Una storia antica che ha saputo rinnovarsi quella della “neonata” Docg Tullum, una delle più piccole e recenti Docg d’Italia che nasce negli splendidi scenari abruzzesi e si fa portavoce di un territorio unico e irripetibile: il comune di Tollo, in provincia di Chieti. Quest’area, da sempre vocata, rappresenta una vera e propria eccellenza che affonda le sue radici nella storicità della coltivazione della vite. Questo, unito alla costante ricerca e selezione, ha portato ad individuare l’alta qualità nella produzione di 5 tipologie Docg: Rosso Riserva, Rosso, Pecorino, Passerina e Spumante.
Il 4 luglio 2019 è stato ufficializzato il passaggio a Docg
In questo
angolo d’Abruzzo, stretto tra il mare Adriatico e le altitudini della Maiella, sono infatti numerosi i notevoli reperti che testimoniamo la coltivazione della vite e la produzione del vino già in epoca romana. La specializzazione viticola si mantiene nei secoli e le dominazioni che si sono susseguite ne conservano la specificità, dai Longobardi ai Normanni, dal Regno di Napoli ai giorni nostri.
Solo nel 2008 questo cammino inizia a vedere i primi riconoscimenti con l’istituzione in quell’anno della
Dop Tullum, fino ad arrivare al 4 luglio 2019, data in cui è stato ufficializzato il passaggio a Docg, raggiungendo così il gradino più alto nella piramide qualitativa del vino italiano.
Tonino Verna
«La Docg Tullum - spiega il presidente del Consorzio,
Tonino Verna - è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti nel nuovo disciplinare di produzione la cui rigidità dei paramenti rappresenta proprio l’elemento caratterizzante. Dobbiamo assicurarci che in ogni nostra azione siano rispettati tre parametri fondamentali: la tradizione, l’uomo e la ricerca. È stata la sinergia costante di questi tre fattori a permetterci di raggiungere questo importante traguardo. Il nostro auspicio ora è che la Docg Tullum dia maggiore forza alle aspirazioni di miglioramento delle condizioni produttive ed economiche di una zona da sempre vocata a “fare vino” e ci auguriamo che il lavoro di conservazione e valorizzazione delle emergenze archeologiche in località San Pietro possa dare nuovo impulso allo sviluppo del territorio».
Per informazioni:
doptullum.it