Cinquantatré anni di Doc, una produzione valutabile in un milione di litri, una nitida vision per uno sviluppo armonico, equilibrato, sostenibile. Stiamo parlando del Bianchello del Metauro Doc, il vino bianco marchigiano simbolo di questo lembo settentrionale delle Marche.
I nove produttori della Doc Bianchello del Metauro
Storia di un vino
Il Bianchello del Metauro deve il suo nome al biancame, vitigno con cui è fatto, e dal territorio in cui nasce, quello del fiume Metauro, il cui corso ha inizio nell’Appennino marchigiano alla confluenza del Meta, che proviene dal valico appenninico di Bocca Trabaria con l’Auro, che ha le sue sorgenti in terra toscana. Ed a proposito di questo fiume storico, Tacito racconta che le sorti della Battaglia del Metauro (anno 207 a. C.) tra Roma a Cartagine, furono determinate anche dal Bianchello. I cartaginesi di Asdrubale ne bevvero copiosamente la sera precedente la battaglia! La vittoria arrise all’esercito romano, evidentemente ben disciplinato e ben attento a mantenersi sobrio!
Alla scoperta dei Vignaioli d’autore
Sprone ad un incremento della visibilità di questo vino, ancora pressoché sconosciuto oltre i confini regionali, e stimolo per un suo posizionamento distintivo che, anche nell’approccio con il mercato estero, lo situi tra i grandissimi vini bianchi del prezioso Vitigno Italia, è l’esistenza di Vignaioli d’Autore. Questo progetto riunisce nove produttori della Doc Bianchello del Metauro. Questi i nove produttori: Bruscia; Cesare Mariotti; Cignano; Claudio Morelli; Di Sante; Fattoria Villa; Fiorini; Il Conventino di Monteciccardo; Terracruda.
Perfetto con il brodetto
Ferma restando la sua versatilità, gli abbinamenti a maggior vocazione del Bianchello del Metauro Doc sono con il brodetto di pesce e con la casciotta d’Urbino Dop.