Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
lunedì 21 aprile 2025  | aggiornato alle 12:27 | 111842 articoli pubblicati

Molino Paolo Mariani
Salomon Food World
Salomon Food World

La riscoperta delle cantine siciliane

29 aprile 2019 | 14:29

La riscoperta delle cantine siciliane

29 aprile 2019 | 14:29

Per le aziende del vino è tempo di bilanci, a tre settimane ormai dalla chiusura di Vinitaly, uno dei migliori palcoscenici per presentare le novità del settore. Tra loro, quelle siciliane.

Vinitaly rappresenta un momento di incontro e di conoscenza per i buyers, gli agenti, i rappresentanti, gli addetti ai lavori per cui sono molti i produttori che per l’occasione presentano delle novità. Qui ne riportiamo alcune riguardanti proprio la Sicilia.

(Le cantine siciliane si riscoprono dopo la vetrina di Vinitaly)

Milazzo. L’azienda di Campobello di Licata (Ag), fresca reduce dell’ormai usuale messe di medaglie ottenute nei concorsi e che proprio al 5 Star Wines di Vinitaly di 5 stelle ne ha avuto ben 8, ha presentato il suo primo bianco da vendemmia tardiva: Terre Tardive, un Igp Terre Siciliane 2017 costituito per la maggior parte da un clone aromatico di Chardonnay a cui si aggiunge l’autoctono Insolia, vitigno anch’esso denso di profumi. È vino non convenzionale, intrigante e ricercato, l’evoluzione del percorso di ricerca sviluppato con il Maria Costanza Bianco, il loro blend con gli stessi vitigni. Terre Tardive è un vino dall’impatto immediato, dai profumi avvolgenti, dotato di una spiccata freschezza che lo rende piacevolmente persistente al palato.

(Le cantine siciliane si riscoprono dopo la vetrina di Vinitaly)

Cantine Nicosia. Siamo sull’Etna dove l’azienda di Trecastagni (Ct) con le nuove acquisizioni ha portato ad 85 gli ettari vitati. Da una nuova contrada è stato presentato en primeur l’Etna Rosso Monte San Nicolò 2018, da uve Nerello Mascalese coltivate in una porzione di vigna impiantata sessant'anni fa ad alberello. Il vino sarà in commercio il prossimo anno, primo di una serie di nuovi Etna Doc di contrada prodotti nei diversi terreni dell’azienda. Altra novità il Vulkà Etna Rosato 2018 , primo vino rosé del vulcano firmato Cantine Nicosia. Da uve Nerello Mascalese in purezza, con un ampio ventaglio di profumi dal floreale al fruttato e un palato che colpisce per la grande freschezza e mineralità.

(Le cantine siciliane si riscoprono dopo la vetrina di Vinitaly)

Caruso e Minini. Ci spostiamo ad ovest, a Marsala (Tp), presentando 2 nuovi vini che arricchiscono la linea Naturalmente Bio. Un Grillo proveniente dalle colline più alte, per esaltarne freschezza e profumi con un ampio panorama gustativo e olfattivo, e un Perricone da uve selezionate in cui il rigore di un’attenta vinificazione ne ha trasformato il carattere spigoloso e difficile di questo vitigno, importante nell’ovest isolano, in un’elegante, originale ed inimitabile rosso di grande armonia unita a vivace freschezza. Vini che fanno solo acciaio, che trattano con semplicità e piacevolezza i 2 vitigni autoctoni di enorme importanza nella viticoltura siciliana.

(Le cantine siciliane si riscoprono dopo la vetrina di Vinitaly)

Baglio di Pianetto. La cantina palermitana del conte Marzotto con i nuovi Viafrancia Riserva Rosso 2014 e Viafrancia Riserva Bianco 2016 punta a proporre una lettura più attuale e contemporanea del “taglio francese” dove l’apporto del terroir lascia un’impronta indelebile dall’anima mediterranea. Il primo, blend di Cabernet e Merlot, è di carattere, ampio e corposo per l’espressività portata in dote dal territorio di alta collina, ma suadente per la tessitura ricercata ed elegante, affina ben 3 anni in barrique. Il bianco è un Viognier bio in purezza che si distingue per complessità, armonia e finezza proveniente da 3 vendemmie distinte nell’anno. Una terza novità è il Murriali, un Doc Monreale bianco caratterizzato da esemplare freschezza che esalta la linearità aromatica della selezione varietale di uve autoctone.

(Le cantine siciliane si riscoprono dopo la vetrina di Vinitaly)

Gorghi Tondi. L’azienda mazarese della famiglia Sala ha puntato su una nuova immagine, presentando a Verona le nuove livree delle sue migliori etichette, nel segno di un’identità immediatamente riconoscibile. Una rivisitazione che è valsa il Premio Speciale “Immagine Coordinata 2019” all’International Packaging  Design Vinitaly 2019. Non solo grafica la novità così ha debuttato il Rosa dei Venti 2018, il primo rosato fermo da uve dell'autoctono Nerello Mascalese, una combinazione di fragranti note floreali con la sapidità marina e la morbidezza dei frutti a bacca rossa. Orgogliosamente ben 5 le etichette che hanno ottenuto le 5 Star Wines.

(Le cantine siciliane si riscoprono dopo la vetrina di Vinitaly)

Musita. L’azienda della famiglia Ardagna a Salemi (Tp) ha addirittura portato un’intera nuova linea chiamata Mori che ha suscitato grande curiosità ed apprezzamento. La linea presenta etichette eleganti, dal carattere forte, ispirate alle radici moresche del territorio siciliano e alla presenza della dominazione araba nell’isola nel corso dei secoli. Proprio dall’arabo hanno origine i nomi dei vini della linea Mori costituita da sette varietà differenti: Aisha, Catarratto Frizzante; Farah, Catarratto e Pinot Grigio; Rayan, Chardonnay; Karima, Grillo; Tariq, Merlot; Rabàh, Nero d’Avola e Amàl, Syrah. Vini che ancor più esaltano la mission aziendale di fare vini semplici, di grande e affascinante beva, di intensi profumi.

(Le cantine siciliane si riscoprono dopo la vetrina di Vinitaly)

Mandrarossa. Il marchio top di Settesoli, la più grande cantina di Sicilia, comprende vini che nascono dal progetto di mappatura delle terre, di selezione dei vigneti e delle cultivar che nel territorio di Menfi e delle Terre Sicane esprimono la loro migliore personalità. Vini di vigneti, vini di contrade, vini di selezione, quindi 2 vini di Contrada costituiscono la novità: il Bertolino Soprano Bianco 2017 e il Terre del Sommacco Rosso 2016, entrambi Doc Sicilia. Nascono da microterroir selezionati di suoli calcarei, frutto di una sperimentazione agronomica particolare che inizia nel 2014. Un Grillo e un Nero d’Avola provenienti dalle aree maggiormente vocate per arricchire un’offerta già vasta capace di soddisfare i gusti e le preferenze dei consumatori evoluti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
Voglio ricevere le newsletter settimanali