Ormai è assodato: in Sicilia gli unici vini meritevoli del massimo riconoscimento secondo la Guida dei vini 2023 del Gambero Rosso sono quelli dell’Etna. Infatti, su 24 vini premiati con i 3 Bicchieri ben 14 sono vini del vulcano di cui 4 bianchi. Il bello è che sull’Etna gli ettari di vigne sono circa mille contro i 96mila in tutta l’Isola. Ma è stupefacente che quest’anno non è stato premiato nessun Nero d’Avola cioè il vitigno che più di altri si è identificato col vino siciliano, quello che da oltre 30 anni ha rappresentato il riscatto dell’isola nei vini di grande qualità.
Il Nero d’Avola snobbato
I redattori della guida da parecchi anni snobbano il Nero d’Avola, come se non ce ne fossero degni dell’eccellenza, ma almeno uno o un paio negli altri anni li mettevano, leggete qui. Quest’anno nemmeno uno!
Trascurati anche gli altri vini isolani
Ma il Gambero non snobba soltanto il Nero d’Avola, trascura completamente o quasi altri vitigni che caratterizzano la Sicilia e che sono apprezzatissimi. Non c’è alcun Perricone, vino che ormai è sempre più lodato, non c’è un’Inzolia se non in un blend, non un Frappato e tanto meno un Cerasuolo di Vittoria unico Docg isolano, non un Cabernet Sauvignon, il vitigno sovrano in tutto il mondo che anche in Sicilia è ottimamente rappresentato, in compenso c’è un solo Catarratto.
Le cause di queste discriminazioni? Chiedetelo ai curatori della guida. E se vi dicono che solo l’Etna e pochissimo altro merita i 3 Bicchieri, non ci credete.