La Strada del Vino e dei Sapori dei Colli Tortonesi - Terre Derthona chiede, senza giri di parole, un piano di rilancio del Made in Italy e propone delle sinergie con gli attori del settore della ristorazione. Il motivo? Far fronte a una situazione difficile causata, non solo con ripercussioni in termini economici, dalla pandemia Covid 19. Inoltre propone alle istituzioni una soluzione immediata per far fronte alle perdite economiche di questi mesi: rimborsare alle aziende costrette a chiusure il 50% del fatturato perso nel 2020 rispetto al 2019, mediante autocertificazione, con trasparenza dei bilanci.
Le colline coltivate a vigna nel tortonese
L'appello alle istituzioniTramite il presidente
Walter Massa, dopo aver raccolto le criticità segnalate da ristoratori e artigiani dell’Alessandrino, Terre Derthona lancia un
appello alle istituzioni. Ha così avanzato un documento in cui ha sintentizzato in 20 punti le voci di circa cento ristoratori che si sono espressi sulle difficoltà quotidiane, che hanno immaginato iniziative concrete che potrebbero dare sollievo alle proprie attività e all’economia nazionale nel rispetto della
salute dei cittadini. «Lo stato di emergenza e l’incertezza della situazione attuale - spiega il vignaiolo Massa - ci costringono a riflettere sul presente. Ma
non rinunciamo a pensare al futuro e a come ripartire, riprogrammando le attività a tutti i livelli. Il lockdown generalizzato della ristorazione di questi mesi, vero collettore di
agricoltura e
turismo, ha trascinato con sé tutte le
filiere e forse per la prima volta abbiamo la consapevolezza di quanto questi comparti siano trainanti per l’economia e l’immagine del Paese».
Walter Massa
Terre Derthona raccoglie circa 100 realtà produttive, ma ha voluto coinvolgere altre importanti realtà della
ristorazione. «Finora i ristoratori si sono adeguati senza perdere la fiducia e pagando con le loro tasche. Ma oggi è sopraggiunta la consapevolezza che questa situazione potrebbe non risolversi nel breve - si legge nel documento - Oggi più che mai, se vogliamo tornare a vivere e non a sopravvivere, dobbiamo pensare al presente e al futuro. Le
regole del lavoro vanno aggiornate rispetto alla situazione attuale, consapevoli che in questi ultimi 20 anni sono cambiati i mezzi che abbiamo a disposizione. Chiediamo di far ripartire le
imprese, riaprendo le attività in sicurezza sanitaria con una prospettiva continuativa di lavoro».
La
Strada del Vino chiede di avviare un percorso con le istituzioni finalizzato a una programmazione, fatta di incontri, ascolto e azioni concrete. Ma accanto alle voci dei ristoratori, propone una formula semplice, immediata ed efficace: rimborsare alle aziende costrette a chiusure il 50% del fatturato perso nel 2020 rispetto al 2019, mediante autocertificazione, con trasparenza dei bilanci. Il fattore tempo è sempre stato uno strumento prezioso. In questo caso uno
strumento da comprimere il più possibile per restituire fiducia a un Paese la cui economia primaria è impostata sull turismo. «Ristorazione e comparto ricettivo, filiere corte e mercati locali sono determinanti per dare queste risposte, ma dobbiamo aiutare le aziende a riorganizzarsi e a programmarsi, alimentare quel senso di
fiducia così duramente messo alla prova. - spiega senza giri di parole Walter Massa - Cominciamo a pensare positivo e a mettere a frutto gli aspetti che più caratterizzano noi italiani: capacità, ingegno, senso di responsabilità e passione. La lotta è al virus e non alla vita e al lavoro. Con scelte ancora una volta coraggiose potremo esaltare il volto migliore del nostro il Paese».