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Qui la viticoltura è eroica I vini “ripidi” della Val di Cembra

Cembra Cantina di Montagna è la più alta del Trentino, con vigneti a un altitudine che va dai 450 fino ai 900 metri. Il vigneto identitario è Vigna delle Forche, cru di Müller Thurgau.

di Piera Genta
 
01 dicembre 2020 | 10:02

Qui la viticoltura è eroica I vini “ripidi” della Val di Cembra

Cembra Cantina di Montagna è la più alta del Trentino, con vigneti a un altitudine che va dai 450 fino ai 900 metri. Il vigneto identitario è Vigna delle Forche, cru di Müller Thurgau.

di Piera Genta
01 dicembre 2020 | 10:02
 

Cembra Cantina di Montagna, dove Cembra sta per la sua ubicazione, una valle del Trentino settentrionale incastonata nel più importante bacino europeo di porfido, dove trovi un territorio che non ti aspetti contraddistinto da caratteristici terrazzamenti vitati nominati “Paesaggio rurale storico d’Italia", dal ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Qui la viticoltura è eroicaI vini ripidi della Val di Cembra

I vigneti scoscesi di Cembra Cantina di Montagna

Una viticoltura eroica su versanti che spesso superano il 40% di pendenza che necessita di un intervento dell’uomo quotidiano per evitare che il terreno si trasformi in aree instabili e a rischio di dissesto idrogeologico e un lavoro manuale  in vigneto che può superare le mille/ore ettaro.

In questa valle, a 700 metri d’altezza, nasce nel 1952 da parte di un gruppo di viticoltori Cembra Cantina di Montagna, la più alta del Trentino, con vigneti posizioni a un altitudine che va dai 450 fino ai 900 metri, un microclima unico con notevole escursione termica tra il giorno e la notte, una straordinaria esposizione solare; vigneti accarezzati dal vento tipico del Garda, l’Ora.

Vigneti monitorati con un progetto di zonazione
Sono 300 i soci conferitori ed è parte integrante di Cantina La-Vis. A partire dagli Anni ‘80-90 è stata una delle prime cantine sociali in Italia a osservare e monitorare i suoi singoli vigneti con un progetto di zonazione, intrapreso in collaborazione con l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e l’Istituto di Difesa del suolo di Firenze, che ha permesso di individuare delle aree particolarmente vocate. Dal 2016 aderisce al Sistema di qualità nazionale produzione integrata che si basa sul rispetto dell’ambiente, la tutela della salute degli agricoltori e la sostenibilità economica. La superficie vitata è di circa 300 ettari, la maggior parte dei quali è situata nella sponda destra dell’Avisio, il fiume che solca la Val di Cembra. L’85% dei vitigni è a bacca bianca, il 15% a bacca rossa.

Qui la viticoltura è eroicaI vini ripidi della Val di Cembra
Vigna delle Forche, Müller Thurgau vinificato solo in acciaio

Vigneto identitario: Vigna delle Forche
Il vigneto identitario è sicuramente Vigna delle Forche, un ettaro e mezzo a 872 metri s.l.m. incastonato tra declini boschivi e il porfido. È la vigna della famiglia Piffer, dedicata a Italo, curata oggi da tre vignaiole, un cru di Müller Thurgau,  che viene raccolto in un’unica giornata. Vinificato solo in acciaio, l’annata 2017 profuma di fiori bianchi per sfociare nella frutta che non ha ancora raggiunto la perfetta maturazione  e poi in essenze di montagna. In bocca grande freschezza, un fondo sapido dove riemerge il frutto e le erbe fresche. Un sorso unico, di buona verticalità minerale.

Altro cru, Vigna Saosent a una quota più bassa, 560 metri, dove si coltiva il Pinot Nero. Un piccolo appezzamento di un ettaro e mezzo in cui le viti sono disposte a forma di anfiteatro. Dal caratteristico colore rubino scarico, l’annata 2016 riporta piacevoli note fruttate, di melograno per allargarsi su quelle speziate per il passaggio in barrique. La sua acidità prevale sulla struttura, minerale e con tannini integrati. Una sua elegante personalità.

Infine il progetto legato alle bollicine Metodo Classico. Si chiama Ororosso e si declina in Brut (30 mesi) e dosaggio zero (60 mesi) entrambi Blanc de Blancs, Chardonnay in purezza e Rosè, Blanc de Noirs (48 mesi) creato con uve Chardonnay e Pinot Nero. La pressatura delle uve avviene con un torchio verticale Marmonier, uno dei più prestigiosi utilizzati in Champagne, che permette una pigiatura soffice e controllata delle uve a seconda della robustezza delle bucce. Tutti spumanti che raccontano di territorio, nati per distinguersi.

Per informazioni: www.cembracantinadimontagna.it


© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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