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L'enologa Giulia Cataldi Madonna: “I nostri vini raccontano il territorio”

Dopo aver preso le redini dell’azienda nel 2019, la cantina Cataldi Madonna sita ad Ofena in provincia dell’Aquila, la trentenne, erede di una famiglia di vignaioli oggi è tra le più giovani produttrici di vino in Italia

 
10 aprile 2023 | 18:32

L'enologa Giulia Cataldi Madonna: “I nostri vini raccontano il territorio”

Dopo aver preso le redini dell’azienda nel 2019, la cantina Cataldi Madonna sita ad Ofena in provincia dell’Aquila, la trentenne, erede di una famiglia di vignaioli oggi è tra le più giovani produttrici di vino in Italia

10 aprile 2023 | 18:32
 

Sicuramente è senza dubbio il rosa il colore di Cataldi Madonna, rosa come la quota a capo dell’azienda, rosa come i famosi vini che produce, rosa come la struttura della cantina. 

La Cataldi Madonna produce vino dal 1920, oggi a gestire questa storica realtà è Giulia, quarta generazione della famiglia dalle nobili origini. L’azienda si trova ad Ofena in provincia dell’Aquila, questo paese è chiamato anche forno d’Abruzzo, ma è un forno molto particolare perché giace sotto il Calderone, l’unico ghiacciaio degli Appennini e il più a sud del nostro emisfero, praticamente un forno con annesso frigorifero. 

Giulia Cataldi Madonna, enologa, guida la cantina Cataldi Madonna L'enologa Giulia Cataldi Madonna: “I nostri vini raccontano il territorio”

Giulia Cataldi Madonna, enologa, guida la cantina Cataldi Madonna

Una giovane enologa alla guida della storica cantina Cataldi Madonna

L’attività vitivinicola inizia con il barone Luigi Cataldi Madonna, ma è il figlio Antonio a imbottigliare per la prima volta nel 1975. Nel 1990 subentra il nipote Luigi che prosegue il progetto famigliare di caratterizzazione dei prodotti e di valorizzazione del territorio. Fino agli inizi degli anni ’90 Cataldi Madonna era l’unica azienda a produrre vino ad Ofena. Oggi è composta da 30 ettari vitati esclusivamente con vitigni autoctoni quali Montepulciano d’Abruzzo, Pecorino e Trebbiano, tutti situati nel comune di Ofena fra i 320 e i 440 metri di altitudine. In campagna l’obiettivo è proteggere l’espressività varietale delle uve, soprattutto tramite la gestione dell’apparato fogliare. «In cantina lo scopo è conservare nel vino la grinta, la sapidità e la freschezza presenti nelle nostre uve», ha dichiarato Giulia. 

Classe 1992, alla guida dell’azienda dal 2019, Giulia è una fra le più giovani donne in Italia al comando di un’azienda vitivinicola. Seguendo gli insegnamenti del padre, si occupa di tutto in prima persona e affianca l’enologo esterno Lorenzo Landi nella produzione.

Giulia Cataldi Madonna, classe 1992 L'enologa Giulia Cataldi Madonna: “I nostri vini raccontano il territorio”

Giulia Cataldi Madonna, classe 1992

Contrariamente ai suoi predecessori, nonno architetto e papà insegnante di filosofia, tutti in Abruzzo lo chiamano “il professore”, Giulia si è laureata alla Facoltà di Agraria dell’Università La Cattolica di Piacenza con indirizzo Viticoltura ed Enologia. Ma ha sempre seguito l’azienda durante le fiere e gli eventi: «a regola di famiglia è sempre stata: ovunque tu sia, devi tornare per fare la vendemmia», ha spiegato. 

