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Quintessenz, da Cantina Kaltern cinque interpretazioni di vigneto e terroir

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
31 maggio 2018 | 09:56

Quintessenz, da Cantina Kaltern cinque interpretazioni di vigneto e terroir

di Gabriele Ancona
vicedirettore
31 maggio 2018 | 09:56
 

Cantina Kaltern è stata creata nel 2016 grazie alla fusione delle quattro cantine sociali originarie di Caldaro (Bz). Nel 1986 vi fu la prima fusione tra la Cantina Erste (1900) e la Cantina Neue (1925).

Dalla loro unione nacque la Cantina Erste+Neue. Nel 1992 vi fu quella di Bauernkellerei (1906) e Jubiläumskellerei (1908) per dare origine a Kellerei Kaltern. Ultimo atto, la creazione di un'unica Cantina Kaltern che oggi riunisce i viticoltori dell’intero comune. Rappresenta 650 soci, i loro 450 ettari di vigna e il 75% della produzione vinicola dell’aerea di Caldaro (Bz) sulla Strada del Vino. Circa 3 milioni e 500mila bottiglie la produzione annua.

(Quintessenz, da Cantina Kaltern cinque interpretazioni di vigneto e terroir)

A Milano, presso il ristorante 28 Posti Bistrot, l’amministratore delegato Tobias Zingerle e il capo enologo Andrea Moser hanno presentato la nuova linea Quintessenz nel corso di una degustazione alla cieca.

Quintessenz è una linea premium che riunisce cinque interpreti di altrettanti vitigni. È l’essenza qualitativa dalle vigne, ma anche del territorio, un bacino produttivo che ha le sue massime espressioni nella Schiava del lago di Caldaro (Kalterersee Doc), nel Pinot Bianco, Sauvignon, Cabernet Sauvignon e Moscato Giallo in versione Passito.

Tobias Zingerle e Andrea Moser (Quintessenz, da Cantina Kaltern cinque interpretazioni di vigneto e terroir)
Tobias Zingerle e Andrea Moser

«Cambiare il nome a un vino - ha sottolineato Tobias Zingerle - è sempre rischioso. Eppure noi lo abbiamo fatto. È un nome che fa riferimento al carattere straordinario di alcuni nostri vigneti che ci regalano con costanza uve di grande carattere e personalità. Fino a oggi avevamo messo in etichetta il nome dei vigneti - Pfarrhof, Castel Giovanelli e Serenade - ma per essere più incisivi a livello comunicativo abbiamo pensato a Quintessenz».

«Eleganza, freschezza e lunghezza - ha puntualizzato Andrea Moser - caratterizzano questi vini ricchi di grande mineralità. Il nostro obiettivo è trasferire in bottiglia il sapore dell’uva di questo territorio». La produzione di Quintessenz si attesta sulle 100mila bottiglie, di cui 60mila di Schiava del lago di Caldaro.

(Quintessenz, da Cantina Kaltern cinque interpretazioni di vigneto e terroir)

La degustazione blind è stata declinata in 5 banchi d’assaggio che hanno visto sfilare Quintessenz Pinot Bianco 2015 contrapposto a Bourgogne Chardonnay 2015 di Pierre Morey e Castello della Sala 2016 di Cervaro della Sala. A seguire Quintessenz Sauvignon 2016 (Sancerre Sauvignon 2014 di Baron de Ladoucette e Sauvignon Reserve Wairau 2016 di Saint Clair), Quintessenz Kalterersee Classico Superiore 2017 (Gevrey Chambertin Pinot Noir 2014 di Joseph Roty e Gamay Morgon Rouge Côte du Py 2016 di Jean Foillard), Quintessenz Cabernet Sauvignon Riserva 2015 (Moulis en Mèdoc 2012 di Chateau Poujaux e Cabernet Sauvignon Directors Cut 2015 di Coppola). In chiusura, Quintessenz Passito Moscato Giallo 2014 con Passito di Pantelleria Ben Rye 2015 di Donnafugata e Welschriesling 2010 di Tenuta Kracher.

(Quintessenz, da Cantina Kaltern cinque interpretazioni di vigneto e terroir)

Una degustazione di alto profilo che ha visto i vini di Cantina Kaltern esprimere con vigore il lavoro che vede impegnata la casa vinicola altoatesina nel migliorare in modo costante la qualità in vigneto per raggiungere l’equilibrio aureo tra vitigni e terroir, la “quintessenza”.

Per informazioni: www.kellereikaltern.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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