Firriato, fondata da Salvatore Di Gaetano nel 1984, costituisce una delle più note ed apprezzate cantine siciliane, a dimostrazione basta osservare la folla di appassionati che affolla il banco di assaggio nel loro stand al Vinitaly, oltre ai lusinghieri giudizi delle più importanti guide. Una fama meritata per la bontà dei loro vini e per l’attenzione che dedicano alla sicilianità della produzione e alla sostenibilità ambientale.
L'Etna
Firriato, tradizione e ospitalità nelle tenute siciliane
Di Gaetano l’acquista in un’epoca dove la Sicilia era più che altro vino sfuso e da taglio ma punta da subito e con decisione ad ottenere un prodotto di alta qualità e nel tempo cerca di abbracciare territori siculi vocati al vino. Così alle cinque tenute nel Trapanese: Dagala Borromeo, Baglio Sorìa, Borgo Guarini , Pianoro Cuddia e Tenuta Giudeo affianca Cavanera sul versante nord e nord-est dell’Etna e Calamoni a Favignana, per un totale di 470 ettari.
Una società familiare in cui il capofamiglia Salvatore Di Gaetano è il presidente, la moglie Vinzia l’amministratore delegato, la figlia Irene la manager dell’ospitalità, il genero Federico Lombardo di Monte Iato il coo, cioè il direttore operativo, capo enologo è Giovanni Manzo.
La famiglia Di Gaetano
Firriato, sostenibilità ambientale al centro della produzione
Oltre a fare ottimi vini la mission è dedicata alla sostenibilità ambientale globale. Quindi certificazione biologica, la prima cantina a impatto zero con la certificazione Carbon Neutral avendo annullato totalmente la sua impronta di gas serra, le bio architetture dei fabbricati, tutte le principali certificazioni ecologiche, l’adesione alla Fondazione SOStain che supera il biologico, imponendo dei protocolli per una filosofia ambientale totale per tutta l’azienda.
Importanza centrale Firriato dedica all’ospitalità con due wine resort, in mezzo ai vigneti, di grande classe e successo: Baglio Soria a Trapani e Cavanera a Castiglione sull’Etna, in cui camere, servizi, ristoranti sono di eccellenza.
Le viti centenarie
Il successo dei vini Etna Doc di Firriato
Grande attenzione ai vitigni autoctoni rossi e bianchi anche se non mancano gli internazionali con 41 etichette, 4 milioni di bottiglie e 2 cantine, una a Paceco l’altra a Cavanera anche perché la Doc Etna obbliga a vinificare sul vulcano dove Firriato è stato uno dei primi grandi marchi siciliani a sbarcare agli inizi degli anni '90 per occuparsi di viticoltura di alta montagna in un territorio che allora non era stato ancora scoperto.
Importanza centrale Firriato dedica all’ospitalità con due wine resort, in mezzo ai vigneti, di grande classe e successo: Baglio Soria a Trapani e Cavanera a Castiglione sull’Etna, in cui camere, servizi, ristoranti sono di eccellenze. Negli 84 ha etnei in 12 contrade, grande investimento è stato dedicato agli spumanti metodo classico Gaudensius di cui oggi sono in affinamento 500mila bottiglie in 5 etichette, diventandone il più grande produttore siciliano. Oltre agli spumanti 6 etichette di Etna Doc tra cui la riserva Signum Aetnae.
Cavanera Rovo delle Coturnie 2018
Degustiamo Cavanera Rovo delle Coturnie 2018 e Le Sabbie dell’Etna 2020, entrambi Etna Doc rosso. Il primo è un cru di contrada Marchesa nel versante nord a quote tra i 650 e i 750 m, alberelli di Nerello Mascalese e poco Cappuccio con rese di 55 q/ha, vendemmia ad ottobre inoltrato, vinificazione in rosso classica, 9 mesi in botti e almeno 20 in bottiglia.
Cavanera Rovo delle Coturnie 2018
Nel calice colore rubino tenue; al naso arriva balsamico, speziato, con note alcoliche di frutti rossi sotto spirito e in confettura, intenso, franco, avvolgente; al palato ripete l’olfatto, un corpo deciso, alcolico, un Etna di struttura, intenso, lunghissimo, entusiasmante, armonicamente tannico e di giusta mineralità; 14,5 il grado alcolico Si abbina con le carni ma preferitelo sorseggiare in salotto per non perdere alcuna sfumatura. Sono 18.000 bottiglie che online nel sito aziendale www.winesellplatform.it comprate a 26 euro.
Sabbie dell’Etna
Le Sabbie dell’Etna è ricavato da diverse contrade tra i 550 e i 700 metri, alberelli di Nerello Mascalese e poco Cappuccio, vinificazione tradizionale, affinamento in acciaio e almeno 6 mesi in bottiglia. Nel bicchiere colore rubino scarico, tipico della denominazione; all’olfatto note di frutta rossa anche in confettura, liquirizia, pepe nero, equilibrato, intenso, pulito; al palato una beva snella, minerale, con buona acidità e tannini morbidi, 14 gradi alcolici. Vino da pasto o da aperitivo, riesce anche ad accompagnare un pesce fritto. Sono 90.000 bottiglie che comprate a 14 euro.
Sabbie dell'Etna
Due rossi dell’Etna completamente diversi, il secondo è più un Etna moderno, beverino, classico, il Cavanera è un rosso strutturato, più complesso, più intrigante, che si può definire un rosso da meditazione. Entrambi, oltre all’eccellente bevibilità e piacevolezza, hanno il merito di un ottimo rapporto qualità/prezzo. Due vini assolutamente da acquistare.
Descriviamo Cavanera Rovo delle Coturnie Etna Doc rosso 2018, un cru in contrada Marchesa nel versante nord a quote tra i 650 e i 750 m, alberelli di Nerello Mascalese e poco Cappuccio con rese di 55 q/ha, vendemmia ad ottobre inoltrato, vinificazione in rosso classica, 9 mesi in botti e almeno 20 in bottiglia. Nel calice colore rubino tenue; al naso balsamico, speziato, con note alcoliche di frutti rossi sotto spirito e in confettura, intenso, franco, avvolgente; al palato ripete l’olfatto, un corpo deciso, alcolico, un Etna di struttura, intenso, lunghissimo, armonicamente tannico e di giusta mineralità. Si abbina bene con le carni ma ottimo da sorseggiare in salotto.
Firriato
Via Trapani 4 - Paceco (Tp)
Tel 0923 882755