«Se son rose... fioriranno. Se son spine... pungeranno» recita un vecchio proverbio popolare. Nel nostro caso le rose son già fiorite visto che sul lago d'Iseo è iniziato il conto alla rovescia del Concorso enologico nazionale riservato ai vini rosati, settore che sta registrando in Italia e nel mondo un vero e proprio boom come confermano i numeri resi noti al recente Vinitaly. Un dato per tutti: i 71,5 milioni di bottiglie del neonato Prosecco rosè commercializzate dopo pochi mesi di uscita sul mercato nazionale e internazionale.
Punto di riferimento mondiale del fenomeno "rosé" è la Provenza universalmente considerata la culla dei grandi «rosati», regione che trent'anni fa ha ridato dignità ad un vino, ad una denominazione, ad uno stile che ha rivoluzionato il mondo dell'enologia. All'interno della Provenza poi è da citare, sulla Costa Azzurra, una località che i wine lover conoscono bene: Bandol.
Bandol, culla dei rosati dal colore delicato e brillante
Luogo magico e privilegiato, Bandol, per il clima (tremila ore di sole nel corso dell'anno), per la piovosità moderata, per quel venticello che profuma di lavanda e rinfresca le notti senza gli eccessi di altre località della Provenza sferzate dal Mistral, infine per la conformazione geografica: un anfiteatro naturale con le colline della Sainte-Baume che fungono da ostacolo alle perturbazioni, alle gelate primaverili e alle grandinate estive.
Bene, proprio questa località è conosciuta nel mondo enoico per aver codificato la tecnica di vinificazione (in rosa, il che significa pochissime ore di contatto con le bucce) che consente di ottenere, tra le mille sfumature che caratterizzano i vini rosati, un vino dal colore rosa antico, tenue, brillante, delicato: il famoso «Colore Bandol».
E proprio questa caratteristica, abbinata ad un inebriante bouquet, ha consentito ai rosati provenzali di registrare una crescita spettacolare con pochi eguali nella storia moderna del vino. Basti dire che, al di là dei consumi interni legati alle presenze turistiche della Cote d'Azur, la sola esportazione dei rosati provenzali è crescita negli ultimi dieci anni del 600%.
Rosa, rosati, rosé: 300 etichette in sfida
Ma torniamo al concorso di casa nostra, dal nome emblematico "Rosa, rosati, rosé". Si terrà da domenica 22 a martedì 24 maggio nelle sale del Ristorante "Al Guelfo" Vineria Negher di Riva di Solto (Bergamo) sulle sponde del lago d'Iseo.
Trenta giudici assaggiatori professionisti provenienti da tutta Italia esamineranno più di 300 etichette di vini rosati suddivisi in cinque categorie: Vini Rosati Tranquilli; Vini Frizzanti Rosé; Vini Spumanti Rosé Metodo Martinotti Charmat; Vini Spumanti Rosé Metodo Classico; Vini Rosati Dolci. Una rassegna tematica che si sta consolidando sempre di più nella partecipazione delle aziende e nell’interesse degli addetti ai lavori.
L'ideatore del concorso, il giornalista sommelier lombardo Renato Rovetta, assaggiatore ufficiale della Comunità europea, ha avuto l’intuizione di portare sulle sponde del Lago d’Iseo una manifestazione di respiro nazionale che sicuramente ridarà nuovo slancio al settore dopo il periodo di forzato stop per colpa della pandemia.
Il momento dei rosati
I vini rosa, pur vivendo un momento di travolgente espansione, hanno ancora molte carte da giocare e molti pregiudizi da sfatare: ad esempio che siano vinificati mescolando vini bianchi e rossi, che siano adatti solo al periodo estivo, che siano vini frivoli o - il peggiore di tutti - che siano adatti solo al gentil sesso. Tutte corbellerie come dimostrano le versioni rosé delle etichette prodotte da alcuni grandi aziende italiane e straniere, comprese le più famose maison dello Champagne.
Anche da questa edizione del Concorso nascerà - ha preannunciato Renato Rovetta - la quinta edizione della Guida "Rosa Rosati Rosé".
L’obiettivo è ambizioso, far conoscere ad un pubblico sempre più vasto le qualità dei Vini Rosati, che siano fermi o spumanti, Charmat o Metodo Classico.
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