Degustazione ad alto palato al Mandarin Oriental di Milano per festeggiare le prime venti vendemmie (1999-2009) di Oreno, Toscana Igp di Tenuta Setteponti. In sala Antonio Moretti Cuseri, alla guida della casa vinicola di Castiglion Fibocchi (Ar), con i figli Alberto e Amedeo. La degustazione è stata condotta da Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, e dal sommelier Campione del Mondo Luca Gardini: un blend di competenze stratosferiche per un racconto che ha alternato toni soft e a tutto volume. Ritmi complementari a impreziosire la sessione.

Amedeo, Antonio e Alberto Moretti Cuseri
Nato nel 1999 con 2.500 bottiglie
«Oreno - ha spiegato Antonio Moretti Cuseri - è nato nel 1999 con 2.500 bottiglie dal desiderio di fare un grande vino. Un Toscana Igt che ha mosso i primi passi sulla spinta dei Supertuscan. Abbiamo privilegiato il toponimo Oreno, il torrente che attraversa la tenuta, rispetto al nome dell’azienda».

Oreno: le bottiglie celebrative
Oreno ricorda nei suoi sentori il territorio da cui proviene. Oggi è ottenuto da un blend che coniuga la struttura del Merlot, la classe del Cabernet Sauvignon e l’eleganza del Petit Verdot.

Un vino dal respiro internazionale che vanta un elegante taglio bordolese che s’innesta sull’identità toscana. Prodotto di punta a livello internazionale per Tenuta Sette Ponti, Oreno ha raccolto una serie di riconoscimenti mondiali. Il più significativo per la storia e la qualità dell’etichetta arriva a pochi anni dalla prima vendemmia, quando Wine Spectator lo premia come il 5°, 10° e il 15° miglior vino della Wine Spectator Top 100 del mondo.
Evoluzione costante
Nel 1999 nasce con una composizione di Sangiovese al 50% e Merlot e Cabernet Sauvignon al 25. Il primo cambio di passo nel 2003 (nel 2002 non è stato prodotto) con Sangiovese e Cabernet Sauvignon in pari dosaggio: vino ricco e moderno. Una svolta radicale nel 2005, quando avanzano al 40% Merlot e Cabernet Sauvignon. Si aggiunge corpo e ci si sta adattando alla dimensione stilistica. Nel 2008 un’ulteriore evoluzione. Si rinuncia al Sangiovese e il nuovo Oreno, più completo, delicato e caratterizzato da grande bevibilità, è composto da Merlot (45%), Cabernet Sauvignon (40%) e Petit Verdot (15%). La precisione stilistica si raggiunge con la vendemmia 2011, quando il Merlot tocca il 50% e il Petit Verdot si riduce al 10%. La composizione di oggi.

Degustazione con bottiglie Mangum
Corpo, finezza, armonia
Il gusto è avvolgente, caldo e morbido, i tannini eleganti e la persistenza lunga. Corpo, finezza e armonia donano un grande potenziale a questo rosso coltivato nel terreno argilloso della Tenuta Sette Ponti a Castiglion Fibocchi, tra Firenze e Arezzo, dove il clima è temperato continentale.

Circa 700 i calici di Oreno utilizzati
La degustazione, esclusa la prima annata 1999, ha visto sfilare solo bottiglie Magnum.
Gran finale
A conclusione della giornata celebrativa, presso Seta, il ristorante due stelle Michelin del Mandarin Oriental, la cucina del socio Euro-Toques Antonio Guida ha accompagnato i vini della tenuta. Con il Piccione farcito con fegato grasso, mango e rabarbaro è stata servita l’annata 2019 di Oreno. Più che un matrimonio sontuoso un do di petto.

Antonio Guida: Piccione farcito con fegato grasso
Per informazioni: www.tenutasetteponti.it