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Dievole, cuore argentino nel Chianti Olio, vino e legame con la terra

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
06 dicembre 2018 | 16:02

Dievole, cuore argentino nel Chianti Olio, vino e legame con la terra

di Gabriele Ancona
vicedirettore
06 dicembre 2018 | 16:02
 

Nel Chianti Classico, Dievole, insieme a quelle di Montalcino e Bolgheri, è una delle tenute di Abfv - Alejandro Bulgheroni Family Vineyards, l’agricola del magnate argentino da alcuni anni molto attivo in Italia.

Si estende su un’area di circa 700 ettari a Vagliagli, a una decina di chilometri a nord di Siena. Qui si produce vino - in cantina solo botti grandi e vasche in cemento - ed è stato inaugurato un wine resort con annesso wine club dove i clienti privati più affezionati hanno la possibilità di avere accesso a condizioni riservate ed esclusive alle migliori espressioni enologiche toscane. Trenta i wine lockers disponibili a cui fa da contorno una sala degustazione, il tutto in un ambiente ultrariservato. Ma Dievole significa anche olio extravergine di oliva, franto a Pianella, lungo la celebre strada chiantigiana “408”, nel frantoio aziendale, giudicato tra i più avanzati al mondo.

(Dievole, cuore argentino nel Chianti Olio, vino e legame con la terra)

«È un impianto tecnologico di ultima generazione a basso impatto ossidativo in grado di preservare al massimo l’olio extravergine di oliva - spiega Matteo Giusti, tecnologo alimentare dell’azienda - tutte le olive selezionate sono frante nel giro di poche ore, secondo il più assoluto rispetto della tracciabilità, senza nessuna aggiunta di acqua, a bassa dispersione di vitamine e antiossidanti e con una filtrazione immediata dopo l’estrazione».

Ogni passaggio è meticoloso: le velocità e le tecnologie di frangitura vengono impostate cultivar per cultivar e lotto per lotto; le gramolature e i tempi d’esposizione delle paste durante i processi di ossidazione sono calibrati e le temperature d’estrazione sono costanti e controllate. Al termine del processo l’olio extravergine viene stoccato in acciaio inox al riparo dalla luce con temperature inferiori ai 22°C e poi imbottigliato sottovuoto utilizzando una bottiglia che riduce del 97% l’effetto di penetrazione dei raggi Uv.

Matteo Giusti (Dievole, cuore argentino nel Chianti Olio, vino e legame con la terra)
Matteo Giusti

Dievole in Toscana si sviluppa con circa 10mila ulivi, ma controlla altri appezzamenti in Sicilia e Puglia. La produzione annua è di 3mila quintali di cultivar Nocellara e di 6mila tra le altre diverse tipologie.

A molitura conclusa presso il ristorante Novecento del resort, si è svolta una degustazione che ha visto protagonisti cinque oli: Evo Nocellara 100% Italiano (fruttato, intenso, leggero e piccante), Evo Blend 100% Italiano (Nocellara, Coratina, Peranzana: amaro e piccante persistente, armonico), Evo Toscano Igp (Leccino, Moraiolo, Frantoio, Maurino: delicato, di grande intensità e aromi), Evo Coratina 100% Italiano (deciso, intenso, piccante, persistente) ed Evo Chianti Classico Dop Tocca Stelle.

(Dievole, cuore argentino nel Chianti Olio, vino e legame con la terra)

«Si tratta una novità che amplia la gamma - sottolinea Matteo Giusti - un blend che prevede 70% di cultivar Frantoio, 20% Moraiolo e 10% Leccino. Rappresenta un forte legame con la tradizione e con il territorio. Sviluppa sentori di mandorla, frutta secca e note verdi di erba tagliata e un leggero sentore di carciofo. Potente, armonico e di grande persistenza. Tocca Stelle è un progetto che accomuna olio e vino, un Chianti Classico 85% Sangiovese, 10% Canaiolo, 5% Colorino, annata 2016».

Un progetto che nasce dalla terra. Da una vecchia oliveta degli anni ‘80 che, dopo la gelata del 1985, era stata compromessa e sembrava non potesse più essere produttiva.

(Dievole, cuore argentino nel Chianti Olio, vino e legame con la terra)

«Da qui la scelta di ripartire dalle nostre radici, producendo un olio extravergine chiantigiano, simbolo del forte legame con la zona di produzione - puntualizza Giusti - lo stesso recupero è stato fatto anche con le antiche viti che sorgono nella stessa zona delle olivete (Catignano, ndr) da cui prende vita il nuovo vino omonimo, Tocca Stelle. Il nome e l’immagine in etichetta, per entrambi, traggono ispirazione dalla storia dell’azienda: lo stemma è quello dei Terrosi Vagnoli, nobile famiglia residente a Dievole durante il secolo scorso. La mano che tocca le stelle rappresenta invece l’aspirazione all’eccellenza, che da sempre è uno dei valori più importanti per Dievole. Viti e olivete rappresentano così l’incontro tra la terra e il cielo».

Per informazioni: www.dievole.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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