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Bonarda, la “mossa perfetta” piace ai wine lovers italiani

 
25 luglio 2019 | 18:01

Bonarda, la “mossa perfetta” piace ai wine lovers italiani

25 luglio 2019 | 18:01
 

Un progetto nato per valorizzare un vino che sa di territorio ma spesso si valuta solo in base al basso prezzo. Nato nel 2015, sta raccogliendo oggi l'approvazione del grande pubblico.

Che la Bonarda sia una delle tipicità pavesi è ormai assodato da tempo. Prodotto di punta, forse troppo sottovalutato sul mercato, che rappresenta però la territorialità. È l’espressione di un vino non semplice da produrre nonostante quanto la critica affermi. Ma se prende la denominazione di “mossa perfetta” è ancor di più un prodotto da degustare.

I protagonisti di questo progetto, nato in Oltrepò Pavese, hanno fatto il punto della situazione nell’ambito di un incontro che ha permesso loro di tracciare un quadro di quanto questo vino rappresenti per molti un prodotto di qualità. La Bonarda frizzante dell’Oltrepò Pavese, uno dei grandi classici dell’enologia lombarda, rivive nella sua forma più autentica grazie all’iniziativa di un gruppo di aziende agricole appartenenti al Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese.

La “mossa perfetta” dei produttori di Bonarda in Oltrepò Pavese (Bonarda, la mossa perfetta piace ai wine lovers italiani)
La “mossa perfetta” dei produttori di Bonarda in Oltrepò Pavese

Nel 2015 14 aziende a filiera completa hanno lanciato il progetto adottando un regolamento più severo rispetto al disciplinare di produzione della Bonarda dell'Oltrepò Pavese Doc; si sono proposte di ridare identità e valore a un vino ancora oggi svilito da troppe bottiglie la cui unica attrattiva è il basso prezzo. «Tipicità, fragranza e qualità assoluta le parole d’ordine per offrire al pubblico una Bonarda frizzante prodotta a regola d’arte»: così ha detto il produttore Giulio Fiamberti di Canneto Pavese (Pv) durante la presentazione della sua Bonarda La Briccona. Il progetto è un successo fin dall’inizio: oltre 90mila bottiglie vendute nel 2016, 150mila alla fine del 2017.

«L’aumento costante poi nel 2018 - spiega Armando Colombi del Distretto - permette di prevedere che con la prossima vendemmia si avranno a disposizione 200mila bottiglie». Il viaggio alla scoperta della Bonarda Perfetta è iniziato con una degustazione a cena presso il suggestivo Castello di San Gaudenzio, a Cervesina. Qui i produttori hanno identificato la loro produzione evidenziando accostandola a dei piatti legati alla tradizione. Poi la visita a tre storiche cantine del territorio.

La Bonarda frizzante dell’Oltrepò Pavese rivive nella sua forma più autentica (Bonarda, la mossa perfetta piace ai wine lovers italiani)
La Bonarda frizzante dell’Oltrepò Pavese rivive nella sua forma più autentica

A partire da quella di Gravanago, incastonata nell’ultimo lembo di terra utile, per altitudine, per coltivare la vite. Nella frazione di Fortunago, uno dei borghi più belli d’Italia, l’istrionico Paolo Goggi ha presentato la sua Bonarda dal profumo caratteristico con sentore di fiori di mandorlo, dal sapore piano e leggermente tannico.

Il tour è poi continuato alla storica tenuta Montelio di Codevilla, luogo di storia già a partire dal 1200 dove sorgeva un’antica sede della grangia del monastero di San Senatore. Giovanna Brazzola che insieme alla sorella Caterina gestiscono l’attività agricola ha illustrato nei dettagli della produzione. «Nel 1803 Angelo Domenico Mazza - ha detto - acquistò i primi terreni che nel 1848 diedero inizio all’azienda Montelio. Dopo Domenico sono sei le generazioni che hanno proseguito sue questa strada, conservando i segreti aziendali ed allo stesso tempo adeguando l’azienda al mercato attuale». Curiose le storie che vedono la cantina Montelio come produttore, a fine Ottocento, dello Champagne italiano e, in epoca recente, di Müller-Thurgau in Oltrepò Pavese. «La nostra Bonarda, chiamata La Grangia - spiega Giovanna Brazzola - è ottenuta da uva Croatina in purezza, la vinificazione avviene in cemento e la seconda fermentazione in autoclave. Affina in bottiglia per almeno due mesi». La degustazione evidenzia un vino di corpo, equilibrato con buona tannicità nel finale. Emergono sentori fruttati prevalentemente di marasca.

