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Les Grands Chais de France, in Italia nuova vendemmia in crescendo

Nel 2022 in Italia ha toccato i 6 milioni e 800 mila euro. Dopo Verona e Bologna, Famille Helfrich ha scelto Milano per accogliere acquirenti, importatori, rivenditori e critici per una degustazione con circa 150 etichette

 
08 marzo 2023 | 14:43

Les Grands Chais de France, in Italia nuova vendemmia in crescendo

Nel 2022 in Italia ha toccato i 6 milioni e 800 mila euro. Dopo Verona e Bologna, Famille Helfrich ha scelto Milano per accogliere acquirenti, importatori, rivenditori e critici per una degustazione con circa 150 etichette

08 marzo 2023 | 14:43
 

Il gruppo le Grands Chais de France, produttore e primo esportatore di vini francesi nel mondo, ha scelto Milano (dopo Verona e Bologna) per celebrare una nuova vendemmia in crescendo: quella relativa al mercato italiano, dove le bottiglie della famiglia Helfrich producono nel 2022 un fatturato di 6,8 milioni di euro, a fronte dei 5,6 milioni realizzati nel 2021. Numeri frutto di una capillare presenza in ristorazione, hôtellerie ed enoteche ma anche nelle principali piattaforme di vendita online, e nella grande distribuzione di alta fascia. Lo sviluppo del mercato nazionale è stato affidato cinque anni fa alla country manager emiliana Romina Romano e i risultati non si sono fatti attendere.

Les Grands Chais de France in Italia nuova vendemmia in crescendo

La casa francese ha presentato oltre 150 etichette

Selezione di alcune delle più importanti aree vinicole della Francia

A Milano nelle Officine del Volo, in via Mecenate, la casa francese ha presentato oltre 150 etichette accogliendo importatori, rivenditori, critici ed altri esperti del mondo del vino. Nei calici una selezione di alcune delle più importanti aree vinicole della Francia: dalla Valle della Loira a Bordeaux, e dal Languedoc - Roussillon, Provenza e Valle del Rodano fino in Borgogna, Jura e Alsazia.

Le nuove acquisizioni in Cile e Sud Africa

In degustazione anche le etichette delle nuove proprietà acquisite in Cile e Sud Africa; in Cile è stato messo in produzione l’acquisto della tenuta Las Niñas, 80 ettari nel cuore della pregiata denominazione Apalta, cui si aggiungono 150 ettari nella denominazione Leyda, altra area vocata del Paese sudamericano. In un totale di 230 ettari Les Grands Chais de France produce in Cile circa 700mila bottiglie, per un fatturato passato da 400 mila euro a 2 milioni di euro in un anno.

Lo scorso autunno il gruppo guidato da Joseph Helfrich ha firmato l’acquisizione della tenuta di Neethlingshof, Sudafrica, con una lunga e ricca tradizione di vinificazione alle spalle. La tenuta sorge in un’area particolarmente vocata con condizioni naturali, suoli, pendii, altitudini e clima ideali per produrre grandi vini. Tutte le uve da cui nascono i vini firmati Neethlingshof vengono coltivate nella tenuta e tutto il vino viene prodotto, maturato e imbottigliato nelle sue cantine, seguendo le rigide linee guida vegan durante l'intero processo di coltivazione e vinificazione.

Fatturato mondiale a oltre 1 miliardo di euro

Ma è a livello globale che i numeri risultano ben più impressionanti: Les Grands Chais de France totalizza, infatti, oltre 1 miliardo di euro di fatturato l’anno per 700 milioni di bottiglie vendute in più di 170 nazioni diverse. Un successo che prende le mosse dal lontano 1979, in Alsazia: partendo da questa striscia di terra, fra le regioni vinicole più settentrionali della Francia, il fondatore Joseph Helfrich guarda alle altre aree del suo Paese sognando una realtà capace di valorizzare i migliori terroir di Languedoc, Bordeaux, Jura, Loira, Borgogna, Valle del Reno e giù fino al bacino mediterraneo della Provenza.

Les Grands Chais de France in Italia nuova vendemmia in crescendo

Nei calici una selezione di alcune delle più importanti aree vinicole della Francia

Il successo di una famiglia

Il sogno di Joseph Helfrich, il capostipite, si radica in una profonda conoscenza del patrimonio vitivinicolo francese. È la materia prima, per Helfrich, a costituire il più grande e irriproducibile tesoro del suo Paese. Dalla Borgogna alla Provenza, dalla Loira a Bordeaux: è nella natura di quei territori che si cela il segreto di vini apprezzati in tutto il mondo, quella forza generatrice che va salvaguardata attraverso la conservazione della biodiversità, il rispetto delle caratteristiche geomorfologiche dei terreni e un generale approccio sostenibile che orienti ogni fase della produzione. La coltivazione biologica rappresenta il 23% della superficie coltivata e nel 2021 tutte le proprietà hanno ricevuto l’attestazione HVE 3, una certificazione controllata dal Ministero dell’Agricoltura francese, intesa a valorizzare la produzione di aziende agricole impegnate in campo ecologico.

Les Grands Chais de France in Italia nuova vendemmia in crescendo

In Francia lo scenario enologico della famiglia Helfrich si estende in dieci regioni

In Francia lo scenario enologico della famiglia Helfrich si estende in dieci regioni. Dalla settentrionale Alsazia, nota per i suoi bianchi aromatici protetti dai monti Vosgi - dove brilla la maison Arthur Metz con i suoi raffinati Crémant - le proprietà del gruppo giungono fino alla Provenza, regione che si affaccia sul Mediterraneo e che è famosa per i suoi rosati, come quello firmato Chateâu de la Galinière. Sempre a sud le proprietà si estendono alla Languedoc-Roussillon con i Crémant de Limoux della Maison Salasar, apprezzata per la sua Blanquette dal perlage elegante che ha conquistato i consumatori italiani; e si sa che siamo esigenti nella scelta delle bollicine. La famiglia possiede Domaines anche in Borgogna, tra cui emerge nel mercato italiano Chartron et Trébuchet, a incarnare l’eleganza dei grandi chardonnay del Triangolo d’Oro della Côte de Beaune. Tra le firme di Bordeaux, ad appassionare i wine lover italiani vi è Clos Beauregard, diamante “rosso” del terroir Pomerol.

Les Grands Chais de France in Italia nuova vendemmia in crescendo

I vini di Grands Chais de France sono sempre più amati dagli italiani

Non manca nulla, insomma, per un confronto appassionato tra cugini al di là e al di qua delle Alpi, che vogliano mettere a fattor comune esperienze e visioni in modo da consolidare in campo enologico un approccio qualitativo che fa scuola nel mondo.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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