«Da sempre mi batto affinché la mia piccola vallata, la Valle di Mezzane, abbia la possibilità di essere riconosciuta come sottozona, così come lo è la Valpantena, senza mai avere la presunzione che sia migliore di altre, ma semplicemente Val Mezzane!». Questo il minino comun denominatore dell’incontro con Marinella Camerani, che guida con la famiglia l’omonima azienda agricola nella Valpolicella Orientale, nel Veronese.

Federica e Marinella Camerani con Leonardo Garbuio
Creare valore, immagine, reputazione
Con lei, la figlia Federica e l’enologo Leonardo Garbuio si è parlato di vino e lo si è degustato ai tavoli del ristorante L’Alchimia di Milano il 16 novembre. I lavori sono stati introdotti dalla giornalista Clementina Palese, che ha sottolineato: «Dal Valpolicella Superiore potrebbe partire il riassetto dei vini Valpolicella con l’obiettivo di dare equilibrio distributivo, creare valore, immagine e reputazione per tutte le denominazioni dei vini Valpolicella. Il Valpolicella Superiore è il vino che più esprime il territorio, in particolare senza la mediazione dell’appassimento, e amplificare questa espressione è la condizione necessaria per il suo riposizionamento verso l’alto nel canale Horeca».

Le bottiglie presentate a L'Alchimia di Milano
Attualmente il Superiore è rappresentato da circa 1 milione di bottiglie su poco meno di 17 milioni e 500 mila (il 6% della produzione di Valpolicella) e quindi ben si presta per un’azione di sviluppo e valorizzazione, in particolare a opera delle piccole aziende che più ci credono e lo producono.

L'intensità di Mithas Valpolicella Doc Superiore
I suoli, la carta di identità
E Marinella Camerani ci crede eccome. «La nostra carta d’identità sono i suoli – ha ricordato – Partiamo da quello che ci dà la terra per fare il vino. Il Valpolicella Superiore sa interpretare benissimo il territorio; per questo è necessario identificare per vallate i cru che possano far esprimere al massimo questo vino per distinguerlo». Un progetto nato nel 2000 con la prima annata del Valpolicella Doc Ca’ Fiui, quando venne legato un “semplice Valpolicella” a uno specifico vigneto. La prima svolta nel dare dignità a un vino che è sempre stato sottostimato. Una sfida fattibile, che l’agricola Camerani ha intrapreso con serietà anche andando a realizzare “Around Soil – Suoli e dintorni”, una pubblicazione che definisce nei dettagli la zonazione aziendale individuando le proprietà, gli ettari vitati, la tipologia dei suoli da cui nascono i vini. La produzione aziendale si attesta sulle 120-130 mila bottiglie da 20 ettari vitati; il 65% è destinato all’export. «Ma non vogliamo crescere – ha annotato Marinella Camerani – per non perdere il controllo personale sul lavoro». Idee chiare e consapevolezza.

La ventesima annata di Corte Sant'Alda Ca' Fiui Valpolicella Doc
Abbinamenti a tavola
A Milano i piatti di Giuseppe Postorino sono stati abbinati a tre cru della casa vinicola veronese. Con uovo morbido, carciofi e spuma di Parmigiano Reggiano, un secco e vellutato Corte Sant’Alda Ca’ Fiui Valpolicella Doc (Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 15%, altre 5%). Podere Castagnè Poderecastagne Valpolicella Doc Superiore (Corvina 20%, Corvinone 50%, Rondinella 30%), elegante, lungo, minerale, ha accompagnato Riso mantecato alla Milanese, tartare di fassona, polvere di nocciola. Intenso, di buona struttura, lungo, Corte Sant’Alda Mithas Valpolicella Doc Superiore (Corvina 40%, Corvinone 40%, Rondinella 20%) è stato scelto per i Cubi di vitellone alla Milanese, puree di patate e pomodoro alla brace.
Azienda Agricola Camerani
Località Fioi- Via Capovilla 28 - 37030 Mezzane di Sotto (Vr)
Tel. 045 8880006
camerani.wine