Attualmente sono 16 le aziende agricole socie del Distretto che partecipano al progetto Bonarda dei Produttori (Bonarda, la mossa perfetta piace ai wine lovers italiani)
Attualmente sono 16 le aziende agricole socie del Distretto che partecipano al progetto Bonarda dei Produttori

Il tour si è concluso alla storica cantina Fiamberti di Canneto Pavese, oltre 200 anni di attività nel mondo della viticoltura. Ad accoglierci Giulio Fiamberti che rappresenta l’ultima generazione al comando dell’azienda. Sentire Giulio Fiamberti “dipingere” il suo territorio è un piacere perché lo fa con grande passione. «La croatina è una delle uve più tipiche dell’Oltrepò Pavese. Si caratterizza per grandi grappoli molto chiusi e una buccia molto spessa, ricca di antociani e tannini. All’olfatto e al gusto ha descrittori di frutta rossa come ciliegia e marasca. Permette di produrre sia vini giovani e beverini sia prodotti di notevole struttura adatti a un lungo invecchiamento». Accompagnata da un menu frugale ma ricco di sapori dell’Oltrepò Pavese, tra cui la pluripremiata spalla cotta della salumeria Daturi di Canneto Pavese, Fiamberti ha servito La Briccona. «La Bonarda - ha detto - è uno dei vini più tipici dell’Oltrepò Pavese ed è il prodotto cardine della nostra azienda. In questa declinazione coniuga l’anima del tannino, solida e forte, con il carattere frizzante e la morbidezza del residuo zuccherino. Per tutte queste caratteristiche non posso che dedicarlo a mia mamma Patrizia, donna di temperamento, ma anche di grande spirito. E per questo simpaticamente detta la briccona». Per l’occasione abbiamo degustato anche un’altra declinazione della Croatina, ovvero quella che si esprime nel Sangue di Giuda. Ovvero un rosso frizzante che presenta un elevato grado zuccherino e un basso grado alcolico, ottenuti tramite l’arresto della fermentazione. Prodotti in soli 10 comuni dell’Oltrepò Pavese, nasce appunto da croatina, barbera e uva rara.

«Il progetto “mossa perfetta” riscontra dal primo esordio un grande interesse da parte della stampa e del mondo social - spiega Armando Colombi del Distretto - l’hashtag #LaMossaPerfetta diventa subito popolare fra i winelover italiani e la nostra Bonarda si mette in moto per viaggiare in Italia e nel mondo; diventa in pochi mesi protagonista indiscussa dei più grandi eventi del mondo del vino italiano e internazionale, dal Prowein di Düsseldorf al Vinitaly di Verona, dal Forum Internazionale di Bibenda a Roma nel 2017, alle molteplici tappe del Road Show effettuato nel 2018 in varie città italiane e oltre oceano… Grande successo anche Milano Wine Week e al tasting del Gambero Rosso a Milano ha consacrato la Mossa Perfetta come il vino-mascotte dei trendsetter milanesi, sempre più richiesto negli eventi enogastronomici della capitale lombarda».

La “mossa perfetta”: un progetto inclusivo e al servizio del territorio (Bonarda, la mossa perfetta piace ai wine lovers italiani)
La “mossa perfetta”: un progetto inclusivo e al servizio del territorio

Attualmente sono 16 le aziende agricole socie del Distretto che partecipano al progetto Bonarda dei Produttori. «Un progetto inclusivo - spiegano dal Distretto - e al servizio del territorio: il Distretto incoraggia le altre aziende socie a farne parte per raggiungere una massa critica di prodotto, e ritiene che la Bonarda dei Produttori avrà una ricaduta positiva sull’immagine globale dell’Oltrepò Pavese, risultando quindi di beneficio a tutte le aziende del territorio.

Queste le cantine: Azienda Agricola Bagnasco, Azienda Agricola Bisi, Azienda Agricola Calatroni, Azienda Vitivinicola Calvi, Azienda Agricola Fiamberti, Tenuta Gazzatti, Giorgi, Azienda Agricola Gravanago, Società Agricola La Travaglina, Azienda Agricola Manuelina, Azienda Agricola Maggi Francesco, Azienda Agricola Quaquarini Francesco, Azienda Agricola Valdamonte, Azienda Agricola Montelio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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