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Giri di vite. Lo “Zero” che guarda all’Infinito: il vino di Pojer e Sandri

Mario Pojer e Fiorentino Sandri, come segno di rinascita, hanno creato una box che raccoglie lo stato dell’arte della loro innovativa linea di prodotti marcati “Zero Infinito”

 
05 aprile 2021 | 07:30

Giri di vite. Lo “Zero” che guarda all’Infinito: il vino di Pojer e Sandri

Mario Pojer e Fiorentino Sandri, come segno di rinascita, hanno creato una box che raccoglie lo stato dell’arte della loro innovativa linea di prodotti marcati “Zero Infinito”

05 aprile 2021 | 07:30
 

Una storia che parte da lontano ma con un significato simbolico e un altro molto concreto di rispetto per la natura, che si intersecano, esattamente come il simbolo grafico che dà il nome al progetto. Stiamo parlando di “Zero Infinito” di Pojer & Sandri che dal 21 marzo, altro simbolo di rinascita, danno un nuovo impulso con l’arrivo delle nuove annate, di una novità e di un box che raccoglie lo stato dell’arte della loro innovativa linea di prodotti marcati “Zero Infinito”.

«Guardate lo zero e non vedrete niente, guardate attraverso lo zero e vedrete il mondo» affermava Robert Kaplan, professore emerito della Harvard Business School. E dentro i due zeri affiancati e allungati che compongono l’infinito Mario Pojer e Fiorentino Sandri ci hanno visto il mondo.

Da sinistra Mario Pojer e Fiorentino Sandri £$Giri di vite$£Lo “Zero” che guarda all’Infinito

Da sinistra Mario Pojer e Fiorentino Sandri

Un sogno nato mezzo secolo fa

Su alcuni terreni abbandonati negli anni ’50 e '60 a Grumes (Tn) in alta Val di Cembra, a 900 m slm, i due alchimisti del vino hanno ideato ormai quasi mezzo secolo fa il loro progetto.

Nell’area, ventilata al mattino dalle brezze fresche provenienti dalla Val di Fiemme e dalla Val di Fassa e nel pomeriggio dall’Ora del Garda, sono state piantate barbatelle di vitigni resistenti (i cosiddetti Piwi), create a Freiburg (Germania) incrociando la Vitis silvestri (Labrusca-Amurensis) con la Vitis vinifera (Europea).

Incroci che hanno dato luogo a una notevole resistenza alle malattie fungine come peronospora e oidio, permettendo di non utilizzare componenti chimiche per scongiurarle.

Vino leggermente aromatico

Il risultato è un vino ancestrale, rifermentato in bottiglia, prodotto ad impatto ambientale zero e “vergine” di chimica e trattamenti, dalla vigna al calice. Un prodotto fragrante, leggermente aromatico e di grande bevibilità.

Lieve anidride carbonica naturale (anche la solforosa aggiunta è pari a zero) si presenta col fondo che può essere decantato se si preferisce limpido o agitato per rimettere in circolo i lieviti e gustarne la versione “rustica”, vecchia maniera.

Tre vini in commercio in numeri limitati

Tre i vini finora messi in produzione, commercializzati in numeri sempre molto limitati.

La versione in bianco (col fondo) £$Giri di vite$£Lo “Zero” che guarda all’Infinito
La versione in bianco (col fondo)

Il bianco col fondo

Il primo ad affacciarsi nella vasta gamma della cantina di Faedo è stata la versione in bianco (col fondo), ottenuto da uve Solaris a Maso Rella, su terreni poggiati su roccia di origine vulcanica di porfido disgregato.

Nel bicchiere si presenta dal colore giallo paglierino. Profumo floreale di sambuco e fruttato di mela Golden, pera, pesca e note tropicali. In bocca è croccante e fresco, perfetto da aperitivo o abbinato ad un plateau di salumi trentini.

Il Cremisi rosato frizzante £$Giri di vite$£Lo “Zero” che guarda all’Infinito
Il Cremisi rosato frizzante

Il Cremisi rosato frizzante

Il secondo, è il “Cremisi”, rosato frizzante (sempre col fondo) dal rosa luminoso con profumi di rosa, lampone, fragola e melograno.

In bocca è gustoso e sapido. Ideale da aperitivo si sposa bene ad un risotto porri e speck ma anche con il più impegnativo bollito misto.

La Grappa, il Perpetuo e l’Aceto £$Giri di vite$£Lo “Zero” che guarda all’Infinito
La Grappa, il Perpetuo e l’Aceto

Il Perpetuo da uve stramature

Il “Perpetuo”, ultimo arrivato, fa storia a sé perché è un vino prodotto da uve stramature, con la tecnica siciliana del perpetuo. Assemblaggio di più annate, matura in piccoli fusti di rovere precedentemente utilizzati per affinare il premium “Brandy 30 anni”.

Tecnica di macerazione georgiana di bucce e vinaccioli per estrarre i tannini e garantire a antiossidanti e lunga vita a chi già di nome fa “perpetuo”.

Il suo bel color ambrato caldo al naso fa percepire profumi di datteri, frutta secca, uva passa, banana e leggero agrumato. In bocca è sapido, secco e lunghissimo.

Si abbina, oltre che come momento di meditazione, a bottarga, ostriche, salmone affumicato come ai formaggi stagionati, dai blu di capra al parmigiano reggiano 64 mesi.

Grappa distillata a bagnomaria

Chiudono il quintetto “eco-friendly”, la grappa, distillata a bagnomaria, ottenuta dalle vinacce di Solaris, dal bel colore bianco trasparente e i profumi fruttati intesi come note tropicali di banana, ananas e mango e un approccio gustativo morbido e rotondo che quasi non fa notare i suoi 48 gradi alcolici.

L’aceto di vino da vitigni resistenti

E infine, sempre con il logo creato dall’artista trentino Rolando Trenti da un’idea di Francesco Arrigoni, l’aceto di vino da vitigni resistenti, dal profumo e dal gusto intenso e delicato al tempo stesso.

L’ennesima sfumatura di colore dell’infinita tavolozza creativa, in botte come in alambicco, della premiata coppia formata da Mario Pojer e Fiorentino Sandri.

Per informazioni: www.pojeresandri.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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