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Molino Paolo Mariani
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Molino Paolo Mariani

Da Cantina Buglioni un Amarone che si offre ad abbinamenti inaspettati

di Gabriele Ancona
vicedirettore
27 giugno 2018 | 19:00

Da Cantina Buglioni un Amarone che si offre ad abbinamenti inaspettati

di Gabriele Ancona
vicedirettore
27 giugno 2018 | 19:00

È stata una scelta emozionale quella che ha portato la famiglia Buglioni dal mondo del tessile a quello del vino, prima amatoriale poi a livello di impresa. A Milano, Mariano Buglioni ha raccontato la sua esperienza.

Nel 1993 viene acquistato un casale circondato da cinque ettari di terra coltivata, con vigneti e oliveti, nel cuore della Valpolicella, a Corrubbio di San Pietro a Cariano (Vr). Un sogno bucolico vissuto in principio senza pensarci troppo e senza programmi, godendo a pieno questa inedita dimensione di vita. Poi, piano piano, è emerso un pensiero più profondo che ha messo a fuoco le potenzialità della cantina nel produrre vino in modo meno spensierato.

(Da Cantina Buglioni un Amarone che si offre ad abbinamenti inaspettati)

«Dopo aver terminato la ristrutturazione del casale e della cantina interrata, nel 2000 - ha spiegato Mariano Buglioni nel corso della degustazione che si è svolta al ristorante Illbertymilano - ci siamo messi in cerca di un enologo che fosse capace, ma anche sufficientemente giovane da non aver subito alcuna influenza e potesse intraprendere con noi un viaggio verso un vino unico, che rappresentasse fedelmente questo territorio, senza avere dei modelli di riferimento. In Diego Bertoni abbiamo individuato la figura giusta».

Mariano Buglioni (Da Cantina Buglioni un Amarone che si offre ad abbinamenti inaspettati)
Mariano Buglioni

Oggi l’azienda conta cinquanta ettari vitati su due terreni, a est e a ovest di San Pietro in Cariano. La produzione è di circa 240mila bottiglie all’anno con una potenzialità di altre 200mila. Corvina, Molinara, Corvinone, Rondinella, Oseleta, Croatina, Perlara e Negrara le uve coltivate. Nove i vini in produzione: Amarone e Amarone Riserva (il Lussurioso), Valpolicella Ripasso (il Bugiardo), Recioto (il Narcisista), Valpolicella Superiore (l’Imperfetto), Valpolicella Classico (il Valpo), a cui si aggiungono lo spumante Brut Rosè (il Vigliacco, uve Molinara), il Brut bianco (lo Spudorato, Garganega e Durella) e il Bianco delle Venezie (il Disperato, Garganega).

(Da Cantina Buglioni un Amarone che si offre ad abbinamenti inaspettati)

In abbinamento a Involtino di polpette di melanzane, Risotto alla Milanese al salto e Sella di Coniglio in porchetta, la Cantina Buglioni ha proposto il Valpolicella Classico 2016, vino completo e di grande dignità, il Superiore 2016, intenso ed evoluto, il Ripasso 2015, pieno e maturo, e l’Amarone 2013, un vino per certi aspetti moderno.

«Dal 2009 - ha ricordato Mariano Buglioni – non utilizziamo più la barrique e abbiamo ridotto i tempi di appassimento a un massimo di 2 mesi e mezzo. Riposa per 18, 22 e 26 mesi in tre tipologie diverse di legno. Il risultato è un Amarone privo di tannicità pronunciata. Caratterizzato da una bevibilità estrema, si concede ad abbinamenti impensabili come gli scampi crudi o il filetto di branzino». Un Amarone più “morbido” e meno selettivo a tavola, che si apre a nuovi consumi e consumatori. Un vino importante che, non mantenendo le distanze, può fare davvero cultura enologia.

Per informazioni: www.buglioni.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
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