pongono i cambiamenti climatici e le trasformazioni del mercato». Puntando anche sull’intelligenza artificiale per ottenere indicazioni sempre più precise e in tempo reale dall’analisi del prodotto. “Una cosa è certa», conclude Claudio: “Non avremo il tempo di annoiarci».

Azienda Vinicola Farina
Via Alberto Bolla 11 -  37029 Pedemonte (Vr)
Tel  045 7701349

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


FATO
Brita
Molino Colombo
Sigep

FATO
Brita
Molino Colombo

Sigep
Tecnoinox
Di Marco