«Produciamo vini con il rispetto che dobbiamo alla nostra storia, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro». È questa la mission di Storiche Cantine Bosco, una delle realtà più antiche d’Abruzzo. Siamo a Nocciano, in provincia di Pescara. La cantina è avvolta tra il massiccio della Maiella, nominato Geoparco mondiale dell’Unesco nel 2021, e il Gran Sasso. I vigneti biologici, circondati dalle splendide colline dell’entroterra pescarese e dal microclima che risente della brezza marina, crescono in un terroir dalle caratteristiche uniche.
I vini di Cantine Bosco Nestore
Produzione di vini dal 1897
La famiglia Bosco si dedica alla produzione vitivinicola sin dal 1897 per mano del fondatore Giovanni Bosco. Oggi alla guida dell’azienda, ci sono i fratelli Nestore e Stefania affiancati dai loro giovani figli che rappresentano la quinta generazione e che con orgoglio cominciano a muovere i primi passi nell’attività di famiglia. La tenuta è di 60 ettari, per una produzione annuale di circa 700mila bottiglie. I terreni si trovano a Nocciano e Civitaquana, entrambi in provincia di Pescara.
I vitigni autoctoni
L’unico vitigno a bacca rossa coltivato è l’autoctono Montepulciano d’Abruzzo dal quale si ottiene anche il Cerasuolo, un rosato molto identificativo per questa terra. Per i vitigni a bacca bianca ci sono gli autoctoni: Trebbiano, Pecorino e Passerina ai quali si aggiungono in piccola parte la Malvasia, il Moscato e lo Chardonnay. Oggi il mercato è destinato per il 60% all’estero e per il 40% al mercato italiano.
Equilibrio tra tradizioni e tecnologia
«Il vino viene prodotto – racconta Nestore Bosco, enologo e amministratore dell’azienda- rispettando le tradizioni tramandate dai nostri avi ma senza escludere la componente tecnologica e innovativa 4.0 e il valore della sostenibilità. A conferma di ciò quest’anno abbiamo fatto investimenti importanti allargando la parte produttiva e acquistando nuovi fermentatori in acciaio controllati da remoto».
Stefania e Nestore Bosco. Foto: Andrea Straccini
La cantina, un gioiello di architettura
Elemento simbolo di questa cantina è sicuramente il tunnel sotterraneo con le nicchie per le bottiglie perfettamente allineate, un gioiello di architettura sotterranea dove riposano e maturano i vini dell’azienda, costruito e fortemente voluto negli anni ’80 da Giovanni, papà di Nestore e Stefania. «Tra le punte di diamante della nostra azienda - continua Nestore - c’è sicuramente il Montepulciano d’Abruzzo, vitigno simbolo di questa regione, un vino strutturato e potente che si presta a lunghi invecchiamenti. Altro orgoglio di famiglia perché siamo stati i primi ad esportarlo negli Stati Uniti, nel 1968, anno in cui nacque la Doc».
Percorso museale etno-antropologico
Nel lungo tunnel, dopo affinano i vini, è stato allestito per i visitatori, un percorso museale etno-antropologico con reperti risalenti alla fine del ‘800; una vera immersione nella vita rurale ed artigianale abruzzese ideato e curato da Nestore, appassionato di oggetti antichi. Ultima novità riguardante il museo è che il Ministero della Cultura attraverso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Chieti e Pescara, lo ha inserito nel percorso di visite guidate nei musei antropologici della regione.
Grande attenzione all’enoturismo
Stefania, volto dell’azienda, donna del vino impegnata anche in diversi ruoli istituzionali tiene molto all’anima enoturistica della cantina. «Fare enoturismo e accogliere gli ospiti in cantina - ci dice Stefania, presidente della cantina - significa donare un pezzettino di noi, tradizioni, usi e costumi, esperienze, racconti di vita. Ospitiamo turisti e appassionati di vino da tutto il mondo, ci piace chiacchierare con loro, fargli conoscere più da vicino l’attività di famiglia e i nostri vini e raccontare il territorio dal quale provengono».
Le degustazioni che si svolgono durante tutto l’anno, sono accompagnate da un percorso che prevede la visita della Cantina con il tunnel di affinamento e la parte della produzione e infine il museo etno-antropologico. Accanto all’assaggio dei vini, l’azienda propone una pregiata selezione di prodotti tipici, naturalmente made in Abruzzo, come ad esempio salumi e pecorino di aziende locali, ai quali si aggiunge il classico pane e olio, quest’ultimo prodotto dalla cantina nelle varietà locali di Diritta e Leccino. «Se le visite capitano – aggiunge Stefania- durante il periodo della vendemmia, ci piace far assaggiare ai nostri ospiti anche le uve, è un modo per far conoscere meglio i vitigni per poi provare insieme a ritrovarli negli assaggi del vino».
Il tunnel della Cantina Bosco Nestore
Nel 2021 la nuova linea di vini
Nel 2021 l’azienda abruzzese entra a far parte del Gruppo Prosit Spa, la holding di aziende vitivinicole partecipata da Made in Italy Fund, fondo di Private Equity promosso da Quadrivio e da Pambianco.
Negli anni la realtà vitivinicola abruzzese ha ampliato notevolmente l'offerta dei suoi prodotti e infatti nel 2021 crea una nuova linea di vini chiamata 1897, come la data di fondazione della cantina, composta da un Rosé, un Pecorino, una Passerina e un Montepulciano. Enologo dell’azienda affiancato da Nestore è Riccardo Brighigna, insieme hanno l’obiettivo di produrre vini che rappresentino fortemente l’Abruzzo in un bicchiere, nei profumi, nei colori e nel gusto.
«Sono stata la prima donna della famiglia – conclude Stefania – ad entrare in azienda con un enorme responsabilità alle spalle data dalla storia della nostra cantina. Credo molto nell’energia femminile ed oggi sono soddisfatta della nostra crescita, dell’ingresso in Prosit e di come mia figlia e miei nipoti stiano partecipando alla vita aziendale. Per noi, la sfida più grande da affrontare è preservare e salvaguardare questi magnifici luoghi per lasciarli il più intatti possibili alle generazioni che verranno». Stefania è stata eletta vice delegata dell’associazione Le Donne del Vino Abruzzo.
Cantine Bosco Nestore
Contrada Casali 147 - 65010 Nocciano (Pe)
Tel 085 847345