«Il 31 gennaio saremo a Roma per tentare di dare vita all'Istituto Italiano del Vino Rosa». Lo ha detto il presidente del Consorzio della Valtènesi, Alessandro Luzzago nel corso di una conferenza stampa.
Calibrando le parole, ha proseguito dicendo: «Siamo al lavoro per formalizzare un progetto con quattro consorzi del Nord, Centro e Sud finalizzato non solo alla mera attività promozionale, ma anche ad un’autentica crescita economica e culturale. Vogliamo risalire pure alle tradizioni dei grandi vini rosati italiani e sarà aperto a chi garantirà storicità e utilizzo di uve autoctone».
Così il presidente, che sottolinea l'importanza del patto sottoscritto lo scorso anno al Vinitaly con il chiaretto di Bardolino, Cerasuolo d'Abruzzo, Cirò, Castel del Monte e Salice Salentino. Insieme per promuovere una politica unitaria a sostegno di un vino che non è e non più essere solo di una notte e di un anno. E il 2018 è stato un anno ricco di soddisfazioni. Anzitutto i numeri: la vendemmia ha fatto registrare un più 10% nel segno della buona qualità; le cantine aderenti al Consorzio lombardo raggiungono i due milioni di bottiglie e sono in via di esaurimento; il “vinello” come si definiva in passato il chiaretto, ha ottenuto con il Molmetti - millesimo 2015 - di Costaripa prodotto a Moniga da Mattia Vezzola, dal Gambero Rosso tre bicchieri e il premio come miglior rosato d'Italia».
La qualità - ha ribadito Luzzago - è in continua crescita e i rosé della sponda bresciana del lago di Garda così come quelli veneti stanno dando grandi soddisfazioni. Certo, nessun confronto con i rosati francesi della Provenza che raggiungono i 240 milioni di bottiglie. La sfida - se di sfida si può parlare - verte tutta sulla riconoscibilità e la longevità dei “rosa” nostrani come Luzzago vorrebbe chiamarli in futuro.
Intanto i produttori attendono l'arrivo dei fondi previsti dai bandi del Psr e Psl, oltre 500mila euro destinati soprattutto alla promozione. Promozione che parte dal recente riconoscimento internazionale di Wine Enthusiast che ha decretato il Garda come unica area italiana nella classifica delle dieci destinazioni vinicole top al mondo da visitare nel 2019.
«Stiamo lavorando anche su questo fronte - conclude il presidente - con Lugana, Custoza, e Bardolino per sfruttare congiuntamente la grande occasione di visibilità offerta su un piatto d'argento dalla prestigiosa testata americana, come già avvenuto con il patto a sei per i rosati». Insomma, “carpe diem” in attesa di stappare la prima bottiglia del Chiarettto 2018 che, come da disciplinare, avviene il 14 febbraio: San Valentino. Più rosa di così.