Il Buttafuoco Storico fa tappa a Milano. A due passi dal Castello Sforzesco per festeggiare i 24 anni di successo del Club, il consorzio che raggruppa 16 produttori di questo vino diventato negli anni la bandiera dell’Oltrepò Pavese di qualità. Una serata d’eccezione che ha radunato non solo la stampa di settore ma anche winelovers e politica. È stato un compleanno vissuto con la consapevolezza che oggi questa realtà rappresenta l’eccellenza oltrepadana che guarda oltre agli scandali che nuovamente hanno toccato il mondo vitivinicolo locale.
Il banco d'assaggio
Nell’ambito della serata è stato organizzato un interessante tasting con 10 grandi annate storiche del Buttafuoco racchiuse nel ventennio che va dal 1996 al 2016. I vini presentati hanno sorpreso per la loro longevità e per la loro complessità, prodotti che negli anni hanno saputo trasmettere l’essenza del territorio e dei vitigni. Dalle vigne alle botti di legno: l’affinamento minimo in legno è di 12 mesi, per poi passarne almeno altri 6 in bottiglia. Le bottiglie del Buttafuoco Storico non entrano in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia. Ed è un vino di grande struttura, capace di invecchiare per molto tempo, donando sempre più intensità e note nuove. Come hanno dimostrato al pubblico le annate degustate.
Le etichette di Buttafuoco
Con l’occasione
Armando Colombi, direttore del Buttafuoco Storico, ha presentato al pubblico la nuova cantina membro del Club: Piccolo Bacco dei Quaroni, di Tommaso Cavalli. Il presidente del Club
Marco Maggi lo ha accolto con queste parole: «Tommaso è da sempre un amico e un collega, oggi lo festeggiamo con gioia perché è il simbolo che
l’Oltrepò funziona e ha voglia di crescere con qualità. Noi crediamo nelle vigne e crediamo in un vino che racconta un Oltrepò Pavese dalla forte identità. La nostra forza è l’unione tra noi produttori, la condivisione di valori e intenti che negli anni ci ha portato fin qui».
Marco Maggi
Tante le autorità presenti in sala a dimostrazione che quello del club è un progetto supportato anche dalle Istituzioni: Regione Lombardia, Ersaf, Camera di Commercio di Pavia.
Alessandro Fede Pellone, presidente Ersaf, ha commentato: «Noi di Eesaf e di Regione Lombardia vogliamo supportare questi progetti, il Buttafuoco Storico è un Consorzio che non solo promuove un vino, ma anche un intero territorio. Ci auguriamo che tante altre belle realtà dell’Oltrepò Pavese possano fare della qualità e dell’importanza del territorio il loro business».
È toccato al direttore Colombi entrare nel dettaglio di cosa rappresenta oggi questo vino ed il consorzio a lui legato. «Il Buttafuoco Storico - spiega il direttore - è parte della denominazione Buttafuoco Doc, riconosciuta indipendente dal Ministero nel 2010. Il Club del Buttafuoco Storico, nato nel 1996 da 11 vignaioli sagaci e coraggiosi, ha permesso di far conoscere il Buttafuoco al di fuori della provincia pavese e milanese, raggiungendo anche i mercati orientali e americani. Oggi sono in 16 a collaborare e fare squadra per raccontare un vino storico, grande icona dell'Oltrepò Pavese».
I produttori
In sala anche tanti produttori che con passione e dedizione si impegnano quotidianamente nell’affrontare un mercato complicato e difficile. Così
Giulio Fiamberti: «Il Buttafuoco Storico è un marchio privato e registrato, regolamentato da un rigido disciplinare soggetto a controlli interni su tutta la filiera: dalla vigna alla messa in bottiglia attraverso analisi tecniche e controlli a campione. Non è incoscienza, né superbia ma consapevolezza di avere tra le mani una grande possibilità: i vignaioli del Club del Buttafuoco Storico vogliono trasformare un vino della tradizione in un prodotto nuovo. Un territorio e dei vitigni capaci di competere con i grandi italiani, un gruppo di vignaioli mossi dalla caparbietà, dalla voglia di riportare in auge il nome e la storia del Buttafuoco Storico».
Il buffet
«I vitigni del Buttafuoco Storico - spiega il produttore ed enologo
Umberto Quaquarini - sono forti, possenti e intrisi di storia quanto il vino che si produce». Oggi il Club conta 16 viticoltori: giovani produttori e aziende storiche dell’Oltrepò Pavese, animati da uno spirito di unione e di rivalsa. «Proprio così - aggiunge il Direttore Colombi - nato nel 1996, il Club del Buttafuoco Storico è una libera associazione per tutelare il prodotto, vino vincente il cui prestigio è riconosciuto dalla provincia di Pavia all’estero. Nel 1996 erano in 11 a voler dare una scossa a questa realtà: oggi le 16 aziende conducono insieme un attento lavoro di ricerca, dalle caratteristiche storiche alle vigne più vocate, fanno gioco di squadra nella produzione controllata e certificata, e sono attivi con una moderna e sviluppata comunicazione e promozione del vino prodotto, dando vita ogni anno a 70mila bottiglie».