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Sicilia enologica

Baglio del Cristo di Campobello punta sul Metodo Classico

L'azienda vinicola di Licata (Ag) guidata dalla famiglia Bonetta è pronta per lanciare sul mercato un Extra Brut da uve Grillo e un Rosato Extra Brut da Nero d’Avola. Entrambi vendemmia 2017 con sboccatura a maggio 2021

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
13 settembre 2021 | 15:26

Baglio del Cristo di Campobello punta sul Metodo Classico

L'azienda vinicola di Licata (Ag) guidata dalla famiglia Bonetta è pronta per lanciare sul mercato un Extra Brut da uve Grillo e un Rosato Extra Brut da Nero d’Avola. Entrambi vendemmia 2017 con sboccatura a maggio 2021

di Gabriele Ancona
vicedirettore
13 settembre 2021 | 15:26
 

Baglio del Cristo di Campobello, azienda vinicola di Licata (Ag) guidata dalla famiglia Bonetta, anno dopo anno si conferma su mercati una realtà di primo piano nell’universo enologico di alto profilo. Oggi ha messo a punto un progetto che ha radici lontane ed è stato fatto sedimentare nel tempo. Un percorso che è giunto a maturazione e si è concretizzato in due Metodo Classico, un Extra Brut da uve Grillo e un Rosato Extra Brut da Nero d’Avola. Entrambi vendemmia 2017, con sboccatura a maggio 2021, saranno messi in commercio nei prossimi mesi.

I nuovi Metodo Classico pronti, ma ancora ea etichettare Baglio del Cristo di Campobello punta sul Metodo Classico

I nuovi Metodo Classico pronti, ma ancora da etichettare

 

Vitigni autoctoni

«Tutto prende vita da un lungo percorso di ricerca iniziato nel lontano 2012, quando per la prima volta è nata l’intenzione di realizzare un Metodo Classico – si spiega dalla cantina siciliana - I nostri Metodo Classico nascono dalla consapevolezza di due grandi vitigni autoctoni, il Grillo e il Nero d’Avola, con i quali produciamo già il Lalùci, Grillo Doc Sicilia, e il C’D’C’ Cristo di Campobello Rosato, Nero d’Avola Doc Sicilia. Grazie a questi due vini abbiamo avuto modo, con gli anni e l’esperienza, di testare le qualità e le potenzialità di queste due grandi uve e da qui la voglia di realizzare il Metodo Classico di Grillo e Nero d’Avola, sia di 36 mesi che di 50 mesi. Inoltre, il suolo gessoso e il microclima che rendono unica la nostra zona ci danno la consapevolezza di possedere tutte le caratteristiche necessarie per la realizzazione di un Metodo Classico che possa essere espressione del nostro territorio».

Uve Grillo appena raccolte Baglio del Cristo di Campobello punta sul Metodo Classico

Uve Grillo appena raccolte

 

 

Gioca e Parti

 

Produzione premium di nicchia

Dopo la selezione in vigna su terreni tra i 250 e i 270 metri sul livello del mare e la raccolta manuale in piccole cassette, le uve, portate a temperatura di 8-10 °C, vengono pressate in maniera soffice e la frazione migliore di mosto viene separata e fatta decantare per sedimentazione a freddo. A fine fermentazione segue un periodo di affinamento sulle fecce fini per sei mesi circa a temperatura controllata in acciaio. In seguito il tiraggio e la rifermentazione in bottiglia con l’affinamento sui lieviti, una parte per 36 mesi, un’altra per 50. Si procede quindi al remuage manuale. Dopo la sboccatura almeno tre mesi in bottiglia prima della commercializzazione. Una produzione premium di nicchia. Extra Brut: 3781 bottiglie per la sboccatura 2021 (36 mesi) e 756 per quella 2022 (50 mesi sui lieviti). Numeri ancor più leggeri per il Rosato Extra Brut: 2773 bottiglie (sboccatura 2021) e 708 (sboccatura 2022).

Remuage nella cantina di Baglio del Cristo di Campobello Baglio del Cristo di Campobello punta sul Metodo Classico

Remuage nella cantina di Baglio del Cristo di Campobello

 

Per quanto riguarda la vendemmia 2021, è iniziata i primi di agosto con il Grillo e il Nero d’Avola per le basi spumante dei Metodo Classico ed è proseguita a pieno ritmo con la raccolta e lavorazione degli altri vitigni a bacca bianca.

Vendemmia manuale. Il 2021 un'ottima annata Baglio del Cristo di Campobello punta sul Metodo Classico

Raccolta manuale. Il 2021 un'ottima annata

 

Vendemmia di soddsfazione

«Le uve - si commenta - sono splendide e anche le vigne godono di ottima salute nonostante il caldo che si è registrato negli ultimi mesi. La particolarità unica della nostra terra è il gesso che si comporta come una spugna: ha la capacità di trattenere l’acqua d’inverno e le piante la assorbono quando ne hanno bisogno. Il gesso, insieme alla brezza marina e alle escursioni termiche tra il giorno e la notte, costituiscono una risorsa preziosa per le nostre uve. Però, visti i picchi di caldo che abbiamo avuto rispetto al passato, quest’anno abbiamo dovuto ricorrere a una irrigazione di soccorso. In genere, la vendemmia inizia alle prime luci dell’alba, così che le uve possano avere una temperatura più bassa. Grazie alle peculiarità pedo-climatiche del nostro territorio stiamo riscontrando un’ottima vendemmia, qualità eccellente».


Per informazioni: www.cristodicampobello.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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