Cantina Madonna Cataldi, una vendemmia (foto sito) L'enologa Giulia Cataldi Madonna: “I nostri vini raccontano il territorio”

Cantina Madonna Cataldi, una vendemmia (foto sito)


Giulia è un vulcano, spiritosa e appassionata del suo lavoro, racconta l’azienda con orgoglio e responsabilità. «Sono la prima della famiglia ad aver studiato enologia - ha spiegato passeggiando tra le sue vigne  -  Volevo fare meglio degli altri e ho pensato che lo studio mi potesse aiutare. Da subito ho voluto apportare diverse novità sul marketing, ma soprattutto ho creato la linea Malandrino (esisteva solo Il Montepulciano) e inserito due nuovi vini, il Cataldino e il Girovago, un Montepulciano d’Abruzzo quest’ultimo, risultato di una doppia selezione, in vigna e sui grappoli».

I vini di Giulia Cataldi Madonna 

Il Cataldino, oggetto di studi per la sua tesi, è un Montepulciano dai toni cipria vinificato interamente in bianco con fermentazione spontanea a 18/20 gradi, tra i vini di punta e simbolo della filosofia “rosa” dell’azienda. «L’idea era cambiare la tendenza che vedeva gli italiani poco appassionati al rosa - ha aggiunto Giulia - Una sfida grande con una risposta semplice: a noi manca la fede nel rosato e il Cataldino vuole essere un piccolo contributo alla sua crescita».Il progetto era produrre un rosato integrale, vinificato in totale assenza di bucce,nella convinzione che la concentrazione esclusiva sul “cerasuolo” penalizzasse le potenzialità delle uve Montepulciano. Il suo obiettivo attuale era ambizioso: mostrare che le terre del Gran Sasso sono tra le più vocate al mondo per la produzione di vini rosa concepiti come il Cataldino. «Ho lavorato molto sulla complessità e la persistenza usando le migliori uve dell’azienda e aspettando la loro piena maturazione fenolica - ha proseguito l’enologa - Nel 2018, mio padre è stato fondatore di Rosa Autoctono, un consorzio di secondo livello al quale partecipano tutti i più importanti consorzi del rosato: Bardolino, Valtenesi, Salento e via dicendo. Questo è un punto di partenza importante e spero che il progetto non vada a sfiammare». 

Ma non ci sono solo i vini rosa nel suo futuro enologico. «Il Frontone, fu primo impianto di Pecorino in Abruzzo - ha raccontato con orgoglio - La mia famiglia fu la prima a produrlo. Finalmente dopo tanti anni, proprio in questi giorni, uscirà nuovamente questo Pecorino al quale siamo molto legati». 

La filosofia dell’azienda vede l’acciaio protagonista in cantina per preservare i profumi dei vitigni. «I vini che realizziamo  sono frutto di una tradizione antica rivisitata però in chiave moderna. Sono vini “concettuali” come li ha definiti mio padre perché partono da un pensiero. Sono vini che raccontano questo splendido territorio, piacevoli, freschi, per tutti», ha spiegato la produttrice. Tradizione sì, ma tecnologia in cantina. 

 «Tutti i nostri serbatoi sono a temperatura controllata - ha aggiunto l’enologa - Oggi solo il Montepulciano Tonì affina in barrique per 12 mesi, mio padre fu il primo fare un Montepulciano in acciaio senza l’utilizzo del legno, e l’affinamento in acciaio rispecchia in pieno la nostra filosofia». 

Solo il 20% della produzione di Cataldi Madonna viene venduta all’estero, il resto in Italia.

La vocazione della cantina Cataldi Madonna per l'enoturismo

Proprio nel centro di Ofena, la famiglia Cataldi Madonna possiede un magnifico palazzo che risale all’inizio del ‘700 e che è stato di recente ristrutturato. Accanto hanno realizzato una bellissima sala degustazione con una cucina da far invidia ai ristoranti! «L’obiettivo è accogliere i nostri ospiti  immergerli nella nostra storia che traspira dai quei muri e dai quei meravigliosi soffitti dipinti. In questo modo chi viene a trovarci piò vivere in pieno questo territorio», ha concluso l’enologa. 

Tanti i progetti della vulcanica produttrice, tra questi una nuova cantina in grado di ampliare anche la produzione.

Cataldi Madonna - Vini Concettuali
Località Madonna del Piano, Ofena AQ
Tel. 0862708037

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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